26/10/2014
Gelido voto ucraino, energia razionata, paese spezzato
L’Ucraina al voto con i riscaldamenti ancora chiusi e l’energia elettrica razionata. Per la prima volta il Paese è stato costretto ad importare carbone di cui è ricchissimo nel Donbass ma che non può avere causa il conflitto con i ribelli filorussi e della chiusura o distruzione di molte miniere.
In Ucraina nuovo record di freddo. Record a Semenovka -11,5°C, Druzhba -11,1°C, Teteriv -10°C e diverse altre sotto i -9°C Kiev ha raggiunto -6,8°C, tra le altre città importanti segnaliamo Kharkiv -7°C, Poltava -7,5°C, Zytomir -8,7°C, Rivne -9°C, Dnipropetrovsk -6°C. Sfiorata la gelata ad Odessa, sul mare. Ma in Ucraina non si è limitato a far freddo, nel centro-ovest della nazione è venuta molta neve. E anche nel meteo è quasi guerra con le correnti gelide dalla Russia.
L’Ucraina al voto gelido, con i riscaldamenti ancora chiusi e l’energia elettrica razionata. Per la prima volta nella sua storia, il Paese è stato costretto ad importare carbone, combustibile di cui è ricchissimo nel bacino orientale del Donbass ma di cui non può approvvigionarsi a causa del conflitto con i ribelli filorussi e della chiusura o distruzione di molte miniere. Lo ha rivelato il premier ucraino Arseni Iatseniuk pre elettorale in un popolare talk show televisivo. Vera o propaganda che sia, il gelo è autentico e la rabbia con la paura stanno segnando il dopo Maidam
Elezioni parlamentari cruciali, con cui un Paese sull’orlo del baratro economico-finanziario tenta di girare pagina a quasi un anno dal rivolta di piazza Maidan, e al presente di oltre 3800 morti e un milione di sfollati nella guerra civile con la sua componente russofona della parte orientale del Paese. Con un braccio di ferro ancora in corso sulle forniture di gas russo che lascia l’Ucraina con i riscaldamenti ancora chiusi nonostante le temperature sotto zero. I sondaggi prevedono un successo scontato dei partiti filoeuropei, tutti sempre di orientamento nazionalista ma con sfumature diverse.
450 seggi saranno assegnati ma una trentina di questi resteranno vuoti perché non si vota né nella Crimea ormai russa, né nelle zone controllate dai filorussi nelle regioni di Donetsk e Lugansk. Il leader dell’autoproclamata repubblica popolare di Lugansk ha ordinato di adottare l’ora di Mosca a partire da oggi, giorno dell’ora solare e delle elezioni parlamentari dei vicini-nemici in Ucraina. Ma a pesare sul voto dove sarà esercitato, sarà anche l’emergenza umanitaria dove il numero di sfollati interni o fuggiti nella vicina Russia a causa degli scontri nell’est del Paese è salito a più di 820mila.
Secondo una stima della Banca Mondiale, l’economia ucraina quest’anno segnerà un calo dell'8% ed il declino sembra destinato a proseguire per lungo tempo. Il conflitto tra il governo centrale e separatisti filo-russi nella parte orientale ha avuto conseguenze gravi nella produzione di ferro, acciaio, carbone e chimici concentrati nelle regioni industriali di Donetsk e Lugansk, per una quota del PIL ucraino del 16%, ma quanto a produzione industriale ne rappresentavano il 25, oltre al 27% delle esportazioni, con solo il 7% in agricoltura concentrata a occidente.
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