Da anni sosteniamo che il mainstream italiano viva in un cono di realtà autoreferenziale incapace rappresentare i fatti del mondo e, di conseguenza, anche di affrontare la complessità del mondo globale. Altrimenti non sarebbe stato possibile che il modello, informativo e antropologico, Berlusconi abbia occupato il paese per oltre un ventennio.
Da molti anni fatti clamorosi, oppure importanti ma "silenziosi", sono regolarmente mancati dal nostro paese.
E anche i blog, o le pagine facebook, tendono più a commentare prodotti informativi provenienti dalla bolla speculativa nazionale delle notizie che i fatti reali. Così siamo arrivati a produrre un'improbabile "ripresa economica" alle porte con l'autunno e leggi di assoluta inefficacia statistica (come quella sul femminicidio) come fatti di civiltà.
L'ultima clamorosa mancanza del sistema di comunicazioni nazionale, dove le notizie sono sempre le stesse, è quella sul conflitto apertosi tra Spagna e Inghilterra sul controllo delle frontiere di Gibilterra. Conflitto che da giuridico si fa materiale visto che l'Inghilterra ha inviato la nave da guerra HMS Westminster verso Gibilterra per far capire alla Spagna che, per risolvere il contenzioso, è disposta anche a seguire l'esempio Malvinas. Il governo inglese ha informato che è disposto, a partire da lunedì, a mandare altre due fregate da guerra nella zona.
La notizia campeggia, con una foto grande di una nave da guerra, sul Guardian e, per fare un esempio, è in prima del sito, e in grosso rilievo, di Die Welt, Der Spiege e su quello della Frankfurter Allgemeine. Perché è evidente che un conflitto Spagna - Inghilterra, anche senza sfociare in eventi clamorosi e pure su questioni di confine, può avere conseguenze serie su tutta l'architettura Ue, innescare una eventuale crisi di fiducia sull'euro etc.
Non si tratta quindi di vendere le cannonate che non ci sono ma di informare su cosa sta accadendo. Ma l'opinione pubblica italiana è plasmata solo secondo esigenze di propaganda domestica: allora vai con l'Imu, gli stalker, la diminuzione dei costi della politica, le possibili leggi antiomofobia (che non sposteranno di un millimetro il fenomeno). La comunicazione politica in Italia non è fatta per capire il mondo, anche da un punto di vista ideologico, ma per trasmettere compulsivamente esigenze di propaganda della campagna elettorale prossima ventura (più prossima che ventura, visto il caso). Il tutto ricavato secondo il linguaggio e la simbolica del berlusconismo.
Il rapporto tra piccolo mondo dell'informazione italiana e declino del paese è stretto. Per chi vuol vederlo. Magari come come la crisi Spagna - Inghilterra. Con un minimo di sforzo, tra una polemica sul calendario dei lavori parlamentari e un servizio su Renzi, la pericolosità della chiusura culturale dell'informazione italiana la si potrebbe anche scorgere.
(redazione) 12 agosto 2013
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