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21/01/2025

Trumpisti su Marte

Siamo al primo giorno di un’altra era, questo è sicuro. Ma non si tratta di un’era “nuova”. L’“età dell’oro” promessa da Donald Trump nel suo discorso di investitura è fatta tutta di ritorni all’indietro, a un’età felice – più immaginaria che reale, come accade ai vecchi quando ripensano alla propria gioventù – che bisognerebbe ripristinare.

La seconda presidenza Trump squaderna senza troppi veli le mille contraddizioni che affliggono “l’Impero” in crisi. Intanto ammettendo che la crisi – negata dai servitorelli stupidi che ancora popolano le nostre contrade e i talk show– c’è ed ha dimensioni “esistenziali”. Tali da aver messo in forse la continuità dell’egemonia Usa sul resto del mondo, al termine di un trentennio vissuto da “unica superpotenza”.

La contraddizione più violenta è quella tra il dichiarato proposito di ricostruire il sistema industriale “metalmeccanico” andato perduto nella breve stagione della “globalizzazione” e il supporto entusiastico al mondo futuribile rappresentato da piattaforme, intelligenza artificiale, sistemi satellitari, conquista di Marte, ecc.

Che però, al contrario del “fordismo” – “produrre automobili che anche gli operai possano comprare” – non prevede la diffusione generale di benessere. Il “capitalismo delle piattaforme” ha bisogno di relativamente poca manodopera, e i suoi potenziali consumatori sono sparsi in tutto il mondo. Non sono più, insomma, un problema da impostare e risolvere contemporaneamente alla produzione.

Quel vecchio sistema industriale americano è andato svanendo quando la ricerca del massimo profitto e dei costi produttivi più bassi ha portato le grandi multinazionali Usa a delocalizzare quasi per intero la produzione old style. Ma anche quella hi-tech, come testimoniano le fabbriche di Tesla, Apple, ecc., in Cina e altrove.

Manca insomma ormai la base materiale – industrie, competenze, professionalità, sistema dell’istruzione e della formazione, ecc. – per riprodurre negli Usa un sistema ormai spezzettato su tutto il pianeta lungo le catene dell’approvvigionamento e del valore.

Lo dimostra – con violenza paradossale – l’insistenza di Trump sul ricostruire la produzione automobilistica classica, fondata sui motori endotermici, a benzina e gasolio, abbandonando completamente il “Green Deal”, mentre al suo fianco appare – e con un ruolo preminente – quell’Elon Musk che sull’auto elettrica ha costruito inizialmente buona parte della sua fortuna e della sua fama.

Rifare il passato e dominare il futuro, sembra il programma. Ma senza una visione che dia al resto della società – e del mondo – un ruolo certamente subordinato, ma almeno complementare. Tutto il ragionare trumpiano è fatto di imposizione dell’interesse americano – dell’“eccezionalismo”, in primo luogo – tramite la forza.

La forza finanziaria (più che economica) di imporre dazi a tutti, e immediatamente a Canada e Messico, senza neanche porsi il problema delle inevitabili reazioni simmetriche e delle prevedibili forti turbolenze sui mercati mondiali, già sotto stress per la progressiva frammentazione dei sistemi commerciali (e finanziari).

La forza militare per imporre il controllo di asset strategici (da Panama a tutto il resto del continente americano, ma anche oltre).

La forza della disponibilità di gas e petrolio, con toni da “emiro del Dakota”, peraltro assai meno straripante di quanto non sembri, visto che ormai l’estrazione di greggio avviene soprattutto grazie al fracking (redditizio solo finché il prezzo resta alto, ma comunque non infinito).

Ma oltre alla forza, niente.

Niente di concreto per la società statunitense, se non l’ordine esecutivo immediato di rimpatriare gli immigrati senza permesso, e la solita promessa di garantire la “libertà di scegliersi una vita” che per la maggioranza è solo l’abbandono a se stessi, nei diecimila ghetti dell’emarginazione sociale. Il lavoro che Musk è chiamato a fare, del resto, somiglia da vicino alla “motosega” con cui Milei ha “disboscato” la spesa pubblica argentina, lasciando allo Stato i soli compiti militareschi.

