Alla fine il vero volto della “macronie” è venuto fuori. La nuova legge sull’immigrazione è stata approvata nella notte tra martedì e mercoledì solo grazie ai voti del Rassemblemnt Nationale di Marine Le Pen.
Una legge “leghista”, a voler essere ‘neutri’, perché afferma senza troppe mezze misure che Oltralpe si è affermata la parola d’ordine “prima i francesi”.
In concreto, gli stranieri pur se in situazione regolare dovranno provare di essere residenti in Francia da almeno cinque anni per usufruire degli aiuti alla famiglia e all’alloggio.
Inoltre i ricongiungimenti famigliari diventano molto più difficili, nel tentativo di limitare al massimo l’aumento della popolazione proveniente dalle ex colonie.
Persino gli studenti che non provengono da paesi Ue dovranno versare una cauzione — quasi un “anticipo” sulle spese di rimpatrio — per ottenere il primo titolo di soggiorno. Qui sembra prevalere il principio “prima gli europei bianchi”...
Ma addirittura il ritrovarsi in Francia “in una situazione irregolare” diventa un “reato”. I criteri per ottenere la nazionalità in base allo ius soli vengono ristretti fin quasi a farla diventare impossibile.
L’opposizione di sinistra (socialisti, comunisti e La France Insoumise) ha protestato a lungo, nell’Assemblea Nazionale, innalzando i cartelli “Libertè, egualitè, fraternitè”, ossia i tre principi identitari della Francia repubblicana, chiaramente violentati da questa legge parafascista.
Si è così aperta una crisi interna alla maggioranza “a geometria variabile” che consente a Macron di governare anche se non ha una propria maggioranza in Parlamento. I voti necessari a far passare le leggi gli arrivano infatti in genere dai gollisti, ma sempre più spesso anche dalla Le Pen.
Questa volta la spaccatura è diventata palese, visto che gli sono venuti a mancare 59 dei 251 voti di cui disponeva, e solo il “soccorso nero” ha garantito l’approvazione.
Il ministro della sanità, Aurélien Rousseau, si è dimesso e quello dei Trasporti, Clement Beaune, potrebbe presto seguirlo.
È la fine, speriamo, di quel mantra idiota che tanta disgrazia ha portato anche alla “sinistra” italiana. Quello per cui si doveva e poteva votare qualsiasi disgraziato pur di “sbarrare la strada” ai fascisti.
In Francia come in Italia questo percorso ha portato proprio i fascisti ad imporsi. Qui da noi, direttamente. In Francia con la vittoria, per ora, solo “culturale”. Che significa poi fare – come governi liberal-liberisti – tutto quello che i fascisti propongono.
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