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29/12/2024

Lo spartiacque

Gli israeliani hanno distrutto l’ultimo ospedale nel Nord di Gaza. Ora i malati che ce la fanno vagano come ombre tra le macerie, gli altri più gravi muoiono. I medici e gli infermieri sono uccisi o sequestrati dai miserabili soldati delle IDF. Stessa sorte accade ai giornalisti, assassinati in più di 200 perché Israele non vuole testimoni dei suoi crimini.

La scusa ufficiale del regime fascista e sionista è che medici, giornalisti, malati, donne e bambini siano terroristi o complici dei terroristi e che ospedali , scuole, moschee, abitazioni, siano covi di Hamas. Che evidentemente, nonostante un anno di immani massacri, Netanyahu non è ancora riuscito a sconfiggere.

Ma la realtà è la verità sono semplicemente altre: Israele sta compiendo un genocidio non per effetto estremo della sua guerra alla Resistenza Palestinese, ma come scelta consapevole e programmata.

Israele uccide medici, giornalisti, insegnanti proprio perché sono medici, giornalisti, insegnanti, cioè sono l’élite e la cultura di un popolo che si vuole sterminare. Per i palestinesi c’è solo un’alternativa: o abbandonare la terra dove hanno sempre vissuto, o morire. Uomini, donne, bambini tutti colpiti dal genocidio con il fine della pulizia etnica.

Questo oggi ammette anche un intellettuale ebreo, Amos Goldberg, che su Il Fatto Quotidiano dichiara che quello israeliano è un genocidio voluto.

La fame, l’assenza di cure, la distruzione di ogni sede civile, la riduzione delle persone a ombre vaganti nel nulla, l’uccisione voluta dei bambini, sono la prova di tutto questo. A cui si aggiungono le motivazioni suprematiste e razziste con cui governanti e militari accompagnano i loro crimini.

Quello che sta compiendo Israele è un genocidio nel senso più completo, anche giuridico, della parola. E Israele può compiere impunita questo crimine contro l’umanità per due ragioni.

Perché, come dice Goldberg, il complesso di colpa occidentale, anzi europeo per lo sterminio nazista degli ebrei, viene ampiamente usato per giustificare il genocidio dei palestinesi. Nessuna accusa oggi è così falsa e in malafede, come quella di antisemitismo rivolta verso chi sostenga il diritto alla libertà e alla stessa vita del popolo palestinese.

In secondo luogo Israele può violare ogni legge internazionale e umana perché nei fatti è il cinquantunesimo stato degli Stati Uniti d’America. Che usano tutto il loro potere militare e tutto il loro dominio economico su alleati e servi per affermare ed estendere il dominio coloniale di Israele in Medio Oriente. Che è tutt’uno con quello degli USA.

L’ipocrisia europea e la guerra imperiale degli USA sono quindi le basi che permettono e giustificano il genocidio in Palestina.

I politici, i giornalisti, gli intellettuali che negano la realtà e ancora giustificano Israele nel nome della democrazia e della libertà sono tutti complici, a questo punto consapevoli e in malafede, del genocidio a Gaza e in Palestina. Chi ha paura di schierarsi e sottovoce ti dice che magari hai ragione, ma che non si può esagerare nella critica a Israele, merita ogni disprezzo.

Il genocidio in Palestina è uno spartiacque: chi lo nasconde, giustifica, o addirittura sostiene sta dall’altra parte e, comunque si presenti o si collochi, è nemico della libertà e dei diritti umani e dei popoli. Nemico tanto spregevole se poi ogni giorno trombona sulla democrazia e sul progresso. È la scorta politica e mediatica al genocidio.

La Palestina è il primo spartiacque politico, civile e morale di oggi, o si sta di là o si sta di qua, in mezzo solo il fango dell’ignavia e dell’indifferenza.

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