Niente di concreto per il resto del mondo, considerato tutto fatto di “concorrenti” da intimorire, addomesticare, subordinare...

Non ci sono alleati e partner, nell’universo immaginato da Trump. Ognuno è solo e nemico di tutti, e la pace si raggiunge solo quando il più forte si impone. E fin quando resta forte...

Come un milione di anni fa.

Non c’è un futuro migliore per tutti, in questa visione. E questa illusione era stata la grande forza ideologica dell’America, fino a qualche anno fa.

Ma per riuscire convincente, appunto, qualcosa di futuribile va indicato. Marte va bene, per ora. Dà l’idea di una “frontiera” da raggiungere, anche se qualcuno potrebbe facilmente obiettare “per farci che”? E quasi tutti dire “e io che c’entro?” Non è insomma la traduzione ultramoderna di quel “vai a Ovest, ragazzo”, che dava prospettiva concreta ad ogni singolo, se si impegnava.

Certo che lo sforzo scientifico ed industriale per l’esplorazione dello spazio offre ricadute tecnologiche a pioggia, magari ottime per lo sviluppo sia civile che militare. È avvenuto anche con la corsa alla Luna, negli anni Sessanta...

Ma allora la Luna faceva da “sbocco immaginario”, oltre che realistico, per uno sviluppo complessivo del mondo intero, sull’onda del boom economico postbellico, della conquista – se non della pace – di un equilibrio internazionale formalizzato in istituzioni e diritto. C’era insomma uno spazio possibile per ogni singolo e per ogni popolo, per ogni Stato, anche se alla prova dei fatti quello spazio poteva risultare illusorio.

Il trumpismo quello spazio non lo prevede. La ricchezza del mondo è a somma zero, e all’America va riservata la parte principale. Così come, all’interno della società Usa, la concentrazione della ricchezza in poche mani – quasi tutte quelle che battevano alle sue parole, nella sala chiusa – va considerata “buona e giusta”.

Non c’è insomma possibile speranza nel futuro per chi non è “amerikano”. Gli altri si arrangino e non provino ad opporsi, o anche solo a competere alla pari.

Il futuro è ristretto ai pochi che possono permettersi di sognare Marte come una propria conquista. Privata, ma con finanziamenti pubblici, of course…

È l’era dei trumpisti su Marte.

*****

Il discorso completo di Trump.

Grazie. Grazie mille a tutti. Bene, grazie davvero moltissimo. Vicepresidente Vance, Speaker Johnson, Senatore Thune, Presidente della Corte Suprema Roberts, giudici della Corte Suprema degli Stati Uniti, Presidente Clinton, Presidente Bush, Presidente Obama, Presidente Biden, Vicepresidente Harris, e miei concittadini.

L’Età dell’Oro dell’America inizia proprio ora. Da questo giorno in avanti, il nostro Paese prospererà e sarà rispettato di nuovo in tutto il mondo. Saremo l’invidia di ogni nazione e non ci lasceremo più sfruttare.

Durante ogni singolo giorno dell’amministrazione Trump, metterò molto semplicemente l’America al primo posto. Riconquisteremo la nostra sovranità. La nostra sicurezza sarà ristabilita. Gli equilibri della giustizia saranno riequilibrati. La strumentalizzazione feroce, violenta e ingiusta del Dipartimento di Giustizia e del nostro governo finirà. E la nostra massima priorità sarà creare una nazione orgogliosa, prospera e libera.

L’America sarà presto più grande, più forte e molto più eccezionale che mai. Torno alla presidenza fiducioso e ottimista che siamo all’inizio di una nuova entusiasmante era di successo nazionale; un’ondata di cambiamento sta investendo il Paese, la luce del sole inonda il mondo intero e l’America ha l’opportunità di cogliere questa occasione come mai prima d’ora.

Ma prima, dobbiamo essere onesti riguardo alle sfide che affrontiamo. Sebbene siano molteplici, saranno annientate da questo grande slancio che il mondo sta ora testimoniando negli Stati Uniti d’America.

Mentre ci riuniamo oggi, il nostro governo affronta una crisi di fiducia. Per molti anni, un establishment radicale e corrotto ha sottratto potere e ricchezza ai nostri cittadini, mentre i pilastri della nostra società giacevano distrutti e apparentemente in totale rovina.

