di Guido Salerno Aletta
Siamo sulla pericolosissima strada che porta alla psichiatrizzazione sociale: un primo passo è stato compiuto con la previsione del "Bonus psicologo", una somma fino a 1.500 euro l'anno che viene erogata dall'INPS per contribuire alle spese relative a sessioni di psicoterapia a sostegno delle persone che vivono in stati di ansia, stress, depressione. La dice lunga il fatto che il provvedimento sia stato specificamente previsto a favore di coloro che hanno avuto gravi ripercussioni psicologiche a causa della pandemia.
Ora, si farebbe ancora un altro passo in avanti.
D'altra parte, ogni nuovo governo che arriva, e che ovviamente passa la mano dopo un anno o poco più, si sente in dovere di incidere sul mondo della Scuola: mentre i calendari e gli orari si fanno sempre più estesi, con le materie di insegnamento che si moltiplicano continuamente, ora questa rischia di divenire una sorta di "Istituzione Sociale Rieducativa".
Non è proprio il modello cinese, quello che era in voga ai tempi di Mao Tse-tung, ma poco ci manca: le carenze delle famiglie da una parte, e dall'altra le derive imitative determinate dai modelli propagandati dai media, impongono un intervento dall'alto. Siamo ormai alla politica educativa, anzi rieducativa: i giovani sono come i chiodi storti, che vanno raddrizzati subito.
Ai tempi del Governo Berlusconi, lo slogan era "Tre I: Inglese, Internet, Impresa", con quello di Renzi la parola d'ordine fu "Alternanza Scuola-Lavoro". In questi giorni il dibattito politico e mediatico è incentrato sul rispetto delle donne: i sempre continui femminicidi, che macchiano le coscienze assai più che gli schermi e le pagine della cronaca, richiedono un'azione correttiva, educativa o meglio rieducativa da svolgere nell'ambito della Scuola.
C'è stata polemica soprattutto sulle persone che erano state prescelte, e subito dopo revocate per sopire il caso, da parte del Ministro dell'Istruzione come Coordinatrici nell'ambito del Progetto "Educazione alle relazioni". La Scuola deve intervenire sulla base di linee-guida da definire con l'Ordine degli Psicologi e poi con azioni in ambito scolastico "raccordando" gli insegnanti col mondo delle Associazioni che si occupano della condizione femminile.
La questione è ancora più delicata per via di una recentissima decisione assunta autonomamente da parte dall'Ordine nazionale degli Psicologi, che consente d'ora in avanti ai singoli professionisti di richiedere al tribunale un Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) nei confronti dei pazienti che hanno in cura e che non prestano spontaneamente il necessario consenso: è una deriva pericolosa, che segue la cosiddetta "renitenza alla vaccinazione" anti-Covid che si è sviluppata negli scorsi anni, che ha portato alla socializzazione di atteggiamenti definiti No-Vax. Comportamenti che si sono estremizzati, visto che tante persone hanno preferito perdere il lavoro piuttosto che vaccinarsi, potrebbero essere considerati come sintomi di un disturbo della personalità: è un tema delicatissimo, visto che il TSO era stato finora previsto con ordine sindacale o del tribunale per provvedere a questioni sanitarie, come il ricovero coatto di persone abbandonate o l'obbligo di trasfusione di sangue al minore che non viene accettata dai genitori per ragioni religiose.
Decidere che cosa è normale e che cosa è devianza psicologica, neppure pazzia, è un potere terrificante: può distruggere per sempre la reputazione di una persona più di quanto non ne sfiguri il suo volto il lancio di acido muriatico. Le cicatrici gli rimarranno per sempre addosso.
C'è dunque una strumentalizzazione continua della Scuola, che sta diventando una Istituzione Sociale Totalizzante: da una parte se ne è fatta strumento di obiettivi politici di modernizzazione in campo economico con le "Tre I" del Governo Berlusconi e con l'"Alternanza Scuola-Lavoro" del Governo Renzi, ed ora si interviene in campo sociale con un continuo cortocircuito tra istruzione ed educazione che tracima nel momento in cui i comportamenti degli studenti verrebbero sottoposti ad una collettiva e preventiva sanitarizzazione psicologica.
I continui femminicidi sarebbero il sintomo di una Società Malata, che va curata investendo la Scuola anche del compito di "educare alle relazioni" interpersonali sulla base di linee guida elaborate dall'Ordine degli Psicologi: questo è un sillogismo che fa letteralmente accapponare la pelle.
Una cosa è segnalare la difficoltà di apprendimento da parte del singolo studente, una cosa è la immediata sensibilizzazione delle famiglie nel caso di comportamenti scorretti o di problemi nella socializzazione tra compagni, altra cosa è pianificare un sistema di tipo medico-psicologico di "educazione alle relazioni". Di qui alla schedatura di massa del profilo psicologico degli studenti, è un nulla: marchiati a vita.
C'è un dato di fondo, apparentemente ineliminabile: nel sistema di mercato, che viene propagandato come il miglior modello organizzativo possibile delle relazioni economiche e quindi umane, il conflitto è la regola. Ed il conflitto, che si basa sui rapporti di forza, è la negazione della cooperazione e della solidarietà. Ma anche i modelli sociali ed economici precedenti, fondati su gerarchie e classi sociali non erano meno violenti e distruttivi di quello attuale: le pretese dei Potenti di allora erano proterve, come si legge assai bene ne "I Promessi Sposi".
Ecco quali sono gli strumenti che servono alla costruzione di una Società consapevole della natura spesso assai crudele che caratterizza i comportamenti dell'uomo: la cultura e lo studio.
Perché sono i libri, dall'Iliade all'Odissea, da I Miserabili a Guerra e Pace, fino all'Arcipelago Gulag, che consentono di mettere a nudo la natura dell'uomo ed i suoi tormenti.
Perché tutto il teatro dell'antica Grecia, per non parlare di quello di Shakespeare è solo conflitto, sangue ed orrore.
Perché tutta la Storia è fatta di guerre, di riduzione in schiavitù di interi popoli, e di sofferte rivincite per la libertà.
Perché la geografia insegna che esistono le frontiere, gli Stati, gli scambi non solo economici tra i popoli che sono diversi tra loro per lingua, tradizioni, religioni.
Perché la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo e le Istituzioni internazionali come l'ONU sono state una conquista per garantire libertà ed uguaglianza ai singoli ed ai popoli. Perché la pace tra i popoli presuppone relazioni corrette e mai violente già tra i singoli.
Per questo si studia.
Non si tratta dunque di arrendersi alla ineluttabilità del male, ma di reagire e di combatterlo ogni giorno: questa è la funzione civile che la Scuola svolge attraverso l'istruzione.
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