Dagli Stati Uniti arriva una lezione di diritto internazionale umanitario davvero sui generis: un cessate il fuoco umanitario senza condizioni sarebbe “pericoloso”, perché non cancellerebbe Hamas, e sarebbe “una ricetta verso il disastro per Israele, per i palestinesi e per l’intera regione”.
Bisognerebbe provare a chiedere ai palestinesi sotto bombardamenti incessanti, che uccidono i loro figli e i loro affetti, mutilando migliaia di persone, distruggendo le loro case e gli ospedali di Gaza, se il cessate il fuoco sia per loro un “disastro”.
Bisognerebbe poi fare un grande sforzo di immaginazione per rappresentarsi una realtà in cui l’assedio protratto di Gaza, condotto con sempre più indicibile violenza e brutalità, preservi la regione dal ventilato “disastro”.
Occorre fare infine uno sforzo per pensare che la prosecuzione del massacro in corso a Gaza serva a scongiurare un “disastro” per Israele e non, invece, a inasprire vecchi rapporti complessi con i paesi arabi e con un danno d’immagine, a livello internazionale, che verrà quantificato con il tempo.
Ma gli Stati Uniti assicurano che continueranno a fare i guardiani del mondo, con una ricetta infallibile per tornare alla pace, ossia sostenere i bombardamenti, forse finché non ci sarà più nessuno a cui stringere la mano.
Così ieri hanno posto il veto sulla risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, che chiedeva un immediato cessate il fuoco umanitario a Gaza. Il mondo adesso si sente più sicuro e la popolazione di Gaza ringrazia, bambini inclusi.
Muri che tremano, notti insonni a stringere tra le braccia i propri figli impauriti, di giorno la ricerca di un po’ di cibo e acqua, se non c’è da correre all’ospedale, o meglio quello che ne resta, per trasportare in fretta l’ennesimo corpo martoriato dall’esplosione di una bomba, che se ne frega di quanti civili spazzerà via dalla faccia della terra.
Questo per gli Stati Uniti è evitare il disastro e Guterres, probabilmente, esagera quando ricorre all’articolo 99 della Carta delle Nazioni Unite, perché teme che la guerra a Gaza “possa minacciare il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale”.
Dalla lezione degli Stati Uniti di ieri abbiamo appreso che tutto questo non è pericoloso. Il titolo della lezione? “La doppia faccia degli Stati Uniti”.
Fingendo di tirare per la giacchetta Israele, ma nei fatti dandogli il via libera a proseguire, con quello che molti analisti considerano un genocidio, rendono questo mondo più insicuro.
Meglio disertare questo corso perché insegna cose pericolose, che possono portare davvero al disastro.
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