Ora abbiamo un governo che non è in grado di gestire nemmeno una semplice crisi interna, mentre contemporaneamente inciampa in una serie continua di eventi catastrofici all’estero. Non protegge i nostri magnifici cittadini americani rispettosi della legge, ma offre rifugio e protezione a criminali pericolosi, molti dei quali provenienti da prigioni e istituzioni psichiatriche che sono entrati illegalmente nel nostro Paese da ogni parte del mondo.

Abbiamo un governo che ha fornito finanziamenti illimitati alla difesa dei confini stranieri, ma si rifiuta di difendere i confini americani o, cosa più importante, il proprio popolo. Il nostro Paese non è più in grado di fornire servizi di base in situazioni di emergenza, come recentemente dimostrato dal trattamento vergognoso riservato alle meravigliose persone della Carolina del Nord e di altri Stati che stanno ancora soffrendo a causa di un uragano avvenuto molti mesi fa. Oppure, più recentemente, a Los Angeles, dove vediamo ancora incendi che bruciano tragicamente da settimane senza alcuna difesa simbolica. Le fiamme devastano case e comunità, colpendo persino alcuni degli individui più ricchi e potenti del nostro Paese, alcuni dei quali sono qui presenti. Non hanno più una casa. È interessante, ma non possiamo permettere che accada.

Tutti sembrano impotenti di fronte a questa situazione. Ma cambierà. Abbiamo un sistema sanitario pubblico che non funziona in tempi di disastro, nonostante si spenda più denaro in esso rispetto a qualsiasi altro Paese al mondo. E abbiamo un sistema educativo che insegna ai nostri figli a vergognarsi di se stessi, in molti casi a odiare il nostro Paese nonostante l’amore che cerchiamo disperatamente di trasmettere loro. Tutto ciò cambierà a partire da oggi e cambierà molto rapidamente.

La mia recente elezione ha un mandato per invertire completamente e totalmente un tradimento orribile, e tutti i molti tradimenti che si sono verificati, e per restituire al popolo la sua fede, la sua ricchezza, la sua democrazia e, in effetti, la sua libertà.

Da questo momento in poi, il declino dell’America è finito. Le nostre libertà e il glorioso destino della nostra nazione non saranno più negati, e ripristineremo immediatamente l’integrità, la competenza e la lealtà del governo americano.

Negli ultimi otto anni sono stato testato e sfidato più di qualsiasi presidente nei 250 anni di storia del nostro Paese, e lungo la strada ho imparato molto. Il viaggio per riconquistare la nostra repubblica non è stato facile, ve lo posso assicurare. Coloro che vogliono fermare la nostra causa hanno cercato di togliere la mia libertà, e in effetti di togliermi la vita. Solo pochi mesi fa, in un bellissimo campo della Pennsylvania, un proiettile di un assassino mi ha perforato un orecchio. Ma allora sentii, e credo ancora di più oggi, che la mia vita è stata salvata per una ragione. Sono stato salvato da Dio per rendere di nuovo grande l’America. Grazie. Grazie mille.

Ecco perché ogni giorno, sotto la nostra amministrazione di patrioti americani, lavoreremo per affrontare ogni crisi con dignità, potere e forza. Ci muoveremo con determinazione e rapidità per riportare speranza, prosperità, sicurezza e pace ai cittadini di ogni razza, religione, colore e credo. Per i cittadini americani, il 20 gennaio 2025 è il Giorno della Liberazione.

È mia speranza che la nostra recente elezione presidenziale venga ricordata come la più grande e significativa nella storia del nostro Paese. Come dimostrato dalla nostra vittoria, l’intera nazione si sta rapidamente unificando dietro la nostra agenda con aumenti drammatici di supporto provenienti da quasi tutti i settori della società: giovani e anziani, uomini e donne, afroamericani, ispanici, asiatici, abitanti di aree urbane, suburbane e rurali. E, molto importante, abbiamo ottenuto una vittoria decisiva in tutti e sette gli stati in bilico, e abbiamo vinto il voto popolare con milioni di persone.

