Adesso che il criminale assassino di Madgeburgo, Taleb Al Abdulmohsen, si è rivelato un sionista, fascista, anti Islam, la sua terribile strage non è più “terrorismo” e per politici e media occidentali lui diventa un “attivista”.
Perché, come si sa, la parola “terrorismo”, nelle nostre democrazie occidentali in guerra con il resto del mondo per i supremi valori, può essere solo associata ai nemici e soprattutto ai musulmani.
Israele che compie un genocidio e pratica l’assassinio politico in scala industriale non può essere chiamato “terrorista”. Né tanto meno possono esserlo gli USA, maestri nel terrorismo di stato di cui ora l’Ucraina è apprendista.
Così gli islamofobi fanatici, che si erano subito scatenati contro i migranti, gli arabi, i neri ed i loro soci filopalestinesi, ora improvvisamente annullano post e tacciono. Contrordine camerati non è “terrorismo”, l’assassino di Madgeburgo è solo medico pazzo. Ora si condanni la mancanza dei controlli sui malati di mente e la chiusura dei manicomi.
Tanto il vomito contro i migranti e i musulmani tornerà presto.
E la stampa “democratica” cambia i suoi titoli e la parola terrorismo scompare.
Questo è il doppio standard dei regimi occidentali, un imbroglio schifoso dove il RAZZISMO È CHIAMATO LIBERTÀ.
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