Iniziate le evacuazioni dei civili rinchiusi nell’acciaieria Azovastal
Nel giorno dell’ottavo anniversario della strage di Odessa nel 2014, sembra sbloccata l’evacuazione dei civili rinchiusi nell’acciaieria Azovstal di Mariupol.
Il consiglio comunale di Mariupol ha reso noto su Telegram che questa mattina proseguiranno i tentativi di evacuare i civili da diverse aree della città situata sulle coste del Mar d’Azov, da settimane assediata dai russi. Secondo quanto riferito ieri dal presidente Volodymyr Zelensky, oltre 100 civili sono stati evacuati dall’acciaieria Azovstal grazie al cessate il fuoco reso possibile dall’intervento dell’Onu e della Croce Rossa internazionale. L’acciaieria Azovstal, tuttavia, è stata bombardata nella notte, stando a quanto dichiarato da fonti della sicurezza ucraina.
Altri 40 civili, tra cui otto bambini, sono stati evacuati domenica dal territorio dell’impianto Azovstal di Mariupol, riferisce il corrispondente della TASS. Le persone sono state portate fuori su tre autobus. Il gruppo comprendeva anche 14 donne. In precedenza, il Ministero della Difesa russo ha detto ai giornalisti che due gruppi di civili hanno lasciato gli edifici residenziali adiacenti al territorio dell’impianto metallurgico Azovstal lungo il corridoio umanitario il 30 aprile.
Le evacuazioni di civili da Mariupol continueranno anche oggi. “Ci sono buone notizie. Con il sostegno delle Nazioni Unite e della Croce Rossa, oggi sono state concordate due ulteriori località per l’imbarco delle persone in una colonna di evacuazione che lascerà Mariupol”, si legge nel messaggio che indica anche i punti di raccolta.
Attacchi ucraini e offensiva russa
Due esplosioni sono avvenute poco fa a Belgorod, sul territorio russo al confine con l’Ucraina. Lo riferisce attraverso i social Vyacheslav Gladkov, governatore della regione. “Non ci sono state vittime o danni”, ha sottolineato. L’esercito ucraino ha distrutto due imbarcazioni russe vicino all’Isola dei serpenti, nel Mar Nero. Lo ha reso noto su Telegram il comandante in capo delle forze armate ucraine Valery Zaluzhny, In particolare è stato un drone ucraino Bayraktar di fabbricazione turca a distruggere le due imbarcazioni russe della classe Raptor.
L’esercito russo continua a bombardare le postazioni ucraine nelle città di Kharkiv e negli insediamenti di Uda e Prudyanka. Le operazioni offensive delle truppe russe continuano nelle direzioni Izyum-Barvinkove e Izyum-Slovyansk, mentre verso Donetsk i militari russi stanno conducendo operazioni offensive lungo quasi l’intera linea del fronte. L’esercito russo sta conducendo preparativi per un attacco a Severodonetsk e Slavyansk, nell’Ucraina orientale. A riferirlo questa mattina lo Stato maggiore delle Forze armate ucraine sulla propria pagina Facebook, aggiungendo che in direzione di Severodonetsk, le truppe russe stanno concentrando i propri sforzi principali sulla presa del controllo di Rubizhne.
Lavrov attacca le scelte del governo italiano
“Alcune dichiarazioni di politici e media italiani sono andate oltre le buone norme diplomatiche e giornalistiche” ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, intervistato da Rete 4. “L’Italia – ha aggiunto Lavrov – è in prima fila tra coloro che adottano e promuovono le sanzioni anti-russe. Per noi è stata una sorpresa. Eravamo abituati all’idea che l’Italia, grazie alla sua storia, sapesse distinguere il bianco dal nero”.
“I Paesi europei importatori del gas russo, come l’Italia, devono pagarlo in rubli perché “hanno rubato” a Mosca le sue riserve valutarie in dollari e euro depositate presso le banche europee imponendo un congelamento nell’ambito delle sanzioni” ha sottolineato il ministro degli Esteri russo.
Duro attacco del presidente della Duma ai paesi occidentali
Il presidente della Duma, Viacheslav Volodin, ha affermato che i Paesi che inviano armi in Ucraina sono parte del conflitto, si stanno avvicinando a una “catastrofe” e che i loro leader devono risponderne davanti alla giustizia. “Inviando armi in Ucraina, diventano parte del conflitto”.
Secondo il presidente della Camera bassa del parlamento russo, “i leader di un certo numero di Paesi europei, guidati dalla Germania, possono causare grandi problemi ai loro popoli”.
Volodin ha anche accusato l’Occidente di “non aver fatto nulla” per proteggere gli abitanti del Donbass durante gli otto anni in cui è durato il conflitto nell’Ucraina orientale “e ora fa di tutto perché gli slavi muoiano in Ucraina”. Volodin ha proposto di confiscare i beni aziendali dei Paesi “ostili” in risposta a misure simili adottate dall’Occidente.
Ungheria ribadisce il no alle sanzioni su gas e petrolio russo
L’Ungheria continua a restare contraria a qualsiasi embargo dell’Unione europea sulle importazioni russe di petrolio e gas. Lo ha annunciato il portavoce del governo Zoltan Kovacs. “La posizione ungherese riguardo a qualsiasi embargo su petrolio e gas non è cambiata: non li sosteniamo”, ha scritto Kovacs su Twitter. L’Ue sta lavorando a un nuovo pacchetto di sanzioni che prevedrebbe tra l’altro una graduale stretta delle importazioni di petrolio, per il quale resta necessaria l’unanimità degli stati membri.
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