Alle comunità nere e ispaniche, voglio ringraziarvi per il tremendo affetto e la fiducia che mi avete dimostrato con il vostro voto. Abbiamo stabilito record, e non lo dimenticherò. Ho ascoltato le vostre voci durante la campagna elettorale, e non vedo l’ora di lavorare con voi negli anni a venire. Oggi è il Martin Luther King Day e, in suo onore, sarà un grande privilegio, ma in suo onore, lavoreremo insieme per realizzare il suo sogno. Faremo diventare realtà il suo sogno. Grazie. Grazie.

L’unità nazionale sta tornando in America e la fiducia e l’orgoglio stanno crescendo come mai prima d’ora. In tutto ciò che facciamo, la mia amministrazione sarà ispirata da una forte ricerca dell’eccellenza e del successo inarrestabile. Non dimenticheremo il nostro Paese. Non dimenticheremo la nostra Costituzione e non dimenticheremo il nostro Dio. Non possiamo farlo.

Oggi firmerò una serie di storici ordini esecutivi. Con queste azioni, inizieremo la completa restaurazione dell’America e la rivoluzione del buon senso. È tutto una questione di buon senso.

Per prima cosa, dichiarerò un’emergenza nazionale al nostro confine meridionale. Ogni ingresso illegale sarà immediatamente bloccato e inizieremo il processo di rimpatrio di milioni di criminali stranieri nei luoghi da cui provengono. Reinstalleremo la mia politica del “restare in Messico”. Metterò fine alla pratica del “catch and release” e invierò truppe al confine meridionale per respingere la disastrosa invasione del nostro Paese.

In base agli ordini che firmo oggi, designeremo anche i cartelli della droga come organizzazioni terroristiche straniere. E, invocando il “Alien Enemies Act” del 1798, ordinerò al nostro governo di utilizzare tutto il potere delle forze dell’ordine federali e statali per eliminare la presenza di tutte le bande straniere e reti criminali che portano crimini devastanti sul suolo americano, incluse le nostre città e aree interne.

Come Comandante in Capo, non ho responsabilità più alta che difendere il nostro Paese da minacce e invasioni, ed è esattamente quello che farò. Lo faremo a un livello che nessuno ha mai visto prima.

Successivamente, ordinerò a tutti i membri del mio gabinetto di utilizzare i vasti poteri a loro disposizione per sconfiggere quella che era un’inflazione da record e ridurre rapidamente costi e prezzi. La crisi inflazionistica è stata causata da enormi spese e dall’aumento dei prezzi dell’energia, ed è per questo che oggi dichiarerò anche un’emergenza energetica nazionale. Faremo perforare, perforare, perforare.

L’America tornerà ad essere una nazione manifatturiera e abbiamo qualcosa che nessun altro Paese manifatturiero avrà mai: la più grande quantità di petrolio e gas di qualsiasi Paese sulla Terra, e li useremo. Riempiremo di nuovo le nostre riserve strategiche, fino alla cima, ed esporteremo energia americana in tutto il mondo. Torneremo ad essere una nazione ricca, e sarà quell’oro liquido sotto i nostri piedi ad aiutarci a farlo.

Con le mie azioni di oggi, porremo fine al Green New Deal e revocheremo il mandato sui veicoli elettrici, salvando la nostra industria automobilistica e mantenendo la mia sacra promessa ai nostri grandi lavoratori americani del settore automobilistico. In altre parole, potrete comprare l’auto che preferite. Costruiremo automobili in America a un ritmo che nessuno avrebbe mai potuto immaginare solo pochi anni fa, e grazie ai lavoratori del settore automobilistico per il loro ispirante voto di fiducia. Abbiamo fatto meravigliosamente con il loro voto.

Inizierò immediatamente una revisione completa del nostro sistema commerciale per proteggere i lavoratori e le famiglie americane. Invece di tassare i nostri cittadini per arricchire altri Paesi, tasseremo e tariffiamo i Paesi stranieri per arricchire i nostri cittadini.

A tal fine, stiamo istituendo il Servizio di Entrate Esterne per raccogliere tutte le tariffe, i dazi e le entrate. Saranno enormi quantità di denaro che affluiranno nel nostro tesoro, provenienti da fonti estere. Il sogno americano tornerà presto a prosperare come mai prima d’ora. Per ripristinare fiducia ed efficacia nel nostro governo federale, la mia amministrazione istituirà il nuovissimo Dipartimento per l’Efficienza del Governo.

