Il presidente ucraino era arrivato a Washington con la richiesta di sbloccare 60 miliardi di dollari in aiuti militari ed economici per Kiev. Ma la Casa Bianca ha stanziato solo 200 milioni di dollari (di cui 110 già previsti) in fondi per il prelievo per l’Ucraina. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha risposto così alle incessanti richieste di Zelensky durante la sua visita a Washington.
“Le preoccupazioni per la mancata continuazione del sostegno degli Stati Uniti all’Ucraina stanno crescendo dopo mesi di scontri interni al Congresso Usa sulla spesa pubblica, compresi gli aiuti militari per l’Ucraina” scrive il giornale ucraino Kyev Indipendent.
I repubblicani statunitensi hanno infatti bloccato il disegno di legge sul finanziamento con un voto ristretto il 6 dicembre, insistendo sul fatto che qualsiasi ulteriore aiuto per l’Ucraina o Israele deve includere cambiamenti significativi alla politica di confine e immigrazione degli Stati Uniti.
“Senza finanziamenti supplementari, stiamo rapidamente finendo la nostra capacità di aiutare l’Ucraina a rispondere alle urgenti richieste operative che ha”, ha detto Biden. “Putin punta sul fatto che gli Stati Uniti non riescano a fornire risultati all’Ucraina. Dobbiamo, dobbiamo, dobbiamo dimostrargli che si sbaglia”.
Il pacchetto di aiuti annunciato da Biden, probabilmente sarà uno degli ultimi fino a quando il Congresso non approverà ulteriori finanziamenti. I prelievi consentono alla Casa Bianca di utilizzare le scorte del Dipartimento della Difesa per fornire aiuti militari in situazioni di crisi.
Relativamente ad un eventuale finanziamento all’Ucraina entro l’anno, il decano dei senatori repubblicani Mc Donnell ha affermato che “Non sarà facile. Abbiamo molto lavoro da fare a gennaio. E se fosse possibile approvarlo prima, sarei favorevole”, ha detto McConnell ai giornalisti. “Ma non possiamo farlo senza il pieno impegno della Casa Bianca e, in ultima analisi, della persona che può convertire qualcosa in legge”.
Secondo il giornale statunitense Politico, queste osservazioni “escludono essenzialmente la prospettiva di ulteriori aiuti per l’Ucraina questo mese, nonostante gli avvertimenti dell’amministrazione Biden per il quale il Congresso doveva agire quest’anno per evitare battute d’arresto significative per lo sforzo bellico di Zelenskyy contro la Russia”.
In un commento l’agenzia russa Ria Novosti avanza l’ipotesi che che l’incontro tra i due leader “abbia avuto motivazioni più profonde, personali”. Il fatto è che a Washington “molti stanno davvero pensando di sostituire Zelensky con una figura più gestibile. La stessa cosa la pensano anche a Londra promuovendo regolarmente Zaluzhnyi”. Secondo la Ria Novosti “Joe Biden si trova esattamente nella stessa situazione. Anche lui ha un’elezione alle porte, ed è estremamente impopolare”.
Sui contrasti interni al regime di Kiev, l’agenzia Interfax Ukraine riporta che il nuovo ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov ha affermato che la questione delle possibili dimissioni del comandante in capo delle forze armate ucraine (AFU) Valeriy Zaluzhny e del comandante delle forze congiunte dell’AFU Serhiy Nayev non è all’ordine del giorno. “Non abbiamo un problema del genere all’ordine del giorno. So che è stato sollevato dentro e fuori il paese”. Ma si capisce ormai ovunque come l’aria che tira a Kiev non sia del tutto salubre per la attuale leadership.
Inoltre le ultime informazioni sul campo segnalano una progressione delle forze russe nella regione est e a sud nel settore di Zaporizhzhia. Secondo alcune fonti, inoltre, sono a rischio anche le posizioni ucraine attorno alla località di Marinka, nell’oblast orientale di Donetsk.
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