Fino ad ora era mancato lo spunto che mi conducesse all'ascolto dell'ultimo album dei Perl Jam.
Oggi è capitata l'occasione, ma a 3/4 di disco posso dire che se non capitava sarebbe stata la stessa cosa.
Salvo picchi clamorosi nelle ultime tracce (sono giunto in fondo e non ne ho trovati...) posso, infatti, affermare che Lightning Bolt è un album troppo di maniera, in cui gli spunti autentici sono talmente pochi (qualcosina in Mind your manners, Sirens e Let the records play) ed annacquati da confondersi rapidamente in un mare di noia, dove la nota più fastidiosa è probabilmente la tendenza del gruppo ad infilarsi in quel "post grunge" che mi ha sempre fatto storcere il naso anche in tempi non sospetti.
Oggi è capitata l'occasione, ma a 3/4 di disco posso dire che se non capitava sarebbe stata la stessa cosa.
Salvo picchi clamorosi nelle ultime tracce (sono giunto in fondo e non ne ho trovati...) posso, infatti, affermare che Lightning Bolt è un album troppo di maniera, in cui gli spunti autentici sono talmente pochi (qualcosina in Mind your manners, Sirens e Let the records play) ed annacquati da confondersi rapidamente in un mare di noia, dove la nota più fastidiosa è probabilmente la tendenza del gruppo ad infilarsi in quel "post grunge" che mi ha sempre fatto storcere il naso anche in tempi non sospetti.
Probabilmente concederò un'altra occasione a questo album, ma dubito che il senso di fiacca che si porta addosso cederà il passo all'entusiasmo. Peccato, ma dopo quasi 25 anni di attività per i Pearl Jam, questi sono momenti fisiologici che ci stanno.
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