L’improvvisa, ma annunciata, riapertura totale dell’Italia, senza che sussistano anche le minime condizioni reali per farlo, è spiegabile: non è giustificabile secondo i parametri di chi ragiona ponendo la salute e la vita come il primo bene comune per i cittadini, ma altri “valori”: il benessere materiale, l’economia, la soddisfazione dei propri sponsor.
Io lo capisco benissimo, il banchiere Draghi, già sapevo a quale casta apparteneva, da prima, quindi non mi stupisco.
L'apparente dicotomia che separava il governo precedente da scelte improntate esclusivamente al capitalismo selvaggio e brutale, alla legge del più forte, è caduta con l’avvento del signor Draghi, e dei personaggi impresentabili, espressione dei lobbisti che lo appoggiano, che si è portato nella sua compagine governativa.
Non potevamo né dovevamo nutrire molti dubbi. Questo non è più un governo debole e prono dinanzi alle pressioni di Confindustria e dei poteri forti, e che ha cercato di barcamenarsi in una finzione residuale di Stato democratico, parzialmente imbelle, ma con ancora alcuni simulacri istituzionali di quello che fu, nel 1945-1948, uno Stato nato da una Rivoluzione popolare; perché la Resistenza fu una rivoluzione, parziale, tradita, sterilizzata negli anni successivi dal conservatorismo borghese, ma che fece a tempo a lasciare alcune tracce, alcune architravi: la Costituente, la Costituzione, un Parlamento, una politica intesa come servizio verso i cittadini e non come lobbismo verso i propri padroni, fossero essi gli agrari, gli industriali, le forze reazionarie cui tanto mancava la forma ideale per loro di governo per l’Italia, cioè in una parola lo stato fascista.
Con questo governo siamo arrivati alla parabola finale. Questi non sono proni a Confindustria, banche, poteri forti: questi SONO LORO. I loro rappresentanti, esecutori, servi, capotecnici. Direttamente.
Questi hanno in maggioranza i partiti-altoparlante del capitalismo più selvaggio e sfrenato. Gli altri, molto affezionati a poltrone, potere, prebende, pedalano nel gruppo.
Con una situazione sanitaria in costante bilico su un abisso, decine di migliaia di contagiati al giorno con età media ormai inferiore ai 50 anni, di cui soltanto il 30% asintomatici, con centinaia di morti al giorno e la leadership europea in questa bella conta, indici di riproducibilità stabilmente superiori a 1, mezzo milione di attualmente contagiati, oltre tremila malati gravissimi in Terapia Intensiva con fattori di occupazione in certe regioni al 30-50%, per cui ci vuole un nonnulla per far ripartire un aumento esponenziale, l’esperimento criminale della Sardegna isola felice zona bianca finito come sappiamo con una strage annunciata, questi riaprono tutto.
Hanno deciso che l’Italia deve fare come l’UK, dove però hanno vaccinato i due terzi della popolazione e i parametri sono così buoni che noi ce li sogniamo.
C’è una specie di b*****e con la divisa che ci assicura che vaccinerà tutti, e gli italiani gli credono, nessuno più che sappia fare una divisione; chessò, 60 milioni diviso 300mila, per due, quanto fa? Fa quasi due anni. DUE anni. Oh, ma fra poco saranno dieci milioni all’ora, così ci ha detto il gerarca Catenacci.
Direi che, ormai, siamo al Far West. La situazione diventerà sempre più caotica, la sanità dovrà scegliere se curare quelli della quarta ondata, fare tracciamento e tamponi, oppure vaccinare.
Si salvi chi può. Ogni appello al buon senso, al bene collettivo, al senso civico direi che ormai sia fuori luogo. Con questa bella mossa lo Stato ci ha fatto capire le sue priorità: la produzione, il commercio, il PIL, cercare di primeggiare in Europa ripartendo prima degli altri, come Francia e Germania ad esempio, e facendolo GRAZIE all’ammalarsi di centinaia di migliaia di persone, e a migliaia di morti.
