Oggi è stata una giornata di sciopero per i lavoratori della ex Ilva (oggi Acciaierie d’Italia, ndr). L’agitazione è stata convocata unitariamente da Fiom, Usb e Uilm. 14 pullman pieni di lavoratori sotto arrivati a Roma sotto la sede del Mimit, in concomitanza dell’incontro convocato per oggi.
“Ci aspettiamo dal governo, oltre che da tutte le commissioni parlamentari che dovranno approvare il DL 02/2023, durante l’iter di conversione in legge, l’inserimento delle opportune modifiche (relative alla immediata ricapitalizzazione) che possano permettere di venire incontro alle richieste congiunte rappresentate quest’oggi” – afferma l’Usb in un comunicato – “La nostra posizione continua ad essere quella della ricapitalizzazione al fine di far entrare lo Stato nella gestione come socio di maggioranza. Questo è il primo passo da fare per poi procedere chiedendo al pubblico di svelare piano industriale e piano ambientale, e avviare quindi una seria riconversione”.
Dello stesso avviso anche la Fiom secondo cui “È necessario garantire la risalita produttiva e il rientro dei lavoratori dalla cassa integrazione attraverso l’acquisizione immediata da parte dello Stato del controllo di Acciaierie d’Italia”.
Alla manifestazione degli operai della ex Ilva presente anche una delegazione di Potere al Popolo. “Come sosteniamo da tempo l’unica via per uscire dal ricatto salute-lavoro è quella della nazionalizzazione, bonifica del territorio, chiusura e riconversione delle produzioni mortali, garantendo l’occupazione degli operai” – afferma Potere al Popolo in una nota – “La vicenda dell’ex Ilva riassume il fallimento di un’intera classe politica, inetta e subordinata ai poteri delle multinazionali. Opponiamoci a questo modello nocivo, continuiamo a costruire l’alternativa”.
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