Questa estate presenta il conto dell’irrazionalità del mercato anche nel settore del trasporto aereo. Con la pandemia infatti negli aeroporti sono state licenziate tante persone, soprattutto tra i servizi di terra, e nonostante i flussi siano ripresi in maniera sostanziosa, si pensava di poter continuare a risparmiare. Il risultato è la vera e propria esplosione della bolla dei voli low cost.
È il fondatore stesso di Ryanair, Michael O’Leary, ad aver dichiarato che il low cost non è sostenibile nel medio periodo. Le varie compagnie dei cieli si sono trovate impreparate al periodo estivo, con il risultato che migliaia e migliaia di voli hanno subito ritardi o sono stati addirittura cancellati. Le proteste per i salari troppo bassi e per i turni massacranti portate avanti persino dai piloti hanno poi esposto un’ulteriore fragilità del sistema.
Questa domenica sarà un momento cruciale, con i lavoratori di varie sigle sindacali che incroceranno le braccia. Lo sciopero chiamato oggi palesa le storture create da privatizzazioni ed esternalizzazioni, e fa tornare alla mente lo smantellamento progressivo della compagnia di bandiera in favore di pochi campioni continentali. Bisogna tornare ad avere una politica industriale seria su questo settore di importanza strategica, per tutelare davvero lavoratori e passeggeri.
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