Dopo anni e anni di sforzi illegali e incostituzionali da parte del governo per limitare la libertà di espressione, firmerò anche un ordine esecutivo per fermare immediatamente ogni censura governativa e riportare la libertà di parola in America. Mai più il potere immenso dello Stato sarà usato come arma per perseguitare avversari politici. Ne so qualcosa. Non permetteremo che accada. Non accadrà più. Sotto la mia leadership, ripristineremo una giustizia equa, imparziale e uguale secondo la regola di legge costituzionale, e riporteremo legge e ordine nelle nostre città.

Questa settimana metterò anche fine alla politica governativa che tenta di ingegnerizzare socialmente razza e genere in ogni aspetto della vita pubblica e privata. Forgeremo una società che è daltonica e basata sul merito. A partire da oggi, sarà ufficialmente la politica del governo degli Stati Uniti che ci sono solo due generi: maschile e femminile.

Questa settimana reintegrerò tutti i membri delle forze armate che sono stati ingiustamente espulsi per essersi opposti al mandato vaccinale per il COVID, con pieno pagamento arretrato. E firmerò un ordine per impedire che i nostri guerrieri siano sottoposti a teorie politiche radicali ed esperimenti sociali durante il servizio. Finirà immediatamente. Le nostre forze armate saranno libere di concentrarsi sulla loro unica missione: sconfiggere i nemici dell’America.

Come nel 2017, costruiremo di nuovo l’esercito più forte che il mondo abbia mai visto. Misureremo il nostro successo non solo dalle battaglie che vinceremo, ma anche dalle guerre che termineremo e, forse più importante, dalle guerre in cui non entreremo mai. Il mio lascito più orgoglioso sarà quello di essere un pacificatore e un unificatore: questo è ciò che voglio essere, un pacificatore e un unificatore.

Sono lieto di dire che, a partire da ieri, un giorno prima di assumere l’incarico, gli ostaggi in Medio Oriente stanno tornando a casa dalle loro famiglie. Grazie. L’America reclamerà il suo posto legittimo come la più grande, potente e rispettata nazione sulla Terra, ispirando timore e ammirazione in tutto il mondo.

Tra poco tempo cambieremo il nome del Golfo del Messico in Golfo d’America e ripristineremo il nome di un grande presidente, William McKinley, al Monte McKinley, dove dovrebbe essere e dove appartiene. Il presidente McKinley rese il nostro Paese molto ricco grazie alle tariffe e al suo talento. Era un uomo d’affari naturale e diede a Teddy Roosevelt i fondi per molte delle grandi cose che fece, inclusa la costruzione del Canale di Panama, che è stato stupidamente ceduto al Paese di Panama.

Gli Stati Uniti, pensateci, hanno speso più denaro di quanto avessero mai speso in un progetto prima d’ora e hanno perso 38.000 vite nella costruzione del Canale di Panama. Siamo stati trattati molto male con questo regalo insensato che non avrebbe mai dovuto essere fatto, e la promessa di Panama nei nostri confronti è stata infranta.

Lo scopo del nostro accordo e lo spirito del nostro trattato sono stati totalmente violati. Le navi americane vengono gravemente sovraccaricate e non trattate equamente in alcun modo. E ciò include la Marina degli Stati Uniti. Soprattutto, la Cina sta ora operando il Canale di Panama, e noi non l’abbiamo dato alla Cina; lo abbiamo dato a Panama, e lo riprenderemo.

Soprattutto, il mio messaggio agli americani oggi è che è tempo per noi di agire ancora una volta con il coraggio, il vigore e la vitalità della più grande civiltà della storia. Mentre liberiamo la nostra nazione, la guideremo verso nuove vette di vittoria e successo. Non ci faremo scoraggiare. Insieme, porremo fine all’epidemia di malattie croniche e manterremo i nostri bambini al sicuro, in salute e liberi da malattie.

Gli Stati Uniti torneranno a considerarsi una nazione in crescita, una che aumenta la propria ricchezza, espande il proprio territorio, costruisce le sue città, eleva le aspettative e porta la nostra bandiera verso nuovi e splendidi orizzonti. E perseguiremo il nostro destino manifesto verso le stelle, lanciando astronauti americani per piantare la bandiera a stelle e strisce sul pianeta Marte.

