L'ordigno sarebbe esploso all'interno del terzo vagone del convoglio della metropolitana, quando il treno era appena partito dalla stazione “Piazza Sennaja” in direzione della fermata “Istituto tecnologico”, lungo la linea azzurra della rete metropolitana e la prima parte del convoglio aveva già imboccato il tunnel. Notizie contraddittorie, su una seconda esplosione nello stesso convoglio erano state all'inizio diffuse da alcuni media, ma in seguito smentite da Interfax, mentre il Comitato nazionale per l'antiterrorismo avrebbe confermato il ritrovamento di un altro ordigno inesploso alla stazione “Piazza dell'insurrezione”.
Alle 16 ora italiana, il Comitato nazionale per l'antiterrorismo aveva notificato il numero delle vittime: 9 morti e oltre 20 feriti, di cui alcuni in modo grave, tanto che per due dei feriti gravi era stata diagnosticata la morte clinica e in seguito ne è stata annunciata la morte.
Interfax scrive che alcune telecamere di controllo avrebbero ripreso il probabile attentatore; ma pare non ci siano conferme.
Secondo il racconto di un testimone, nel vagone in cui si è verificata l'esplosione, i passeggeri sembravano preparati al peggio: “tutti pensavano che sarebbero morti. Dopo lo scoppio, tutti aspettavano altre conseguenze; poi ci hanno visti e hanno iniziato loro stessi ad aiutarsi reciprocamente a uscire (dal vagone); la maggior parte erano coperti di sangue”. Un altro testimone ha detto che sono passati alcuni minuti prima dell'evacuazione: “Ho visto almeno 3 o 4 morti; i servizi d'emergenza sono arrivati in 5-7 minuti”.
Pravda.ru scrive che sette ore prima dell'esplosione, una cittadina di Kiev, tale Ekateriana Rubanova aveva messo su Instagram la propria foto aggiungendo che lunedì ci sarebbe stato un attentato: “Da molto tempo non ci sono stati atti terroristici... Oggi ce ne sarà uno. Aspettate”. Alcuni commenti di apprezzamento per l'esplosione, pubblicati inizialmente sui social media da cittadini ucraini, sono stati in seguito rimossi.
Ai margini dell'incontro con il presidente bielorusso Aleksandr Lukašenko, proprio a Pietroburgo, in occasione della ricorrenza della proclamazione dello Stato unitario Russia-Bielorussia nel 1996 (all'ordine del giorno: prospettive di ulteriore integrazione eurasiatica, problemi internazionali e regionali, oltre alle dispute sorte ultimamente tra Minsk e Mosca, in particolare a proposito del prezzo di gas e petrolio) Vladimir Putin ha detto che vengono seguite tutte le possibili piste, a partire da quelle della criminalità, ma soprattutto ovviamente quelle di carattere terroristico.
Il portavoce della procura generale Aleksandr Kurennoj ha dichiarato trattarsi di un attentato terroristico e che comunque si vagliano “tutti gli aspetti legati alla sicurezza all'interno della metropolitana, per evitare che azioni simili possano ripetersi”.
In un'intervista all'agenzia NSN, il deputato Oleg Nilov ha dichiarato: “Non credo sia una coincidenza! A mio avviso, si tratta di un attacco terroristico calcolato, con l'obiettivo di provocare il massimo danno e raggiungere il massimo effetto. Evidentemente, c'era la volontà di colpire per fare più male possibile, nel momento in cui in città ci sono non solo presidente della Russia, rappresentanti del governo, deputati, ma anche un gran numero di giornalisti. E' una palese cinica azione dei nostri nemici".
Proprio oggi Putin aveva presieduto un incontro in città con i partecipanti al Fronte popolare panrusso, il movimento sorto nel 2011 su iniziativa dell'allora primo ministro Vladimir Putin, per raccogliere il maggior numero di alleati “indipendenti” attorno al partito presidenziale Russia Unita.
Tra le reazioni esterne, The Washington Times aveva in un primo momento corredato la notizia dell'attentato con immagini della manifestazione “contro la corruzione” dello scorso 26 marzo, svoltasi anche a Pietroburgo, contemporaneamente a quelle di Mosca e di altre città della Russia. In seguito a richieste di chiarimenti da parte del Ministero degli esteri russo, l'immagine è stata rimossa; ma il gesto iniziale si commenta da sé.
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La Tass pubblica anche alcuni video dell'accaduto.
https://youtu.be/XBgx99MVudI
https://youtu.be/-aF1ig6Pr8g
https://youtu.be/xWOd1EQUOVU
Fonte e foto
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