Si è spento nella sua Torino Angelo Del Boca, il più puntuale e critico storico del colonialismo italiano. I suoi libri hanno svelato quello che l’ipocrisia della storiografia ufficiale e della politica ha negato e occultato per decenni, ossia che il colonialismo italiano fosse esistito e che è stato brutale come tutti gli altri, né più né meno.
Il suo libro “Italiani brava gente?” ha segnato uno spartiacque, mettendo nero su bianco le caratteristiche e gli orrori con cui l’Italia si è conformata come potenza coloniale in Africa ma anche nei Balcani, smantellando il mito artefatto degli italiani come colonialisti “diversi” dagli altri.
Ma Del Boca in questo libro inserisce anche l’occupazione del Meridione da parte dei Savoia e la feroce lotta al brigantaggio come un capitolo del colonialismo interno in Italia.
Angelo Del Boca nato nel 1925, partecipò alla Resistenza ma, come dice giustamente Alberto Negri “liberò l’Italia anche dallo stereotipo degli “italiani brava gente” coltivato durante un colonialismo spietato ma che ci ostinavamo a raccontare diverso dagli altri".
Più volte incrociò la spada della polemica aperta con il padre del negazionismo italiano sull’epoca coloniale, Indro Montanelli.
Nel 2011 prese apertamente posizione contro il colpo di stato e l’aggressione militare occidentale in Libia che deposero violentemente Gheddafi.
Del Boca è stato uno storico a tutto tondo e un punto di riferimento per chi non ha mai accettato l’ipocrisia degli “italiani brava gente”.
In qualche modo possiamo ritenerlo l’ispiratore della generazione dei nuovi storici che hanno messo mano negli anni più recenti allo studio e alla divulgazione di testi sugli orrori della dominazione italiani nei Balcani e contrastato apertamente il revisionismo storico trasversale intorno alla questione delle foibe.
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