di Michele Paris
A conferma del carattere fondamentalmente regressivo della “riforma”
del sistema sanitario americano voluta dal presidente Obama e approvata a
fatica dal Congresso di Washington nel 2010 c’è stata qualche giorno fa
la decisione dei vertici del colosso della vendita al dettaglio Walmart
di eliminare l’assicurazione sanitaria offerta a una parte dei propri
dipendenti a partire dal primo gennaio 2015.
Negli Stati Uniti la
maggior parte della popolazione con un lavoro dispone di una qualche
copertura sanitaria per sé e i propri familiari grazie al proprio datore
di lavoro. Questa realtà sta però rapidamente cambiando dopo l’avvento
della legge sul sistema sanitario (Affordable Care Act o ACA) e un
numero crescente di lavoratori sta vedendo svanire i benefici che aveva a
disposizione grazie al proprio impiego.
Questi ultimi non
avranno ora a disposizione come alternativa un piano sanitario pubblico e
universale, bensì una soluzione diversa al centro della “riforma” di
Obama, cioè la possibilità di scegliere tra un ventaglio di piani
offerti da compagnie private - e quasi sempre con serie limitazioni - da
acquistare grazie a sussidi del governo federale.
La cessazione
dei benefit sanitari da parte delle aziende americane è consentita nel
caso in cui i loro dipendenti lavorino meno di 30 ore settimanali. Ciò è
quanto accaduto questa settimana nel caso di Walmart, con la
multinazionale con sede a Bentonville, nell’Arkansas, che ha appunto
annunciato la fine della copertura sanitaria compresa nei contratti di
lavoro dei propri dipendenti che lavorano meno di 30 ore la settimana.
Ad
essere colpiti dal provvedimento saranno così in 30 mila, circa il 2%
della forza lavoro di un’azienda che impiega più di un milione di
persone soltanto negli USA. La decisione presa la scorsa settimana non è
peraltro la prima in questo ambito, visto che già nel 2011 - un anno
dopo l’approvazione di una “riforma” che i suoi vertici avevano
fermamente appoggiato - Walmart si era liberata dalle incombenze
sanitarie relative ai propri “associati” che lavorano meno di 24 ore
settimanali.
Il comunicato ufficiale della compagnia ha fatto
riferimento al continuo “aumento dei costi sanitari”, che hanno reso
così necessarie “decisioni difficili”. A subire le conseguenze delle
“decisioni difficili” saranno però solo i dipendenti meno pagati di
Walmart, dal momento che, ad esempio, l’amministratore delegato della
società, Douglas McMillon, si è visto riconoscere lo scorso anno un
aumento del 168% dei propri compensi, saliti a 25,6 milioni.
Nonostante
un certo rallentamento delle vendite, Walmart ha incassato 4 miliardi
di utili nel secondo trimestre del 2014, una cifra che stride sia con
gli stipendi notoriamente miseri offerti ai propri dipendenti sia con le
spese sanitarie crescenti che dovranno affrontare dal prossimo anno i
lavoratori part-time per ottenere nuove coperture sanitarie decenti.
Secondo i vertici di Walmart, la previsione di spesa complessiva
dell’azienda per le polizze sanitarie dei suoi dipendenti nel 2014 è
salita a 500 milioni di dollari, contro i 330 milioni stimati solo pochi
mesi fa.
Come
se non bastasse, anche per i dipendenti full-time che conserveranno la
propria polizza sanitaria tramite Walmart si annunciano tempi difficili,
visto che la compagnia ha prospettato un aumento del 20% della parte
dei premi assicurativi che i lavoratori dovranno pagare di tasca
propria.
Infine, questi dipendenti dovranno sostenere anche una quota maggiore
di spese sanitarie a proprio carico, in quanto le polizze previste dai
loro contratti di lavoro copriranno una percentuale inferiore dei costi
totali delle prestazioni.
Walmart non è ovviamente l’unica grande
azienda americana ad agire in questo modo. Molte compagnie hanno
infatti già approfittato dell’occasione offerta dalla “riforma” di Obama
per ridurre i costi tramite la cancellazione delle polizze sanitarie
garantite ad una parte dei loro dipendenti. Solo negli ultimi mesi,
altri giganti della distribuzione come Target, Home Depot e Trader Joe’s
hanno annunciato mosse simili a quella di Walmart, mentre UPS ha
eliminato la copertura assicurativa dei coniugi dei loro dipendenti che
hanno la possibilità di accedere al mercato privato regolato dal governo
federale.
Il risultato di questa evoluzione è che nel 2013 il
62% delle compagnie di distribuzione al dettaglio negli USA non
offrivano benefici sanitari ai propri dipendenti part-time, contro il
56% nel 2009. Visti i recenti annunci di aziende come Walmart, questo
dato è destinato a crescere sensibilmente nel 2014.
Come già
anticipato, le aziende statunitensi possono prendere più facilmente
decisioni come quella di Walmart perché i loro dipendenti a basso o
bassissimo reddito possono optare per i piani sanitari offerti dalle
compagnie assicurative private, da acquistare grazie ai sussidi
pubblici.
La maggior parte dei media d’oltreoceano ha addirittura
definito vantaggiosa la cessazione dell’assicurazione sanitaria da
parte di Walmart per i lavoratori part-time, visto che questi ultimi
potranno ora sottoscrivere una polizza privata pagando talvolta anche un
premio inferiore.
Ciò
che non viene detto è però che il mercato delle polizze private
regolato dai singoli stati americani o dal governo federale per coloro
che hanno redditi molto bassi offre piani di copertura ridotti all’osso
con, ad esempio, molte prestazioni da pagare di tasca propria o
strutture sanitarie e medici diversi da quelli abituali e spesso lontani
dai luoghi di residenza dei pazienti. Al di sopra di un certo reddito,
inoltre, gli americani hanno l’obbligo di acquistare una polizza
sanitaria, pena il pagamento di sanzioni crescenti.
Gli effetti
della “riforma” sanitaria di Obama - scritta di fatto assieme ai
rappresentanti delle grandi aziende e delle compagnie assicurative -
continuano dunque a confermare il vero obiettivo del provvedimento del
2010, non esattamente quello di garantire una copertura sanitaria
universale e accessibile.
Fin dall’inizio, infatti, quando
l’ipotesi dell’alternativa di un piano pubblico era stata rapidamente
accantonata, l’intenzione dell’amministrazione Obama e dei suoi
sostenitori è stata quella di ridurre i costi dell’assistenza sanitaria,
creando un esercito di assicurati con coperture estremamente ridotte e,
parallelamente, un serbatoio di nuovi clienti per le compagnie private.
Fonte
Fa veramente schifo chi specula sulla salute della gente.
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