Da domani mattina a Gaza entrerà in vigore l’accordo di tregua e scambio prigionieri tra Israele e Hamas.
Il ministero della Giustizia israeliano ha pubblicato i nomi dei primi 95 prigionieri palestinesi che verranno scarcerati in cambio dei primi tre ostaggi israeliani.
Il ministro della destra ultrasionista Smotrich ha detto no all’accordo ma è rimasto nel governo consentendo a Netanyahu di rimanere in sella. Il ministro ha chiesto in cambio di rafforzare il controllo militare sulla Cisgiordania a sostegno dei coloni e delle loro incursioni contro i palestinesi.
Secondo quanto riporta il Washington Post, a porte chiuse, Netanyahu ha promesso ai suoi alleati di estrema destra che la guerra potrebbe riprendere dopo una fase iniziale della tregua in cui Hamas dovrà rilasciare 33 ostaggi in cambio del rilascio di oltre 1.000 prigionieri palestinesi.
Secondo Gayil Talshir, politologo dell’Università Ebraica, Netanyahu ha cercato negli ultimi giorni di persuadere Smotrich a restare al governo. Per l’analista israeliano, Netanyahu teme di alienarsi Smotrich, che rappresenta una base piccola ma politicamente decisiva.
“Agli occhi di Netanyahu, Smotrich è il più potente perché può distruggere la coalizione, ed è per questo che Netanyahu promette a Smotrich e Ben-Gvir che Israele tornerà in guerra dopo la prima fase” – ha detto Talshir.
“Ancora più importante, ha fatto promesse sulla sovranità israeliana sia in Cisgiordania che sulla garanzia di un controllo militare degli aiuti umanitari a Gaza. Ciò significherà che i civili israeliani dovranno entrare a Gaza, il che rappresenterà l’inizio dell’occupazione israeliana di Gaza”.
Il politologo della Princeton University, Michale Walzer afferma oggi in una intervista al Corriere della Sera che, a suo avviso: “È più probabile che Netanyahu raggiunga un compromesso o riconosca anche un qualche ruolo di Hamas in un futuro governo musulmano, cosa che ha giurato di non fare, piuttosto che fare quello che la terza fase di quest’accordo richiederebbe cioè l’ingresso (a Gaza, ndr) dell’Autorità Nazionale Palestinese… . Dividere e tenere Hamas e l’Autorità Palestinese in opposizione tra loro è stato parte della sua strategia”. Mentre il cessate il fuoco sembra reggere a Gaza, il Palestine Chronicle sottolinea che “Israele segnala uno spostamento dell’attenzione sulla Cisgiordania occupata”, suscitando timori di intensificazione delle operazioni militari e della violenza dei coloni.
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