Secondo quanto reso noto dall’agenzia Kcna il test, il sesto e il più potente di sempre, è stato un “successo assoluto”. La bomba H può essere montata su un missile a lungo raggio. “La bomba, di una potenza senza precedenti, rappresenta un importante passo avanti verso l’obiettivo finale di completare la nostra capacità nucleare”, ha detto la tv nordcoreana. Poche ore prima l’agenzia stampa nordcoreana aveva diffuso delle immagini del leader Kim Yong Un presso l’Istituto nucleare militare della Rpd di Corea intento ad esaminare un ordigno definito “una testata termonucleare con una potenza super-esplosiva realizzata al 100% con i nostri sforzi e la nostra tecnologia”.
Le bombe a idrogeno, più conosciute come Bombe-H o termonucleari, sono molto più potenti delle bombe atomiche “convenzionali”, come quelle finora testate dalla Corea del Nord. A luglio Pyongyang aveva fatto due test con il lancio di missili intercontinentali Hwasong-14, in grado di raggiungere il territorio americano. La settimana scorsa la Corea del Nord ha lanciato un missile che ha sorvolato il Giappone ed è finito nel Pacifico.
Gli Stati Uniti, hanno reagito rendendo noto un tweet del presidente Trump: “Le loro azioni continuano ad essere molto ostili e pericolose per gli Usa. La politica di “pacificazione con Pyongyang non funzionerà”, ha affermato Trump, definendo la Nord Corea uno “Stato aggressivo che è diventato una grande minaccia e una fonte di imbarazzo per la Cina, che sta cercando di aiutare ma con scarso successo”. La Casa Bianca ha annunciato che oggi riunirà il gruppo della sicurezza nazionale. Inoltre, ha fatto che gli Usa si preparano a progettare nuove sanzioni che “colpiranno duramente l’economia di Pyongyang”.
Il governo giapponese ha confermato che il regime di Pyongyang ha realizzato un sesto test nucleare sotterraneo. Questa notte un sisma magnitudo 6.3, seguito da un’altra scossa magnitudo 4.6, è stato registrato da tutti gli istituti di sorveglianza sismica. “Il governo conferma che la Corea del Nord ha condotto un test nucleare, dopo aver esaminato le informazioni raccolte dall’istituto geologico”, ha affermato il ministro degli Esteri nipponico, Taro Kono.
Analoga conferma è venuta dall’istituto geologico americano USGS che ha registrato poco dopo le 12 ora di Pyongyang una scossa tellurica magnitudo 6.3, segno di una possibile “esplosione” in una miniera in Corea del Nord. La deflagrazione è stata localizzata 24 chilometri a Nord-Est della località di Sungjibaegam, nella provincia di Hamgyeong Nord. Una seconda scossa tellurica, questa volta dovuta a un “cedimento” a profondità zero, è stata registrata dall’Agenzia cinese di sorveglianza sismica.
I test nucleari nel resto del mondo. Quello che si sa e quello che non si sa.
I test nucleari, anche sotterranei, sono proibiti dal Trattato sulla cessazione completa degli esperimenti nucleari (Comprehensive Test Ban Treaty, CTBT) del 1996.
L’art. 1 di tale trattato obbliga gli Stati contraenti a
«not to carry out any nuclear weapon test explosion or any other nuclear explosion, and to prohibit and prevent any such nuclear explosion at any place under its jurisdiction or control» e «to refrain from causing, encouraging, or in any way participating in the carrying out of any nuclear weapon test explosion or any other nuclear explosion».Com’è noto, però, il protocollo non è ancora entrato in vigore per la mancata ratifica da parte di alcuni dei 44 Stati elencati nell’Allegato 2 del trattato, cioè quei Paesi che parteciparono formalmente nel 1996 alla Conferenza sul Disarmo e che possedevano a quella data reattori nucleari. La Corea del Nord, inoltre, non ha né firmato né ratificato il trattato. A differenza del PTBT, non pare sia rintracciabile una norma consuetudinaria, fondata sul CTBT, che proibisca anche i test sotterranei al pari di quelli atmosferici. È vero che nessuno degli Stati nucleari ai sensi del Trattato di Non Proliferazione (TNP) ha condotto esperimenti nucleari, anche sotterranei, dall’apertura alla firma del CTBT nel 1996 e che gli esperimenti condotti dai tre Stati non aderenti al TNP (India, Pakistan e Corea del Nord) sono stati oggetto di ampie critiche da parte della comunità internazionale (India e Pakistan hanno da allora dichiarato una moratoria sui test), ma non sembra che tale prassi sia accompagnata dall’opinio juris necessaria al formarsi di una consuetudine internazionale: non è possibile dimostrare, cioè, che gli Stati si siano astenuti dal condurre esperimenti sotterranei perché ritenessero di esservi giuridicamente obbligati. Ulteriore prova di questa conclusione è il fatto che, nel condannare i test pakistani e indiani del 1998, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite li ha qualificati come minacce alla pace e alla sicurezza internazionale, e non come violazioni del diritto internazionale.
Il test sotterraneo nordcoreano è dunque ‘soltanto’ una violazione delle precedenti risoluzioni adottate dal Consiglio di sicurezza ONU in materia.
Scrive la rivista scientifica Focus:
“Più che sulla non proliferazione, le nazioni con capacità o potenzialità nucleari hanno infatti faticato a trovare e mantenere accordi proprio sulla messa al bando dei test, considerati indispensabili per mettere alla prova nuove tecnologie nucleari. Uno studio basato sui dati raccolti dall’Oklahoma Geological Survey Observatory tra il 1945 e il 1996 consente di elencare almeno 2.201 test nucleari – dichiarati o meno come tali”.Ed ancora:
“Le immagini che seguono mostrano alcuni di questi test: sono per la maggior parte documenti fotografici di prove statunitensi, e questo non perché Urss/Russia, Cina, Gran Bretagna, Francia, India, Pakistan, Israele e via dicendo non abbiano fatto i loro test, ma perché gli Usa hanno “declassificato” gran parte del loro archivio nucleare e reso disponibili le immagini”.Fonte
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