L’ambizione è il sangue vitale di una grande nazione, e in questo momento la nostra nazione è più ambiziosa di qualsiasi altra. Non c’è nazione come la nostra. Gli americani sono esploratori, costruttori, innovatori, imprenditori e pionieri. Lo spirito della frontiera è scritto nei nostri cuori. Il richiamo della prossima grande avventura risuona dentro le nostre anime. I nostri antenati americani hanno trasformato un piccolo gruppo di colonie ai margini di un vasto continente in una potente repubblica composta dai cittadini più straordinari della Terra. Nessuno si avvicina a ciò che siamo.

Gli americani hanno attraversato migliaia di miglia attraverso terre aspre e selvagge. Hanno attraversato deserti, scalato montagne, affrontato pericoli inimmaginabili, conquistato il selvaggio West, posto fine alla schiavitù, salvato milioni di persone dalla tirannia, sollevato miliardi dalla povertà, domato l’elettricità, scisso l’atomo, lanciato l’umanità nei cieli e messo l’universo della conoscenza umana nel palmo della mano dell’uomo. Se lavoriamo insieme, non c’è nulla che non possiamo fare e nessun sogno che non possiamo realizzare.

Molti pensavano che fosse impossibile per me mettere in atto un ritorno politico così storico. Ma, come vedete oggi, eccomi qui. Il popolo americano ha parlato. Ora sto davanti a voi come prova che non si deve mai credere che qualcosa sia impossibile. In America, l’impossibile è ciò che sappiamo fare meglio. Da New York a Los Angeles, da Philadelphia a Phoenix, da Chicago a Miami, da Houston fino a qui, a Washington, D.C., il nostro Paese è stato forgiato e costruito da generazioni di patrioti che hanno dato tutto ciò che avevano per i nostri diritti e la nostra libertà.

Erano agricoltori e soldati, cowboy e operai delle fabbriche, lavoratori dell’acciaio e minatori di carbone, agenti di polizia e pionieri che avanzavano, proseguivano e non lasciavano che alcun ostacolo abbattesse il loro spirito o il loro orgoglio. Insieme hanno posato le ferrovie, innalzato i grattacieli, costruito grandi autostrade, vinto due guerre mondiali, sconfitto il fascismo e il comunismo, e trionfato su ogni sfida che hanno affrontato.

Dopo tutto quello che abbiamo passato insieme, siamo sull’orlo dei quattro anni più grandi nella storia americana. Con il vostro aiuto, ripristineremo la promessa dell’America e ricostruiremo la nazione che amiamo, e che amiamo profondamente.

Siamo un popolo, una famiglia, e una gloriosa nazione sotto Dio. Quindi, a ogni genitore che sogna per il proprio figlio e a ogni figlio che sogna per il proprio futuro, sono con voi. Lotterò per voi e vincerò per voi. Stiamo per vincere come mai prima d’ora. Grazie. Grazie. Grazie. Grazie.

Negli ultimi anni, la nostra nazione ha sofferto enormemente. Ma la riporteremo indietro e la renderemo di nuovo grande, più grande che mai. Saremo una nazione senza eguali, piena di compassione, coraggio ed eccezionalismo.

Il nostro potere fermerà tutte le guerre e porterà un nuovo spirito di unità in un mondo che è stato arrabbiato, violento e totalmente imprevedibile. L’America sarà di nuovo rispettata e ammirata, anche da persone di fede, religione e buona volontà. Saremo prosperi. Saremo orgogliosi. Saremo forti. E vinceremo come mai prima d’ora.

Non saremo conquistati. Non saremo intimiditi. Non saremo spezzati e non falliremo. Da oggi in poi, gli Stati Uniti d’America saranno una nazione libera, sovrana e indipendente. Resisteremo coraggiosamente. Vivremo con orgoglio. Sogneremo audacemente e niente ci fermerà, perché siamo americani. Il futuro è nostro, e la nostra età dell’oro è appena iniziata.

Grazie. Dio benedica l’America. Grazie a tutti. Grazie mille. Grazie infinite. Grazie. Grazie.

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