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23/02/2021

Chi assorbirà il grande dissenso popolare al governo Draghi?

L’immagine è una singola schermata del Fatto quotidiano di ieri: due titoli immagino accostati per affinità di argomento e che, senza volerlo (certo non lo voleva il liberista Gomez), sollecitano una domanda politica importante.

Questa: chi assorbirà il dissenso popolare, già ampio oggi malgrado la martellante pubblicità e che nei prossimi mesi crescerà (come accadde a Monti e tutti i sedicenti governi tecnici)?

Fateci caso: secondo il sondaggio ad avere fiducia in Draghi è il 65% degli italiani; ma alla Camera la fiducia gliel’ha data il 91% dei deputati (535 sì e 56 no).

In altre parole, su questa questione, piuttosto rilevante, più di un quarto dei cittadini (il 26%, ottenuto sottraendo al 35% di italiani antidraghisti il 9% di parlamentari che hanno votato no) non è rappresentato dai partiti che aveva votato.

Cosa farà questa gente fra due anni? I giornalisti e le celebrity già lavorano per indurla all’astensionismo rispolverando (non sanno fare altro) il logoro slogan del “tanto sono tutti uguali”; che nella fattispecie è anche vero, ma non dovrebbe impedire a chi è insoddisfatto di farlo sapere votando contro.

Magari Potere al Popolo, tanto per vedere l’effetto che fa, e la volta dopo, se non avesse funzionato, qualcos’altro, non importa cosa, purché sia davvero altro (non la solita lista civica che ricicla leghisti, piddini e berlusconiani).

Naturalmente sarebbe meglio se invece nascesse una forza politica credibile e apertamente antiliberista, come un tempo pensavo fosse il M5S (e potrebbe tornare a essere), che però non ambisca al governo a qualsiasi prezzo e non si identifichi con l’intero paese pur avendo ottenuto al massimo il consenso di un terzo degli elettori (adesso ridotto a un sesto se pure).

No, il suo scopo dovrebbe essere dar voce agli scontenti aggregandoli gradualmente e organizzandoli in una forza di opposizione determinata e aggressiva, non succube e non affetta da complessi di inferiorità; traendo vantaggio dagli errori e dalle porcherie che immancabilmente Draghi e i suoi alleati ed eredi commetteranno, e facendosi trovare pronta quando la prossima catastrofica crisi colpirà, e allora cogliere l’occasione, senza scrupoli e senza incertezze, spazzando via questa élite marcia e i suoi servi in un colpo solo e in modo definitivo.

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