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24/06/2014

Fascisti e "nuova Europa". Casa Pound riscopre anche i "cetnici" serbi

Con l'annuncio della partecipazione della Ambasciatrice della Repubblica di Serbia, Ana Hrustanovic, ad una iniziativa dell'organizzazione neofascista Casapound indetta a Perugia in occasione del Vidovdan (Giorno di San Vito, 28 giugno), abbiamo toccato probabilmente il punto più basso della parabola serba nel contesto italiano degli ultimi decenni.

Da alcuni anni oramai l'arcipelago fascista, nazista e "rossobruno" del nostro paese cinge d'assedio i serbi presenti in Italia, trovando naturale udienza in quei piccoli settori legati alla emigrazione cetnica del secondo dopoguerra ma riuscendo purtroppo talvolta anche ad ingannare i lavoratori e gli immigrati dell'ultima ondata, quella conseguente al disfacimento jugoslavo ed alla aggressione della NATO. Questi approcci neofascisti andrebbero invece respinti al mittente e soprattutto dovrebbero essere gli incaricati della diplomazia serba ad agire con determinazione per respingerli! Infatti la nazione serba, per storia e collocazione internazionale passata e presente, è naturale antagonista dei progetti egemonici del nazifascismo e di esso – in quanto espressione storica estrema dell'imperialismo occidentale contro i popoli slavi – è stata forse la principale vittima. Lo abbiamo spiegato nel dossier "I falsi amici" che invitiamo a rileggere.

Nello specifico, l'organizzazione Casapound, pur godendo purtroppo di complicità istituzionali e risultando perciò particolarmente influente, "ricca" e ramificata, non differisce di fatto dagli altri gruppi del neofascismo italiano. Anzi: dopo che un suo membro - Gianluca Casseri - a Firenze nel dicembre del 2011 assassinò due migranti senegalesi e ne rese tetraplegico un terzo per motivazioni meramente razziste, attualmente Casapound rappresenta il principale referente in Italia della estrema destra ucraina e della "crociata" anti-russa scatenata nel Donbass.

Ci sembra pertanto inopportuno e autolesionistico oltreché politicamente inconcepibile che la signora Hrustanovic partecipi veramente ad una iniziativa di questa organizzazione. La solidarietà ai serbi colpiti dalle alluvioni la abbiamo dimostrata in tanti e in tanti modi, non c'è solo Casapound… E' vero che i settori democratici e antifascisti italiani in tutti questi anni sono stati poco o nulla sensibili alle ragioni della nazione serba, anche a causa della disinformazione dei media, ma le cose non si cambiano certamente andando in cerca di proseliti a casa dei nazisti: in ogni caso, non riteniamo che questo sia un modo per far del bene alla popolazione serba.

Coordinamento nazionale per la Jugoslavia

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