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19/01/2017

Il surplus tedesco


Il post di Natale sul tasso di cambio e il saldo delle partite correnti ha suscitato un po’ di discussione sulla mia pagina Facebook. In particolare qualcuno si ostina a sostenere che il surplus commerciale tedesco sia generato dal commercio con i paesi al di fuori dell’Eurozona.

L’idea, FALSA, serve a questi amici per dire che il problema del cambio non esiste visto che secondo i loro dati, INVENTATI, la bilancia commerciale tedesca sarebbe più o meno in equilibrio rispetto ai paesi dell’Eurozona. Il gigantesco surplus tedesco sarebbe dovuto al commercio con i paesi extra-EZ con i quali solo loro (i tedeschi) riescono a competere grazie alla loro sfolgorante produttività.

Ora che i tedeschi siano molto produttivi è certamente vero, ma proprio per questo dovrebbero avere una valuta un pò più costosetta dell’euro. Il prezzo dell’euro è stato prima (dal 2000 al 2009) tirato giù dai saldi delle partite correnti negativi degli altri paesi dell’Eurozona e poi (dalla crisi a oggi) dalla politica monetaria espansiva di Draghi.

A chi ha paura della svalutazione e del debito pubblico ricordo che da quasi 2 anni Draghi CREA DAL NULLA 80 MILIARDI DI EURO al mese per comprare titoli di debito pubblico dei paesi dell’Eurozona.

Sul come si siano generati degli squilibri così macroscopici tra i paesi dell’Eurozona per ora non voglio dilungarmi. Se volete potete spendere proficuamente 2 ore del vostro tempo qui. Il punto è che che come abbiamo già visto il cambio fisso rende impossibile ai paesi del Sud compensare questi squilibri se non con la distruzione della domanda interna (copyright Mario Monti) ovvero il taglio dei salari, ovvero l’aumento della disoccupazione.

Ma torniamo a i nostri amici. È vero come dicono che il grosso del surplus tedesco viene dai paesi extra-EZ? Controlliamo. Nell’era di internet i dati sono (relativamente) facili da reperire. Io li ho presi dal database della Banca Mondiale, selezioni il paese che ti interessa, il periodo, la variabile (nel nostro caso Import e Export) e scarichi i dati.

Siccome abbiamo la memoria corta e vogliamo bene ai nostri amici disinformati prendiamo il dato che li sbugiarda di meno, cioè l’ultimo disponibile, quello del 2015. La composizione del surplus commerciale tedesco (Export – Import) è questa:


Notiamo tre cose:

1) L’Eurozona conta per il 34% della bilancia commerciale tedesca. Ed è l’area del mondo che contribuisce di più.

2) Un’altra fetta importante è dovuta al commercio con gli Stati Uniti e il Regno Unito. Non è un caso che nell’ultimo anno entrambi siano stati oggetto di una svolta di carattere “protezionista”. Il Regno Unito ha deciso di salutare la barca che affonda della UE, il mercato unico e le sue dissennate regole economiche. Donald Trump ha già fatto sapere quello che pensa della politica commerciale tedesca, dopo che il Tesoro americano si era già espresso piuttosto chiaramente.
Ne vedremo di divertenti.

3) Nonostante la sfavillante competitività tedesca, il saldo con i BRICS rimane in deficit.

Questa però è la situazione attuale, dopo che i paesi dell’Eurozona sono passati attraverso anni di insensata austerità (imposta oltre che per la stupidità dei loro governanti anche a causa dell’atteggiamento intransigente tedesco). Cosa succedeva prima, negli anni “gloriosi” dell’euro, quando la gente parlava di miracolo Spagnolo, ad Atene organizzavano Olimpiadi e tutti sognavamo gli Stati Uniti d’Europa. Succedeva questo:


Nel 2008 il 58% del surplus tedesco era guadagnato nell’Eurozona. In pratica la Germania drenava risorse da quelli che in teoria sarebbero i suoi partner sfruttandone la loro politica salariale più espansiva. Per completare vediamo la serie storica del surplus commerciale tedesco negli anni dell’Unione Monetaria Europea.


Dal 2001 al 2008 il surplus commerciale tedesco verso i paesi dell’eurozona TRIPLICA, raggiungendo vette mai lontanamente avvicinate prima.

I dati sono incontrovertibili. A questo punto l’onere della prova spetterebbe a tutti quegli amici che nell’A.D. 2017, dopo quasi 10 anni di crisi, dopo che tutto il mondo ha riconosciuto che il surplus tedesco è un fattore destabilizzante per l’economia mondiale, continuano a sostenere, imperterriti, contro ogni evidenza, che l’euro non c’entra nulla.

Personalmente sarò ben contento di ricredermi a patto che qualcuno dia una risposta convincente a questa domanda:
Se uscire dall’euro e svalutare è un disastro, perché i Tedeschi, che con la loro bilancia commerciale potrebbero uscire e rivalutare del 30% o del 40%, non si sognano neanche di farlo, anzi sono preoccupatissimi?
Attendo fiducioso.

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