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27/10/2014

Libano - Scontri a Tripoli

Alta tensione nel nord del Libano. Undici soldati e sei civili sono stati uccisi negli scontri a fuoco che da tre giorni hanno avuto come teatro le strade e il mercato di Tripoli nel nord del Libano. I feriti sono 48 di cui 26 civili. Secondo quanto riferisce l’Agenzia di notizie nazionale (NNA), le condizioni di sicurezza in città sono peggiorate sensibilmente domenica all’alba quando sono divampati combattimenti violenti nel quartiere di Bab al-Tabbaneh. Da quando è scoppiata la guerra civile siriana nel 2011, la città settentrionale libanese è stata luogo di frequenti e saguinosi scontri tra oppositori e sostenitori del regime siriano di Bashar al-Asad.

Nei rastrellamenti compiuti dall’esercito libanese in questi giorni sono state scoperte tre autobombe, un magazzino contenente grandi quantità di esplosivi e di materiale militare e 50 ordigni “pronti per essere fatti esplodere”.

A Bhanin, inoltre, i soldati libanesi hanno attaccato anche la scuola al-Salam in cui si erano asserragliati i miliziani islamisti. Nelle stesse ore elicotteri militari hanno sorvolato l’area vicino alla moschea di Haroun dove si sono nascosti i miliziani di Sheykh Khaed Hablas, il gruppo islamista che ha attaccato l’esercito libanese sabato.

Secondo quanto riferisce la NNA, sono decine le famiglie in fuga da Tripoli a causa dei combattimenti. Gli scontri a fuoco tra miliziani ed esercito sono iniziati venerdì quando almeno 20 uomini armati hanno attaccato una pattuglia dell’esercito nell’area di Khan al-Askar vicino al centro della città costiera libanese. Nel corso della sparatoria sono stati feriti quattro soldati. La situazione è peggiorata sabato quando i combattimenti si sono estesi nello storico mercato cittadino, tra i patrimoni dell’Unesco. Per la prima volta dall’inizio della guerra civile siriana del 2011, sono entrati in azione anche gli elicotteri militari che hanno colpito alcune zone del suq in cui presumibilmente si nascondevano i combattenti islamisti.

Decine sono i negozi distrutti. Un inviato dell’Afp afferma che numerosi civili (tra cui donne e bambini) sarebbero rimasti intrappolati nel mercato mentre infuriavano i combattimenti e sono fuggiti una volta raggiunta una temporanea tregua.

Fonti governative hanno rivelato, inoltre, che un soldato libanese è stato rapito da uomini armati mentre era in taxi.

Giovedì l’esercito aveva comunicato di aver ucciso tre militanti islamici e arrestato un “comandante dello Stato islamico”, Ahad Salim Mikati, ad Assoun a Dinniyeh nel nord del Paese durante un raid compiuto all’alba nella sua abitazione. Secondo fonti militari Mikati ha ammesso di appartenere all’organizzazione jihadista e di aver reclutato per essa giovani libanesi. Mikati progettava anche il rapimento di soldati e di forze di sicurezza – 27 sono già ostaggio dei qaedisti di al-Nusra e dello Stato Islamico – per fare pressioni sul governo libanese per il rilascio dei fondamentalisti islamici arrestati da Beirut negli ultimi mesi.

Secondo i media locali, Mikati e i membri della sua ”cellula terroristica” (formata da 5 libanesi e 7 siriani) si sarebbero dovuti incontrare con un altro gruppo terrorista per pianificare attacchi nelle zone sciite della capitale libanese. Il quotidiano Assafir ha scritto che Mikati era “in contatto costante” con un parlamentare locale del nord del Libano. Sebbene il quotidiano non abbia rivelato il suo nome, le descrizioni fatte farebbero pensare a Khaled Daher (al-Mustaqbal) del distretto di Akkar.

La situazione a Tripoli resta fluida sebbene una tregua sia stata raggiunta. Ieri sera, infatti, un membro dell’Autorità dei religiosi islamici libanesi, Sheykh Ahmad al-Umari, ha detto all’Agenzia Anadolu che esercito e miliziani hanno raggiunto un accordo di cessate il fuoco con inizio oggi alle ore 7 locali. Una fonte medica ha poi aggiunto che, approfittando della relativa calma, i soccorritori sono riusciti ad entrare nell’area investita dagli scontri riuscendo ad evacuare diversi civili feriti.

Il cessate il fuoco viene chiesto a gran voce anche dai gruppi jihadisti. Se dovesse continuare l’“assedio” dell’esercito a Tripoli, fanno sapere i qaedisti del Fronte al-Nusra, sarà giustiziato il soldato Ali al-Bazzal catturato ad Ersal lo scorso agosto. Tre militari rapiti dagli estremisti islamici nella cittadina libanese a confine con la Siria sono stati finora giustiziati.

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