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04/01/2023

Processo questa mattina agli attivisti di Ultima Generazione per l’imbrattamento del Senato


Oggi ci sarà il processo per direttissima – previsto in caso di flagranza di reato – per i giovani ambientalisti di Ultima Generazione, autori del raid con vernice lavabile sui muri del Senato. Lunedì avevano spiegato la loro azione con una nota che affermava: “Stamattina alle 7:50 il Palazzo del Senato della Repubblica è stato imbrattato di vernice arancione lavabile da alcuni cittadini che aderiscono alle richieste di Ultima Generazione per l’abbandono dei combustibili fossili, che il Governo e la classe politica che lo sostiene continuano a finanziare e incentivare, accelerando il collasso eco-climatico e condannando i loro stessi concittadini a sofferenze e morte”.

Lunedi, dopo aver spruzzato vernice sui muri di Palazzo Madama (chiuso), i cinque attivisti accusati dell’imbrattamento sono rimasti sul posto in attesa dell’intervento della polizia e sono stati portati in Questura per l’identificazione.

Gli attivisti di Ultima Generazione sono conosciuti per alcune azioni clamorose di protesta tese a suscitare effetti shock sull’opinione pubblica per segnalare l’allarme sull’infarto ecologico del pianeta e scuotere l’inerzia delle coscienze e della politica. Particolarmente rischiose – e controproducenti a nostro avviso – quelle con i blocchi stradali improvvisi sul Grande Raccordo Anulare di Roma. Poi ci sono state le azioni clamorose sulle opere d’arte. Infine l’ultima, quella di lunedì, che ha preso di mira uno dei palazzi del potere, segnando finalmente un salto di qualità nella individuazione degli obiettivi.

Contro il blitz degli attivisti si è scagliato il Presidente del Senato La Russa evocando una degenerazione violenta del tutto inesistente e lamentando che il palazzo del Senato non sia blindato come quello della Camera. “Nessun alibi, nessuna giustificazione per un atto che offende tutte le istituzioni e che solo grazie al sangue freddo dei carabinieri non è trasceso in violenza. Il Senato è stato vigliaccamente scelto perché a differenza di Palazzo Chigi, della Camera dei deputati e di altre istituzioni, non ha mai ritenuto fino ad ora di dover creare un area di sicurezza attorno all’edificio” ha detto La Russa.

Preoccupato dall’effetto emulazione è apparso il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin affermando: “È importante che i giovani e tutti i cittadini pongano attenzione su questi temi (quelli ecologici, ndr) ma è bene che sappiano che tutti gli atti vandalici messi in atto, anche se dimostrativi, sono inaccettabili e non saranno lasciati impuniti”, ha affermato il ministro.

Emergenza ambientale e rischio infarto ecologico del pianeta non sono allarmismi fuori luogo. Solo l’ipocrisia dei decisòri riesce ancora a sottovalutare il problema e rinviare soluzioni urgenti quanto necessarie.

L’essere passati dai blocchi del Raccordo Anulare e dalla vernice sulle opere d’arte ai blitz sui luoghi del potere decisionale, segna però un passaggio politico rilevante dei movimenti ambientalisti più radicali, e questo sembra destare preoccupazioni assai superiori a quelle del passato da parte dell’establishment.

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