A massacrare il sindacato non è stato Renzi, ma l’ignavia protratta negli anni dalla sicurezza del risultato ottenuto, il risultato però non era il benessere dei lavoratori, ma la creazione “produttiva” del centro servizi che è diventato ora.
A massacrare il sindacato non è stato Renzi, ma le centinaia di “apparatini” che incidentalmente si trovavano li e che lo consideravano una sorta di punto di arrivo, quindi, anche se arrivava un altro congresso, questi si spostavano ad altra categoria, e così per esempio, nella categoria degli edili ci andava un chimico, nella categoria dei trasporti ci andava un elettrico e così via, il posto era salvo, ma la categoria rimaneva in balia dell’ignoranza tecnica di costui.
A massacrare il sindacato non è stato Renzi, ma le lotte interne di quote di partito, chi di voi non è un giovanotto appena arrivato a sentir parlare di sindacato, sa come si spartivano le “segreterie” un tot al partito comunista, un tot al partito socialista, un tot alla terza componente, che fosse lotta comunista o altra parte che richiedeva attenzione nella conta delle sedie.
A massacrare il sindacato non è stato Renzi, ma anni e anni di ignoranza politica dei delegati che volevano fare qualcosa, ma senza averne i mezzi, personalmente per chiedere corsi di aggiornamento, nella mia vita lavorativa ci ho messo circa trent’anni e ci sono riuscito, in una minima parte, negli ultimi miei due anni di lavoro, consideriamo dal 1979 a circa tutto il 2005, insomma il delegato doveva sapere poco, perché poco avrebbe contato nelle trattative, questo era il senso.
A massacrare il sindacato è stata la concertazione voluta dal ministro Scotti se non sbaglio nel 1982, segretario generale Luciano Lama, che era già stato insultato dagli studenti nell’80, senza nessun risultato però, poi sempre “ migliorata” fino ai giorni nostri, per permettere a tre soli soggetti (padrone, dirigente sindacale, governo) escludendo i lavoratori dalla trattativa.
A massacrare il sindacato non è stato Renzi, ma il testo unico sulle rappresentanze, che impone agli altri sindacati di non avere RSU se non con il placet della CGIL, e degli altri due furboni che non nomino per inutilità.
A massacrare il sindacato è stato il sindacato che praticamente tutelava solo i più forti (leggi Fiat e le sue leggendarie casse integrazione guadagni di quegli anni) mentre alle categorie più deboli non rimaneva nulla, se passava un contratto alla Fiat passava anche quasi sicuramente nelle altre aziende, se no ciccia! Anche in altre categorie ovviamente, localmente, se passava un contratto alla Ferrania, passava anche da altri... Se passava un contratto al porto era quasi certo che passasse anche in altre categorie dei trasporti, insomma, il sindacato, un po’ per comodità e un po’ perché in fondo anche i lavoratori davano tutto per scontato, ha sempre “tutelato” in automatico, e proprio la concertazione era il mezzo per gestire milioni di persone, che spesso venivano portate in piazza per tutelare questo o quel dirigente politico che voleva essere eletto. Quanti titoli di giornali sono: eccoci, siamo un milione, beh quel milione serviva quasi esclusivamente a far nominare un Segretario di partito Amico, ecc.ecc. un piccolo ma emblematico esempio fu Bertinotti che inventò ”essere sindacato” negli anni '90 circa, quando ottenne quello che voleva, se ne andò immediatamente dal sindacato per fare il leader di Rifondazione Comunista, e non me ne vogliano i compagni di Rifondazione Comunista, ma un segretario così non se lo meritavano i compagni che credettero di avere un nuovo “di Vittorio” e poi un nuovo “Lenin”. Confesso, nel sindacati ci credetti anche io, mi turlupinò bene, poi però tutti i nodi vengono al pettine, e Rifondazione o quel che ne è rimasto non è nemmeno un partito, ma un coacervo delle contraddizioni e degli errori del pci o dei ds, non stiamo a sottilizzare, e il sindacato è diventato quello che è adesso, con una segretaria prona alle richieste di un ragazzino di nome Renzi, anche se fa porta in piazza un po’ di gente in gita a Roma, mai con uno sciopero, se no il padroncino si stizzisce e magari fa parlare Serra che dichiara che lo sciopero andrebbe messo fuori legge.
A massacrare il sindacato non è stato Renzi, siamo stati noi lavoratori non abbastanza vigili, sulle schifezze che già si insinuavano all’interno, ma i lavoratori, vuoi per fideismo, vuoi per ordini di partito, non hanno mai alzato la voce, anzi, si sono ben guardati dal commentare la distruzione del sindacato dall’interno, a loro evidentemente andava bene chi gli faceva il 730, chi gli risolveva i problemi dell’eredità per la casa dei nonni, il sindacato non è più movimentista da tempi immemori, ma un orso dormiente, quasi agonizzante che ogni tanto si sveglia e va a fare la gita a Roma.
Concludendo, non si sarebbe mai sognato nessuno di portare a spasso come ieri i lavoratori, nelle varie sale verdi, nessun ministro della repubblica avrebbe accettato di tacere se non arrivava il deus ex macchinina del governo, questo perché non è stato Renzi a massacrare il sindacato, ma il sindacato stesso, convinto di essere immortale, ma per noi atei o agnostici che dir si voglia, immortalità è la voglia di esserci sempre, immortalità è condividere con chi è meno fortunato di noi l’esperienza sindacale, immortalità è non far girare nella tomba i tanti sindacalisti per bene che sono morti ammazzati dalla mafia o da qualsiasi altra organizzazione para-statale, ad esempio Placido Rizzotto, per dirne uno.
Immortalità è far nascere il conflitto sociale all’interno della classe, e contribuire a far nascere la necessità di giustizia sociale e morale che deve abitare in uno di noi.
Ecco cosa dovrebbe essere il sindacato per me.
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