Il deputato francese Thomas Portes della France Insoumise ha chiesto al ministro della Giustizia di indagare sullo status dei cittadini francesi attualmente arruolati nell’esercito israeliano.
Portes ha chiesto che i cittadini francesi che prestano servizio con l’esercito israeliano nei suoi attacchi a Gaza debbano essere processati se si scopre che sono stati coinvolti in crimini di guerra.
Thomas Portes, deputato dell’Assemblea nazionale francese, ha scritto sulla piattaforma di social media X che “più di 4.000 francesi nell’esercito israeliano stanno commettendo crimini di guerra a Gaza!“
“Questo è il contingente più numeroso dopo quello degli Stati Uniti“, ha sottolineato. Ma secondo altre fonti il contingente di franco-israeliani sarebbe anche più numeroso di quello statunitense.
Portes ha dichiarato: “Dati i crimini di guerra commessi dall’esercito israeliano, sia a Gaza che in Cisgiordania, è inaccettabile che i cittadini francesi partecipino.
Portes ha chiesto al ministro della Giustizia, Eric Dupond-Moretti, di indagare sullo status dei cittadini francesi attualmente arruolati nell’esercito israeliano, compresi quelli con doppia cittadinanza. Porter ha chiesto inoltre che i “colpevoli di crimini di guerra fossero portati davanti alla giustizia francese“.
“Poiché la colonizzazione costituisce un crimine contro l’umanità, anche i cittadini di nazionalità francese che vi partecipano nei territori palestinesi devono rispondere delle loro azioni davanti ai tribunali“, ha detto.
Il problema sollevato dal deputato francese potrebbe e dovrebbe diventare una seria rogna anche per altri paesi europei, inclusa l’Italia.
Anche in Italia, come emerso in questi mesi, è consistente il numero di ebrei italiani con passaporto israeliano che sono arruolati nelle forze armate di Israele.
Da un ricerca emergono alcuni numeri sugli israeliani con doppio passaporto di paesi europei, attualmente impegnati nelle forze armate di Tel Aviv e nel genocidio dei palestinesi a Gaza.
Con la divisa militare israeliana ci sarebbero 3804 Francesi; 3142 Inglesi; 2584 Americani; 2501 Tedeschi e 1653 Italiani; ma sono circa 460 in più di quelli che erano desumibili dalle dichiarazioni del ministro degli Esteri Tajani e dalle indiscrezioni uscite sui giornali nei giorni successivi al 7 ottobre.
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