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24/06/2014

Libano - Autobomba esplode nel sud di Beirut

Torna il terrore nella capitale libanese. Una macchina carica di esplosivo è esplosa vicino ad un checkpoint militare e ad un caffè nella zona meridionale di Beirut. L’esplosione è avvenuta intorno la mezzanotte nel quartiere di Tayyouneh vicino al caffè Abu Assaf dove diverse persone si erano riunite per guardare le partite del Mondiale di calcio in corso in Brasile. Secondo la Croce Rossa Libanese l’attacco ha causato il ferimento di 15 persone. L’area in cui ha avuto luogo l’attacco è un fortino del movimento sciita Hezbollah.

L’Agenzia di stampa nazionale ha detto che la forza dell’esplosione ha fatto sì che il corpo dell’attentatore fosse scaraventato contro il muro di un palazzo di quattro piani. Resti umani sono stati ritrovati anche al quarto piano dell’edificio.

Decine di persone si sono recate sul luogo dell’attentato. L’esercito libanese, nel tentativo di disperdere la folla, ha sparato in aria colpi di avvertimento. L’attacco avrebbe causato significativi danni materiali e diverse macchine sono state distrutte. L’esercito libanese ha aumentato i controlli presso le entrate dei distretti meridionali della capitale. Il procuratore militare, Saqr Saqr, ha promesso che sarà aperta un’inchiesta per chiarire quanto è accaduto.

E’ la seconda esplosione che scuote il Libano in pochi giorni. Venerdì scorso un attentatore suicida si era fatto saltare in aria con la sua macchina vicino ad un checkpoint della polizia nella parte orientale del Paese. L’attacco aveva causato la morte di un poliziotto e il ferimento di varie persone.

Il clima è teso nel “Paese dei Cedri”. La guerra civile siriana e l’avanzata dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (ISIL) in Iraq stanno avendo gravi ripercussioni in Libano e stanno esacerbando le tensioni settarie. Diverse autobombe hanno colpito le aree a maggioranza sciita del Paese causando decine di vittime. La situazione è difficile non solo nella capitale ma anche al confine con la Siria dove le violenze sono quasi all’ordine del giorno. Menzione particolare merita la città di Tripoli dove i sostenitori del Presidente siriano Bashar al-Asad e i suoi oppositori si combattono da tempo senza esclusione di colpi.

Domenica il Premier Tammam Salam ha detto che la sicurezza del Paese è “sotto controllo”. Dichiarazioni  che, visto quanto accaduto stanotte, sembrano stridere fortemente con la realtà. Più prudente è il Presidente del Parlamento, Nabih Berri. Berri ha detto che proverà a convincere il governo ad aumentare gli effettivi dell’esercito di almeno 3.000 unità. “Anche se il progetto è costoso, sarà di sicuro meno costoso delle perdite che sta ricevendo il settore turistico grazie al quale decine di migliaia di libanesi vivono”.

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