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02/01/2025

Venezuela - Sottufficiale argentino arrestato con un gruppo terroristico

Nelle scorse settimane in Venezuela è stato arrestato tale Nahuel Agustín Gallo, un sottufficiale della Gendarmeria argentina, entrato clandestinamente nel Paese sudamericano.

Inevitabile pensare al rinnovato insediamento di Maduro, uscito vincitore dalle elezioni presidenziali, che avverrà il 10 di gennaio. Per quella data l’ultradestra venezuelana, spinta dalla Ci, promette “rivolte” che saranno come sempre limitate all’azione di “guarimbas” – giovani adescati con qualche centinaio di dollari – contro membri e sedi del Psuv, il partito al governo.

Poi, passata la data fatidica, tutto tornerà all’ordinaria amministrazione (sanzioni, furto di beni all’estero, lenta costruzione di una macchina golpista che prima o poi possa funzionare, ecc.) e il Venezuela uscirà dal focus d’attenzione dei media occidentali.

Come sempre, per accendere momentanei focolai di vero e proprio terrorismo conto terzi, vengono segnalate infiltrazioni da parte di mercenari reclutati in diversi paesi latino-americani.

Il caso di Nahuel Gallo è però diverso, in quanto si tratta – come detto – di un sottufficiale della Gendarmeria argentina, il che implica un coinvolgimento diretto del governo Milei.

Il che ha ovviamente aperto una dura polemica da parte del governo bolivariano contro quell’esecutivo che ha riportato alla fame il popolo argentino. Deosdado Cabello, primo vicepresidente di Caracas, è stato decisamente netto:

“Tutti fanno finta di niente, dicendo che aveva qui la sua ragazza. Tutti si giustificano con questa scusa. Ha ferito degli agenti [al momento dell’arresto, ndr], perché era venuto a compiere una missione; e non è che la missione sia stata interrotta. Gli abbiamo dato un duro colpo grazie alle agenzie di sicurezza dello Stato (...). Qui c’è un sistema giudiziario che funziona davvero e questa persona è all’ordine dei tribunali. Dicono che si trovi in una base militare segreta a Táchira (ovest), ma non ne hanno la minima idea”, ha detto il leader venezuelano.

Cbello ha aggiunto detto che il governo argentino non dichiara il motivo per cui il gendarme si trovava in territorio venezuelano.

“Che cosa stava venendo a fare qui in Venezuela, qual era il suo lavoro? Non lo dicono, ma probabilmente a un certo punto diremo cosa era venuto a fare in Venezuela”, ha affermato Cabello.

Il leader venezuelano ha smentito la posizione del ministro della Sicurezza argentino, Patricia Bullrich, che ha minacciato la nazione sudamericana di guerra.

“Qui in Venezuela c’è giustizia, autorità, sovranità e indipendenza, e il Ministero degli Esteri argentino ha il suo modo di vedere ciò che fa, hanno deciso di non avere relazioni con noi, è un po’ difficile (…) Chi viene a cospirare dovrebbe assumersi le proprie responsabilità”, ha detto.

Cabello ha anche sottolineato che l’Argentina ha deciso di non mantenere relazioni diplomatiche con il Venezuela, e questo ostacola la comunicazione tra i due Paesi.

“Chi viene a cospirare deve assumersi le proprie responsabilità, niente di più”, ha concluso.

Il procuratore generale del Venezuela, Tarek William Saab, ha annunciato venerdì che il gendarme argentino Nahuel Agustín Gallo, arrestato mentre cercava di entrare in territorio venezuelano in modo irregolare, è indagato per legami con esponenti dell’estrema destra che progettano azioni terroristiche.

Il Venezuela denuncia che il gendarme argentino detenuto era in “missione”.

In un comunicato, la Procura ha reso noto che dopo aver rispettato i termini procedurali previsti dal Codice Organico di Procedura Penale, il suddetto cittadino è indagato “per i suoi legami con un gruppo di persone che ha cercato di realizzare una serie di azioni destabilizzanti e terroristiche dal nostro territorio e con l’appoggio di gruppi internazionali di ultradestra”.

Ha aggiunto che il detenuto ha cercato di entrare nel Paese “nascondendo il suo vero piano criminale sotto l’apparenza di una visita sentimentale”.

Al momento, l’accusato “è a disposizione del giudice in base alle disposizioni della nostra Costituzione e delle leggi nazionali”.

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