Il leitmotiv dell'anno che si chiude è stato la mancanza di tempo: troppe cose da fare per tenere il passo del mondo! Conseguentemente il tempo per "tutto il resto" si è ridotto al lumicino.
Gli ascolti, ovviamente, ne hanno fatto largamente le spese.
È una premessa che ripeto da ormai molti anni, segno che da questo punto di vista va sempre peggio e non se ne vede la fine.
Dunque anno avaro il 2023, in cui per forza di cose, la parte del leone l'hanno fatta gli ascolti consolidati, perché quando manca il tempo si torna su quanto già si conosce.
Tra le nuove uscite pochissimo materiale, comunque tutto partorito da soggetti ormai maturi, anzi quasi senili, nell'ordine:
- Depeche Mode, con un ritorno di inaspettato livello considerando 4 decadi di carriera e la recente dipartita di Andrew Fletcher;
- Godflesh di cui tanto per cambiare hanno parlato in pochissimi... sarà che di sti tempi non fa bello tessere le lodi di quegli artisti che ti sbattono nelle orecchie il lezzo del nostro mondo;
- Overkill che mi paiono gli unici a tenere botta tra i thrasher statunitensi.
Tra il materiale mai ascoltato compiutamente, ma non di nuovo conio, qualcosa di davvero interessante è comunque spuntato fuori, tra Sinead O'Connor, Amy Winehouse, Psychedelic Witchcraft, U2 ed Eminem.
A ben vedere sarebbe potuto andare anche peggio... cosa che mi auguro nom succeda nel 2024.
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