Un pomeriggio movimentato oggi nel popolare quartiere di Tiburtino III alla periferia est della Capitale. Come anticipato già questa mattina dal nostro giornale, la totale e complice irresponsabilità del consiglio del IV Municipio, aveva fatto si che un consiglio straordinario da tenersi nel quartiere, fosse il frutto di una intimidazione dei fascisti di Casa Pound (che avevano occupato a tale scopo il Municipio la scorsa settimana) e che tale fosse anche l’ordine del giorno – il centro accoglienza migranti di via del Frantoio. Lunedì le realtà sociali del territorio riunite nel Nodo Territoriale Tiburtino, avevano a loro volta occupato il IV Municipio per chiedere che il consiglio straordinario – nato male e gestito peggio – venisse annullato, sia per questioni di merito che di metodo. I problemi del quartiere, come tutti i quartieri popolari in gran parte fondati su abitazioni dell’Ater, sono quelli irrisolti da almeno trenta anni: risanamento e sanatoria delle case popolari, i folli aumenti dei canoni che hanno portato alla chiusura le attività commerciali e sociali del quartiere desertificandolo, il degrado e l’abbandono delle scuole pubbliche che sempre più stanno tornando ad essere le “scuole dei poveri” dove nessuno vuole andare. Le poche decine di migranti del centro di accoglienza sono l’ultimo dei problemi.
La decisione presa nell’assemblea popolare di ieri a Tiburtino III era dunque quella di insistere per l’annullamento del consiglio municipale straordinario convocato nel centro anziani del quartiere. Dalle 15.30 decine di attivisti e abitanti della Tiburtina hanno cominciato a presidiare il centro anziani ribadendo la richiesta di annullamento e le priorità sociali del territorio.
Verso le 16.30 però una quarantina di fascisti di Casa Pound con tanto di bandiere, sono arrivati scortati dalla polizia che li ha fatti entrare nel centro anziani dove si sarebbe dovuto tenere il Consiglio municipale straordinario. Il risultato a quel punto sarebbe stata una seduta istituzionale con il pubblico rappresentato da una quarantina di squadristi. Cioè fascisti dentro e abitanti e realtà della Tiburtina fuori. Insomma uno scenario inaccettabile e l’inevitabile frutto solo della idiozia politica del consiglio stesso. La maggioranza dei fascisti – tra l’altro e per loro stessa ammissione – venivano da Ostia e da altri quartieri, dunque estranei.
Gli antifascisti hanno cominciato a quel punto a fare pressione. GUARDA IL VIDEO. La polizia si è schierata con caschi e manganelli per spingerli fuori dal cortile del centro anziani, ma così facendo hanno lasciato scoperta un altro accessi da cui gli attivisti sono riusciti a entrare arrivando a contatto con i fascisti usciti dalla sala del consiglio. Nei brevissimi scontri i fascisti sono usciti malconci (vedi qui sotto le foto pubblicate dalla stessa Casa Pound che ha avviato il consueto vittimismo aggressivo).
E’ cominciato così un fronteggiamento con i fascisti assediati dentro protetti dagli agenti di polizia. A quel punto il Consiglio straordinario è stato annullato come sarebbe stato di buonsenso fare già nei giorni scorsi evitando tensioni e scontri nel quartiere.
Fino alle 19.00 sulla strada c’è stato un fronteggiamento con la polizia schierata con due cordoni per tenere le distanze. Nessuno voleva lasciare il presidio, fino a quando i fascisti non sono stati scortati dalla polizia fuori dal quartiere ed anche il presidio antifascista si è sciolto. Numerosi i capannelli con la gente del quartiere, e nei quartieri popolari viene alla luce come chi sa parlare il linguaggio dei problemi sociali reali sappia farsi comprendere assai meglio delle strumentalizzazioni dei fascisti. Insomma oggi a Tiburtino III abbiamo visto una fiera e vittoriosa giornata antifascista. Nei quartieri popolari ”non è aria” per i fascisti.
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