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23/06/2014

Nel Sud del mondo l’inquinamento uccide più delle malattie

L'inquinamento, e non le malattie, è la principale causa di morte nel Sud in via di sviluppo, dove secondo nuove analisi e studi uccide ogni anno più di 8,4 milioni di persone. Questa cifra è quasi il triplo della quantità di morti causate dalla malaria e supera di quattordici volte la mortalità causata dal virus HIV e dall’AIDS. Ciò nonostante, l’inquinamento riceve appena una minima parte dell’attenzione che si dedica a queste malattie.

Questi documenti sono stati presentati da lunedì 16 a venerdì 20 giugno 2014 al Gruppo di Lavoro Aperto sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (ODS), che prepara a New York la nuova agenda di sviluppo globale che sostituirà a partire dall’anno prossimo gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (ODM).

“I siti tossici, insieme all’inquinamento dell’aria e dell’acqua, impongono un carico enorme sui sistemi sanitari dei Paesi in via di sviluppo”, ha detto Richard Fuller, presidente dell’organizzazione ecologista Pure Earth/Blacksmith Institute, con sede a New York, che ha preparato l’analisi nel quadro dell’Alleanza Mondiale sulla Salute e contro l’Inquinamento (GAHP la sua sigla in inglese).

La GAHP è un organismo a cui collaborano organismi bilaterali, multilaterali e internazionali, insieme ai governi nazionali, al settore accademico e alla società civile.

L’inquinamento aereo e chimico cresce rapidamente in queste regioni, e se si tiene conto anche dell’impatto totale sulla salute della popolazione “le conseguenze sono terribili”, ha dichiarato Fuller a IPS.

Questo futuro è totalmente prevenibile dato che la maggioranza dei Paesi industrializzati ha in grande misura risolto i suoi problemi di inquinamento. Il resto del mondo ha bisogno di aiuto, ma l’inquinamento - ha aggiunto Fuller - non è incluso nell’attuale progetto degli ODS.

Gli ODS rappresenteranno la nuova agenda di sviluppo dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) dopo che nel 2015 scadranno gli ODM. Ci si aspetta che i Paesi, gli organismi di assistenza e i donatori internazionali decidano la destinazione dei loro fondi di aiuto in funzione di questi obiettivi, dopo che verranno annunciati nel settembre 2015.

“A volte l’inquinamento viene chiamato l’assassino invisibile… la sua ripercussione è difficile da calcolare perché le statistiche sanitarie misurano le malattie e non l’inquinamento”, ha spiegato Fuller.

Di conseguenza, spesso l’inquinamento viene rappresentato erroneamente come un problema minore, mentre invece c’è davvero bisogno di provvedimenti seri e immediati, ha affermato.

L’analisi della GAHP comprende gli ultimi dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e di altri organismi per concludere che 7,4 milioni di morti si devono a fonti inquinanti dell’aria e dell’acqua, ai servizi igienici e all’igiene. Un altro milione di persone è morto a causa dei rifiuti tossici chimici ed industriali che i piccoli e medi produttori dei Paesi poveri scaricano nell’aria, nell’acqua, nel suolo e negli alimenti.

L’inquinamento ambientale è il principale fattore di malattia in questi Paesi, al di sopra delle malattie infettive e del tabagismo, ha dichiarato Jack Caravanos, professore di Salute Ambientale dell’Università della Città di New York e assessore tecnico dell’Open Air/Blacksmith Institute.

È molto difficile stimare le conseguenze prodotte sulla salute da migliaia di siti tossici inquinati da piombo, mercurio, cromo esavalente e pesticidi obsoleti, ha detto Caravanos a IPS.

Ma è probabile che il calcolo di un milione di morti sia una sottovalutazione dato che le ricerche sulle dimensioni del problema sono iniziate da poco. “Recentemente abbiamo scoperto siti pieni di pesticidi obsoleti in Europa orientale che contengono sostanze chimiche molto tossiche”, ha affermato.

Questi prodotti chimici non rimangono al loro posto. La pioggia li trascina nella terra e nei corsi d’acqua, e il vento porta le particelle tossiche a lunghe distanze, che talvolta ricoprono le coltivazioni e gli alimenti, ha detto Caravanos.

Uno studio che l’Open Air/Blacksmith Institute ha realizzato nel 2012 ha calcolato che le miniere in disuso, le fonderie di piombo, le discariche industriali e altri siti tossici danneggiano la salute di 125 milioni di persone in 49 Paesi in via di sviluppo.

“Abbiamo individuato più di 200 siti con inquinamento dell’aria, della terra o dell’acqua che mettono a rischio circa sei milioni di persone”, dice John Pwamang, dell’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente del Ghana.

“Tra questi ci sono luoghi con avvelenamento da piombo per il riciclaggio di batterie al piombo-acido di automobili usate, e zone di smantellamento di rifiuti elettronici, dove si bruciano cavi all’aria aperta e il fumo tossico avvelena interi circondari”, ha spiegato Pwamang in un comunicato.

Una crescente quantità di prove scientifiche rivela i legami tra il numero in espansione di prodotti chimici tossici nei nostri corpi e una sorprendente varietà di malattie che includono cancro, malattie cardiache, diabete, obesità, disturbo da deficit di attenzione con iperattività, autismo, Alzheimer e depressione, a quanto assicura Julian Cribb.

Cribb è l’autore del libro “Poisoned Planet: How constant exposure to man-made chemicals is putting your life at risk (Il pianeta avvelenato: come la costante esposizione ai prodotti chimici fabbricati dall’uomo mette in pericolo la sua vita)”.

“Ci sono almeno 143.000 sostanze chimiche artificiali, oltre a un numero ugualmente enorme di prodotti chimici non intenzionali che vengono liberati dal settore minerario, dall'utilizzo di combustibili fossili e dall’eliminazione dei residui”, ha precisato Cribb in una comunicazione scritta a IPS.

“Ogni anno vengono messi in circolazione circa 1.000 prodotti chimici industriali nuovi, che secondo l’ONU in gran parte non sono stati testati per la salute e la sicurezza delle persone e dell'ambiente”, ha aggiunto.

Membri della GAHP in tutto il mondo hanno esortato l’ONU a dare all’inquinamento un posto di rilievo negli ODS e hanno redatto un documento di presa di posizione e un progetto di proposta di testo per l’alleanza sugli ODS.

Articolo originale.

Traduzione per Senzasoste Andrea Grillo, 22 giugno 2014

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