Chi da piccolo non ha sognato di fare il pilota da grande? Forse non tutti il/la pilota, ma sicuramente il “volo” è una di quelle dimensioni magiche che attrae adulti e, soprattutto, ragazzi/e.
Lo sa bene l’Aeronautica militare che nel 2023 ha profuso uno sforzo notevole, in occasione del proprio centenario dalla nascita, per promuovere la propria immagine tra i giovani puntando sia sull’aspetto avventuroso o professionale del volo sia su quelli tecnologici che oggi si declinano in digitale e intelligenza artificiale per la guida dei droni.
I velivoli e i simulatori di volo l’hanno fatta da padrone anche all’interno del Circo Massimo a Roma dove ce li hanno portati di peso perché le maestre e i maestri ci infilassero bambini e bambine per immortalarli, in quella situazione improbabile, con una foto-ricordo da inviare ai genitori in occasione della festa delle Forze Armate il 4 novembre scorso.
Lo sa bene anche l’azienda bellica Leonardo S.p.A., azienda partecipata dallo Stato che in quell’occasione allestì diversi stand per farci giocare alla guerra ragazzi e ragazze attratti dai joystick e dagli schermi per la realtà virtuale.
L’Aeronautica oltre ad essere presente come sponsor a tutti gli open day cheorganizzò durante il centenario per scuole e famiglie, oggi si vanta di «diffondere la cultura scientifica nelle scuole, per supportare la costruzione del futuro delle giovani generazioni» con le nuovissime iniziative educative sulla “Scienza del volo verticale”. Anche questa è un’altra occasione da non perdere perché scade a fine mese!
«Questo è – si legge sul sito aziendale – lo scopo del nuovo ciclo di webinar avviato da Leonardo nell’ambito di STEMLab, il programma (partito già nel 2021) incentrato sulle discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) e l’innovazione tecnologica, ideato per promuovere la cittadinanza scientifica e il trasferimento di conoscenze dal mondo del lavoro a quello della scuola».
Con Leonardo scopriamo, quindi, che esiste anche una “cittadinanza scientifica” ovvero, presupponiamo, una concezione della stessa che, travalicando ogni connotato democratico e di partecipazione attiva alla società come cittadini consapevoli dei propri diritti e doveri, promuove invece l’intersezione con la scienza, ma diremmo più che altro con la tecnologia, in questo caso militare: una cittadinanza che esprime piena fiducia nella scienza/tecnologia ma zero consapevolezza etica sugli usi della stessa o in maniera edulcorata sul cosiddetto “dual use”.
Il volo continua come metafora del distacco dalla realtà di guerra che viviamo ogni giorno indirettamente a causa di uno Stato sociale massacrato dai tagli lineari per mandare avanti, appunto, un’economia di guerra: “In volo con Leonardo” è il percorso PCTO appena concluso e al quale si aggancia quest’ultimo sul volo verticale, incentrato sulle ultimissime innovazioni (il convertiplano per gente facoltosa o velivoli da guerra ma ovviamente anche come immancabile velivolo-ambulanza) svolto essenzialmente on-line.
Il piano di volo proposto a studenti e studentesse non è però una strada per volare con la fantasia perché il projectwork, per esempio – avverte il sito web aziendale per evitare fraintendimenti con i ragazzi che fossero in preda a slanci creativi – «(…) non è consentito caricare elaborati difformi da quanto riportato nelle “Istruzioni per la realizzazione del Project Work”, non originali o non in linea con il PCTO. Leonardo si riserva la facoltà di contattare gli insegnanti per segnalare eventuali difformità».
Insomma un PCTO organizzato in puro stile militare e siccome lo spirito pedagogico che lo anima non è certo quello montessoriano o alla Dewey, «all’insegnante anche il compito di verificare e validare il project work di ciascuno. A seguito della validazione dell’insegnante, sarà compito del tutor aziendale validare, in maniera definitiva, gli elaborati caricati. Solo i lavori che verranno ritenuti validi anche dal tutor aziendale otterranno l’attestazione delle ore di PCTO svolte». Quindi molte valutazioni, selezioni e... vinca il migliore!
Il “Volo con Leonardo” ha coinvolto in due edizioni 4500 studenti e 420 scuole e quindi, per concludere, di fronte a questi numeri sorge spontaneo un dubbio la cui risposta non può risiedere solo nei numeri della Leonardo in termini di fatturato e di mezzi/agganci politici a disposizione ma anche nelle responsabilità degli insegnanti che dovrebbero contestare in modo più deciso, magari sul posto, laddove si verificano queste intromissioni, quest’offerta strabordante di un’industria bellica che andrebbe lasciata fuori dalle aule scolastiche.
La diffusione capillare della cultura bellica mascherata da dual-use e dalle cosiddette missioni di pace, attraverso i PCTO, le borse di studio, gli open day, le giornate di orientamento, le ricorrenze, ecc. sono funzionali a far passare nella società il concetto dell’urgenza della difesa nazionale e quindi, oltre alla spesa militare, della reintroduzione graduale della leva, attraverso la mini-naja come primo passo per coinvolgere i giovani e poi l’affiancamento alla Riserva Selezionata, già esistente e alla Riserva Ausiliaria una futura Riserva Specializzata, da mobilitare in modalità “modulare” a seconda delle emergenze geopolitiche che via via si dovessero presentare.
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