di Francesco Dall'Aglio
Stepanakert (Nagorno Karabakh o Artsakh se preferite) questa mattina. Quasi centomila persone, in pratica i due terzi della popolazione, hanno lasciato la regione. Non è una pulizia etnica, formalmente, perché se ne sono andati da soli e nessuno gli spara addosso per costringerli a farlo, ma il motivo della loro partenza è, credo, abbastanza chiaro.
L'arrivo in Armenia di centomila persone che hanno abbandonato ogni cosa, necessitano di tutto e non sono nelle migliori condizioni di spirito porterà ovviamente una serie di problemi enormi a un paese che ha meno di tre milioni di abitanti e non è, diciamo, una potenza economica. E porterà un bel po' di problemi politici a Pashinyan, perché è vero che il governo armeno sostiene che sia tutta colpa dei russi, ma buona parte del paese non ci crede. Soprattutto ci crede poco buona parte dei profughi, visto che in questi giorni sono stati sfamati, curati e protetti solo dai tanto vituperati peacekeeper russi e da qualche volontario internazionale.
Per il resto il conto è presto fatto.
Media occidentali che stanno seguendo la vicenda: zero.
Aiuti dell'Unione Europea: zero.
Aiuti degli USA: zero.
Aiuti dell'ONU: una missione di osservatori è arrivata OGGI nel Nagorno Karabakh. È composta da dodici (12) persone che dovranno "valutare le necessità" della popolazione locale, che come abbiamo detto in pratica non esiste più.
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