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08/02/2020

Francia - Macron evoca l’autonomia europea, anche sulle armi nucleari

Nella giornata di ieri, venerdì 7 febbraio, Macron era invitato all’École de guérre per un discorso sulle questioni della “strategia di difesa e di dissuasione nucleare”, una dichiarazione molto attesa nella quale vengono esplicitati gli orientamenti strategici e la visione generale in materia da parte del Presidente.

Per quanto riguarda il contenuto, l’essenza della visione presidenziale è già ben nota: “La dissuasione fa parte della nostra storia, fa parte della nostra strategia di difesa, e tale rimarrà”, aveva già annunciato nei suoi auguri alle forze armate nel gennaio 2018, promettendo “lavori di rinnovamento” sull’arsenale nucleare e quindi i dovuti “sforzi finanziari” (una spesa prevista di 37 miliardi di euro dal 2019 al 2025).

Emmanuel Macron ha espresso l’auspicio che i paesi dell’Unione Europea “propongano insieme un’agenda internazionale per il controllo degli armamenti”, in un contesto di messa in discussione dei trattati esistenti da parte di Stati Uniti e Russia, aggiungendo che “la Francia mobiliterà i partner europei più interessati, per gettare le basi di una strategia internazionale comune da proporre in tutti i forum in cui l’Europa è attiva”.

Inoltre, ha aggiunto che i paesi dell’UE non possono “limitarsi al ruolo di spettatori” di fronte alla corsa agli armamenti nucleari di cui il Vecchio Continente rischia di tornare ad essere teatro, ma questi “devono rendersi conto collettivamente che, in assenza di un quadro giuridico, potrebbero rapidamente trovarsi esposti alla ripresa di una corsa agli armamenti convenzionali o addirittura nucleari sul loro territorio”. Sebbene in riduzione per dimensione, è bene ricordare che la Francia risponde di circa 300 testate nucleari nel suo arsenale.

Nonostante abbia ribadito che “la sicurezza a lungo termine dell’Europa dipenda da una forte alleanza con gli Stati Uniti”, Macron ha affermato che “tuttavia la nostra sicurezza dipende anche inevitabilmente da una maggiore capacità di azione autonoma degli europei”, facendo riecheggiare quanto dichiarato qualche mese fa in un’intervista al settimanale The Economist sulla “morte cerebrale della NATO”.

Nell’accresciuta concorrenza inter-imperialistica, continuano le dinamiche guerrafondaie in seno all’Unione Europea con maggiori spinte vero un Esercito di Difesa Europeo e una riorganizzazione degli accordi politico-militari. Basti pensare anche alle ambizioni geopolitiche dell’Unione Europea esplicitate da Von der Leyen: https://bit.ly/2Ov8Eqr.

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