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25/06/2014

Palestina - Sentenza senza precedenti: palestinesi risarciti per la sottrazione di terre

L’avamposto di Amona, Cisgiordania
È una sentenza senza precedenti quella emessa ieri da un tribunale israeliano a favore di un gruppo di palestinesi sulle cui terre è stato eretto illegalmente un insediamento ebraico.

Una Corte di Gerusalemme ha disposto un risarcimento di 300.000 shekels (64.000 euro) per i sei coltivatori palestinesi sulle cui proprietà una ventina di anni fa è stata costruita una colonia. L’avamposto di Amona, nella Cisgiordania centrale, è abitato da oltre 40 famiglie ebree ed è stato giudicato abusivo dai tribunali israeliani. Nonostante ciò ha ottenuto finanziamenti per servizi e infrastrutture da diversi ministeri ed enti israeliani. Nei Territori occupati sono stati costruiti oltre cento insediamenti senza autorizzazione del governo israeliano.

La sua è una storia di ordini di sgombero emessi dai giudici, ma mai eseguiti per l’opposizione del governo di Tel Aviv; di inchieste parlamentari e di indagini di polizia; di presunti documenti di proprietà agitati dai coloni, ma mai trovati; di una battaglia legale che va avanti da anni e che ieri ha visto un inaspettato successo nel pronunciamento del tribunale a favore dei palestinesi. Il risarcimento, però, è soltanto una parte di quanto chiesto dai proprietari di quelle terre, che vogliono tornare a coltivarle. L’obiettivo della querela è sempre stato la restituzione delle terre occupate illegalmente, hanno chiarito i legali della Ong israeliana Yesh Din, che hanno assistito i sei querelanti palestinesi.

“Per anni lo Stato di Israele ha evaso i suoi obblighi nei confronti dei proprietari terrieri palestinesi in Cisgiordania, le cui terre sono state occupate dagli israeliani”, hanno detto gli avvocati. “Amona è stata finanziata da fondi pubblici e ha provocato un danno tremendo agli agricoltori palestinesi. Il risarcimento risponde soltanto in parte alla richiesta di giustizia, adesso è necessario sgomberare (la colonia) e continueremo la nostra battaglia finché non accadrà”.
 
I giudici hanno stabilito che Amona va sgomberata entro il 2015, altrimenti al risarcimento si aggiungerà per lo Stato una sanzione di 48.000 shekels (10.000 euro). Secondo quanto riferito da Yesh Din, i querelanti hanno deciso di usare i soldi del risarcimento per aprire un fondo per il sostegno legale ai  palestinesi che si sono visti sottrarre la propria terra dagli israeliani.

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