Mettiamo di seguito, perché lo condividiamo in pieno, un commento uscito sulle reti sociali, di Dario Salvetti un metalmeccanico, un compagno che abbiamo avuto l’onore di conoscere in diverse iniziative.
La sua è un'analisi impietosa ma assolutamente ineccepibile della cosiddetta “sinistra” sindacale e politica italiana. La stessa che si appresta a benedire il nuovo corso politico che inaugura il Signor Mario Draghi. Buona lettura.
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In Italia negli ultimi 28 anni, dall'ultimo Governo Andreotti (giugno 1992), ci sono stati 18 Governi.
Di questi 8 sono stati di centrosinistra o comunque guidati da un esponente del Pd (Prodi, D'Alema 1, D'Alema 2, Amato 2, Prodi 2, Letta, Renzi, Gentiloni). Ci sono stati 4 Governi tecnici o di larga coalizione (Amato, Ciampi, Dini, Monti) di cui 3 appoggiati dai Ds o dal Pd. C'è stato poi l'ultimo Governo Conte con la partecipazione del Pd. I Governi di centrodestra sono stati 4 (4 Governi Berlusconi). C'è stato poi il Governo Conte con Lega e 5 Stelle.
Su 18 Governi i Ds prima e il Pd poi ne hanno quindi appoggiati 12.
Dal giugno 1992 sono passati 28 anni e mezzo, circa 344 mesi. Di questi, i Ds e Pd ne hanno passati a spanne 197 al Governo o appoggiando un Governo. Si tratta di 16 anni abbondanti. L'ultimo Governo di centrodestra “puro” è stato nel 2011. Dieci anni fa.
In questi 28 anni, di cui 16 passati al Governo, le politiche di bilancio sono state il vostro faro. Eppure il debito pubblico è aumentato. Non per gli sprechi, non per la mancanza di tagli. Per gli interessi che avete garantito a Banche e finanza.
Avete Governato in nome della Costituzione. Ma la Costituzione – se proprio la cosa dovesse interessare – è stata sfigurata con la riforma del titolo V e con l'inserimento del pareggio di bilancio.
Non ricordo una singola legge significativa del centrodestra abolita da un governo di centrosinistra.
Anzi, le une hanno seguito le altre. Turco-Napolitano, Bossi Fini, Orlando-Minniti, Decreti Sicurezza Conte 1 e poi Conte 2. Pacchetto Treu-Legge 30-Poletti-Fornero-Jobs Act. L'età pensionabile è passata da 35 anni con il retributivo all'attuale giungla (41-42 con il contributivo...).
28 anni in cui il precariato è stato creato, normalizzato, fatto dilagare. L'articolo 18 è stato attaccato da Berlusconi, finito da Renzi. Reintrodotto da nessuno. E nessuno più nemmeno lo nomina. La quota di ricchezza prodotta destinata ai salari è diminuita. Quella diretta al capitale, sotto le sue svariate forme ma comunque ogni giorno più parassitarie, è aumentata. È peggiorata la tassazione. A sfavore di chi ha meno. Ovviamente.
Diventerebbe troppo lungo fornire dati e statistiche. Ma li potete reperire facilmente: aumentata la diseguaglianza, aumentata la povertà assoluta e relativa, il divario tra nord e sud. È stato privatizzato tutto. Svenduto. Smantellata la rete ferroviaria periferica. Avete foraggiato la Fiat senza scrupolo. Eppure, sempre se la cosa può interessare, la produzione automobilistica è stata dimezzata. E risparmio la parte sulla politica estera: Iraq, Kosovo, Libano, Libia, Afghanistan ecc.
Così come non nomino nemmeno gli archivi, le stragi, i morti ammazzati in piazza o in carcere. Nulla si sapeva e nulla avete fatto sapere. Anche se in fondo noi già sappiamo tutto.
Non sono così provinciale da pensare che tutto è stato deciso da quei Governi. Ci sono tendenze di sistema, internazionali. Ma di questi meccanismi siete stati comunque fedeli interpreti.
E in 28 anni ne passano di vite. Vite che in condizioni diverse, sarebbero appunto state diverse. Vite giù in fondo al Mediterraneo, passate a 800 euro al mese in affitto invece che in una casa popolare o con affitto equo, ad abbandonare gli studi, a pregare per un rinnovo contrattuale ogni mese, dietro a un disabile o un anziano senza assistenza, a perdere qualcuno per malasanità, ad aprire un finanziamento per un intervento dentistico, a godersi la pensione invece che a morire sul lavoro.
Ma c'è un indicatore che non si misura. Lo vede chi vuol vedere. Lo si respira nell'aria, per chi non ha ormai il naso completamente tappato. Ed è quello dell'impoverimento intellettuale, dell'abbruttimento del paese. Impoverimento intellettuale guidato da fior fior di intellettuali e laureati, si intende.
Perchè prima di tutto in 16 anni di Governo e 12 di timida opposizione (per essere gentili) siete stati maestri della rassegnazione, grandi annunciatori dello stato di necessità, giocolieri del meno peggio. Entrare nell'Europa, i parametri di Maastricht, il deficit del 3%, se no torna Berlusconi, se no arriva Salvini, lo spread, in questa situazione non si poteva fare altrimenti. Ogni giorno aveva la sua giustificazione. E i giorni sono diventati anni.
E negli anni termini come “Governo al servizio della Borsa” sono passati da negativi a positivi. “Uomo con ideali” è diventato uno scherzo. “Coerente” è diventato sinonimo di ingenuo. Prima avete resistito a convocare scioperi e lotte, poi li avete convocati senza nessuna efficacia. Avete distrutto il concetto di opposizione, avete introiettato ovunque la logica del Governo amico. Il Governo è sempre amico. Se stai fuori, che cosa fai? Una logica che capillarmente è scesa giù: nelle associazioni, nei sindacati, nei comitati di cui siete “amici”, componenti, spesso dirigenti.
Un governismo che ora non ha più nemmeno responsabilità. Non è mai colpa di chi dirige. È colpa di chi lo intralcia. Perchè l'individuazione emotiva del capro espiatorio e contemporaneamente della sudditanza verso chi ha realmente in mano il potere è affinata all'inverosimile.
Lasciate sole, nella più completa confusione, le classi popolari si sono buttate nelle braccia di un comico. Ma era tutto uno scherzo. Del resto lui era un comico.
Il razzismo si è diffuso. Berlusconi è sempre lì. È invecchiato libero, ricco e con le sue televisioni. La Lega è stabilmente oltre il 20%, Fratelli d'Italia cresciuti dal 2-3% al 15.
Che abbiate governato “perchè se no torna la destra” o in grande coalizione “perchè ormai non c'è più né destra né sinistra”, le vostre erano semplicemente profezie auto-avveranti. Esiste solo il grande partito del capitale. Come sempre. Solo che ora non ha più vergogna di mostrarsi.
Da Dario Salvetti, operaio e delegato di fabbrica
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