Ognuno a questo punto deve pensare a se stesso, alla propria famiglia, ai propri cari. Si salvi chi può, cioè chi ne ha la possibilità, e sceglie di farlo. Chi ha la fortuna di non essersi ammalato e di essere stato vaccinato (ricordo, servono DUE iniezioni, non UNA, e occorre far passare diciamo un paio di settimane dalla seconda) è un privilegiato. Gli altri, peggio per loro.
Una buona scelta può essere rifiutarsi di partecipare a questo COVID-PARTY nazionale, continuare purtroppo con distanziamento, precauzioni, mascherine, igiene, evitare luoghi affollati e chiusi: più di prima, perché, a fronte di questo LIBERITUTTI, molte persone comprensibilmente abbandoneranno le precauzioni e le occasioni di contagio si moltiplicheranno.
Non è più come un anno fa di questi tempi, nei quali più o meno la paura funzionava: è molto peggio.
È, appunto, il Far West. Chi sarà costretto a lavorare, a prendere i mezzi pubblici che sono sempre quelli, giocherà a dadi con la malattia in nome del PIL. A chi si unirà volontariamente a questa Primavera-di-COVID, qualunque siano le sue motivazioni, vanno i miei auguri: ma non è più il caso di invocare con loro prudenza, buon senso, o invitarli ad informarsi.
Siamo capeggiati da governanti che forniscono informazioni contraddittorie, che dimostrano scarso buon senso, e prudenza solo quando non serve, oppure serve a salvare i loro cadreghini. Mi dispiace, ma a fronte di un governo del genere, le “colpe”, i comportamenti del singolo cittadino, passano in secondo piano.
Immagino i pensieri del personale sanitario, che solo un mese fa ascoltava solenni inviti alla prudenza e alla cautela perché vaccinavano troppo, e quel vaccino lì no, quell’altro sì, quell’altro ni, e adesso dovrebbero triplicare i loro sforzi mentre intorno a loro si scatenerà un contagio a piacere contro il quale dovranno fare una disperata lotta a tempo, perché ovviamente se ripiombi nel pieno di un contagio, vaccinare diventerà un’impresa difficilissima.
Se si moltiplicheranno i contagiati non tracciati, prima o poi molti di questi firmeranno ignari dei bei fogli di autocertificazione dove diranno che non sono infetti, e verranno vaccinati. Vaccinare qualcuno con un’infezione in atto è – se va bene – inutile, più probabilmente però lo fa finire in ospedale, o al Creatore.
Questo, sì, è IMPRUDENTE E RISCHIOSO, puoi evitarlo solo se il contagio non è così diffuso e in crescita, allora puoi sperare che in qualche modo la sanità (tracciamento e isolamento dei contagiati) funzioni.
Se invece no, allora dovrai fare almeno un sierologico prima del vaccino, e campa cavallo, sarà il passo appena prima del fallimento della campagna vaccinale. Per incapacità, non per altro. Perché se fatta ad arte, cioè velocemente e con il contagio non dilagante, la campagna vaccinale funziona, salva migliaia di vite, ci sono le evidenze.
Qui, invece, si fa un gioco d’azzardo molto pericoloso e sporco su una intera popolazione, questa volta – sì – oggetto di un mega-esperimento: succederà qualche miracolo (provo a elencarne un paio: il tanto vituperato vaccino AZ così efficace che anche i monosiringati in pratica sono salvi, e se si arriva anche solo al 50% di “vaccinati-inclusi-i-monosiringatiAZ” potrebbe darsi che ci sia un lieve inizio di smorzamento che consenta di non andare a gambe all’aria con una quarta ondata peggiore di tutte le altre, forse l’arrivo di temperature più alte favorisce la vita all’aria aperta e nei luoghi chiusi c’è un po’ meno di folla di quella che ci sarebbe d’inverno), chissà.
È un gigantesco esperimento del quale gli italiani sono le cavie: facciamo finire la pandemia per decreto, facciamo cassa, e chi vivrà vedrà. Per gli altri, ci rivediamo poi tutti a Bergamo fra un annetto per qualche altra commovente cerimonia con alzabandiera, politici, governanti, sindaci, industriali in prima fila, tanti fiori, commossi discorsi per le povere vittime. Canta Bocelli.
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