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22/04/2017

Roma. Vergognoso accanimento contro i poveri

Ne avevamo parlato meno di venti giorni fa e pensavamo già di aver descritto una vergogna. Ma alla vergogna dell'accanimento delle istituzioni comunali contro i poveri sembra non esserci limite, neanche quello della decenza.

A Tor Tre Teste, periferia est di Roma, il 5 aprile c'era stato un tentato sfratto di una persona malata di leucemia, che viveva in un residence insieme alla sua famiglia. Gian Luca Frezza, lavoratore dell'Atac con stipendio ridotto a causa della malattia, era stato ospitato nel residence nel 2008 proprio a causa dello sfratto.

Ma i dirigenti comunali hanno abbassato arbitrariamente il limite di permanenza negli stessi residence senza fornire nè indicare alternative praticabili alle famiglie che in moltissimi casi sono finite nei residence proprio a causa degli sfratti subiti. Praticamente anche un discutibilissimo "paracadute" per le famiglie buttate in mezzo alla strada viene strappato dai funzionari comunali.

Non contenti, i dirigenti comunali hanno adesso inviato una richiesta di riscossione a Gianluca Frezza di ben 45mila euro per i periodi passati in assistenza alloggiativa dentro il residence. Sette giorni fa si è visto consegnare la richiesta dal Comune di versare entro 30 giorni oltre 45 mila euro (45.411,36 per la precisione) alla Tesoreria comunale per il "servizio offerto dall'amministrazione" dal 20 gennaio 2015, data di notifica del procedimento di revoca partito il 4 febbraio 2015, al 31 dicembre 2016.

Non solo. Dal 1 gennaio 2017 in poi, la richiesta firmata dal dirigente capitolino, Gianluca dovrà versare 63,78 euro al giorno. Ad oggi sarebbero altri 7 mila euro. In totale si supererebbero 50 mila euro.“

Nel Comune di Roma continua a mancare un assessore alla casa, quindi un indirizzo politico sull'emergenza abitativa che devasta la città. In questo vuoto acquisiscono potere solo i dirigenti che agiscono in molti casi con un eccesso di zelo che rasenta l'arbitrarietà e l'accanimento contro i poveri e più poveri. Una situazione inaccettabile.

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