Ieri il governo Draghi ha incassato la prima fiducia al Senato. I voti favorevoli sono stati 262, i contrari 40 e 2 astenuti. Un consenso rilevante ma, per paradosso, inferiore a quello che ottenne Monti nel 2011, in quel caso i favorevoli furono 281.
Tra i 40 voti contrari ci sono anche quelli di 15 senatori del M5S che, con una buona dose di coerenza e coraggio politico, hanno deciso di non sostenere il governo del “commissario Draghi” e che per questo, secondo voci che circolano da ieri sera, saranno espulsi dal movimento.
I voti contrari sono stati dei senatori: Rosa Abate, Luisa Angrisani, Margherita Corrado, Mattia Crucioli, Fabio Di Micco, Silvana Giannuzzi, Bianca Granato, Virginia La Mura, Elio Lannutti, Barbara Lezzi, Matteo Mantero, Cataldo Mininno, Nicola Morra, Fabrizio Ortis, Vilma Moronese.
Il senatore Ortis scrive in un post che “Il Governo Draghi è il simbolo di tutto ciò che il M5S ha sempre combattuto, e addirittura tutto ciò a cui deve la sua stessa esistenza: senza Draghi, Monti e gli altri tecnocrati, senza Forza Italia e Berlusconi, le nostre Stelle non sarebbero neppure mai sorte”.
Sono invece risultati assenti dall’aula i senatori M5S Giuseppe Auddino, Elena Botto, Antonella Campagna, Emanuele Dessi, Vincenzo Garruti, Simona Nocerino. In congedo per M5s risulta Orietta Vanin, in missione Francesco Castiello. Tra gli assenti figura anche il senatore di Forza Italia Renato Schifani.
A questi voti contrari vanno aggiunti i 6 no alla fiducia dei senatori del gruppo Misto: Lello Ciampolillo, Elena Fattori (componente LeU), Mario Giarrusso, Carlo Martelli, Paola Nugnes, Gianluigi Paragone. Due gli astenuti: Tiziana Drago (Misto) e Albert Laniece (Autonomie). Infine hanno votato no anche tutti i senatori di FdI.
Oggi si replica alla Camera dove la pattuglia dei deputati M5S contrari è altrettanto consistente. Tra questi ci saranno Pino Cabras e Alvise Maniero. In un post il deputato Cabras spiega che “mentre i virus e i partiti mutano e generano varianti, i draghi restano se stessi: quel che dicevano nelle letterine al governo nel 2011 lo dicono paro paro nel discorso di governo del 2021. Stesse ricette, stessa austerità, stesse prevedibili spinte al declino”, per questa ragione sottolinea Cabras “non potrà essere la stessa opposizione. Quella che verrà non dovrà capitolare”.
Molto probabile anche il No di Francesco Forciniti e Raphael Raduzzi. Tra i deputati si fanno anche altri nomi di possibili dissidenti: Andrea Colletti, Jessica Costanzo, Paolo Giuliodori ed Emanuela Corda.
Insomma, per il momento, i parlamentari del M5S contrari al governo Draghi sembrano dare una prova migliore rispetto ai partiti della sinistra con il governo Prodi.
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