Mercoledì, il Segretario di Stato Usa Blinken ha annunciato il trasferimento all’Ucraina del pacchetto di aiuti militari “finale” da 250 milioni di dollari nel 2023. Il pacchetto comprende munizioni per i sistemi di difesa aerea NASAMS, i sistemi di razzi a lancio multiplo HIMARS, i proiettili di artiglieria da 155 e 105 mm, i sistemi missilistici anticarro Javelin, TOW e AT-4, oltre a oltre 15 milioni di munizioni per armi leggere. Si tratta di un “modesto” pacchetto di aiuti statunitensi per l’Ucraina che è stato accolto a Kiev con “fredda gratitudine”, scrive il Washington Post.
La Casa Bianca ha precedentemente avvertito che questo stanziamento esaurisce i fondi a sua disposizione per sostenere Kiev. Non ci saranno nuove spedizioni di armi e munizioni fino a quando il Congresso non approverà ulteriori finanziamenti.
Secondo Newsweek il primo lotto di caccia F-16 “molto probabilmente”, è già stato consegnato all’Ucraina. Anche se gli alleati di Kiev non hanno riferito ufficialmente nulla. Olanda, Danimarca e Norvegia si sono impegnati a trasferire più di 60 caccia F-16 in Ucraina ma le consegne non dovrebbero iniziare prima della primavera.
“L’UE continuerà a sostenere l’Ucraina”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri tedesco. Anche senza l’Ungheria, gli altri 26 Stati dell’UE sarebbero in grado di agire ma non ha precisato come. Secondo i resoconti dei media, si sta lavorando a un piano B, che potrebbe includere un trattato intergovernativo tra i 26 Stati dell’UE senza l’Ungheria
Le truppe russe hanno preso il totale controllo della città di Marynka. La notizia era nell’aria da settimane, da quando le forze ucraine avevano dovuto ritirarsi dal centro abitato a 20 chilometri dalla città di Donetsk limitandosi a controllare pochi isolati nella periferia occidentale. Secondo il sito specializzato Analisi Difesa “le operazioni in atto nei settori di Marynka e Avdiivka hanno anche l’obiettivo di sottrarre la città di Donetsk ai continui bombardamenti dell’artiglieria ucraina”.
Analisi Difesa sottolinea anche come “Ancora una volta gli ucraini sembrano aver voluto gestire la sconfitta con un’operazione di maquillage mediatico teso a ridurre l’impatto della vittoria russa a Marynka nascondendolo dietro il successo conseguito con l’attacco missilistico effettuato con aerei Sukhoi Su-24M armati di missili da crociera SCALP/Storm Shadow che ha colpito e distrutto la nave da trasporto e operazioni anfibie da 4mila tonnellate Novocherkassk nel porto crimeano di Feodosia”. In Italia quasi tutti i siti dei grandi quotidiani (i giornali ieri non sono usciti in edicola) evidenziavano l’attacco ucraino alla nave ignorando la vittoria russa sul campo di battaglia. Un “film” già visto in maggio quando cadde in mano russa Bakhmut.
Le autorità ucraine hanno riferito di una pesante raffica di missili e droni che si è abbattuta questa notte su Kiev, Leopoli, Dnipro, Kharkiv e Odessa. L’attacco sembra essere il più grande degli ultimi mesi. Zelensky ha dichiarato su Telegram che la Russia ha utilizzato circa 110 missili per attaccare l’Ucraina il 29 dicembre e la maggior parte di essi è stata abbattuta. Dopo il massiccio attacco aereo russo, ci sono state interruzioni di corrente in quattro regioni ucraine, secondo il governo di Kiev.
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