Presentazione


Aggregatore d'analisi, opinioni, fatti e (non troppo di rado) musica.
Cerco

30/01/2023

Croazia - Il fascino discreto dell’Euro cede il passo alla rabbia

È passato quasi un mese da quando, il 1 gennaio scorso, la Croazia è entrata a far parte dell’Eurozona con l’adozione dell’euro come moneta. L’ingresso della Croazia nell’euro è stato accolto con gioia dai vertici della Bce e dell’Ue, ma nel Paese si è verificato un forte rialzo dei prezzi, specie di generi alimentari e dei servizi che sta facendo imbufalire la popolazione.

La Von der Leyen aveva ovviamente affermato che: “L’euro porterà grandi benefici economici e sociali alle persone e alle imprese della Croazia. Abbasserà le barriere per le aziende, ridurrà i costi per gli importatori e gli esportatori, portando a una scelta più ampia e a prezzi migliori per i consumatori. Insieme all’adesione a Schengen, l’adozione dell’euro darà un ulteriore impulso al settore turistico cruciale della Croazia”.

Ma i cittadini croati non sembrano essere così entusiasti come la Von der Leyen, anzi smentendo concretamente la sua retorica, denunciano che la maggior parte dei rincari dei prezzi riguarda arrotondamenti che in molti casi – come avvenuto in Italia nel 2002 – superano di molto la conversione della moneta, con rincari dal 5 fino al 20 per cento rispetto ai prezzi precedenti l’introduzione della moneta unica europea.

I cittadini croati, hanno denunciato fra l’altro rincari per pane e burro anche del 30%. Il primo ministro Andrej Plenković ha accusato “una parte dei commercianti e imprenditori di approfittare della transizione dalle kune croate all’euro con questo comportamento irresponsabile” ed ha annunciato possibili interventi se la situazione non si normalizzerà.

Gli ispettori statali hanno ispezionato negozi e mercati in tutto il Paese alla ricerca di abusi, ma sono state inflitte solo 240 multe.

Il governo aveva incontrato le associazioni di categoria dei commercianti, i cui leader erano stati convocati dal ministro dell’Economia Filipovic il 3 gennaio per poi tenere le bocche cucite con i cronisti una volta terminato il vertice.

Secondo il giornale croato Vlada i rappresentanti dei commercianti non hanno parlato con la stampa dopo l’incontro, ma avevano affermato prima dell’incontro che gli aumenti dei prezzi non erano dovuti all’arrotondamento dei prezzi ma ad altri fattori, tra cui la crisi del Covid-19 e la guerra in Ucraina.

Gli aumenti dei prezzi, oltre a causare un danno economico ai cittadini croati, gettano ombre sul passaggio dalla valuta nazionale alla moneta unica che il governo vorrebbe far passare alla storia come un successo.

“Tutto è andato nel migliore dei modi e senza problemi, dalla fornitura di banconote e monete alle operazioni di pagamento e al funzionamento degli sportelli automatici”, ha affermato Plenkovic. Il passaggio all’euro, a detta del premier, rappresenta “un enorme passo avanti verso la piena integrazione nell’Unione europea”.

Ma i proclami europeisti di Zagabria, dopo gli effetti sugli aumenti delle tariffe, stanno venendo usati come argomento forte dalla forze più ostili a Bruxelles.

Ad esempio la Croazia, dal 2023 non sarà sicuramente più una meta low cost per le vacanze dei turisti europei, e il turismo è una delle principali fonti di introiti economici per il paese.

La crisi energetica e la guerra in Ucraina avevano già fatto alzare l’inflazione in tutto il mondo ed anche in Croazia, con un tasso del 13,9% annuale.

La Petrol, una società slovena che controlla un quarto dei distributori di carburante croati, ha protestato contro il ‘price cap’ imposto dalle autorità lo scorso febbraio, chiudendo tutti i punti vendita per un’ora lo scorso 28 dicembre e ha lamentato una perdita di 34,6 milioni di euro, solo sul mercato croato, nei primi tre mesi del 2022.

La Petrol ha accusato i governi di Lubiana e Zagabria di non aver pagato le compensazioni previste e di essere pronta a far causa “a meno che il governo non smetta di intervenire sui prezzi”.

La HEP, l’azienda elettrica nazionale croata, sta erogando da mesi energia a costi calmierati nelle principali catene di distribuzione.

Ma già tutte e tre le principali società di telecomunicazioni hanno annunciato che aumenteranno i prezzi a febbraio e i media locali hanno riferito che anche le banche intendono aumentare i tassi di interesse per i nuovi mutui.

Venendo come turisti li avevamo pure avvisati i croati, adesso benvenuti nel meraviglioso mondo dell’Eurozona!!!

Fonte

Nessun commento:

Posta un commento