Incredibile da credersi, ma alla vigilia del Consiglio europeo del 14 e 15 dicembre, i governi di Italia, Germania e Francia hanno sottoscritto un documento comune con cui nella situazione di Gaza e di fronte ai crimini di guerra israeliani – conclamati anche dall’Onu – chiedono di adottare le sanzioni... ma ad Hamas e non a Israele.
Il documento sarebbe a supporto della proposta in tal senso avanzata da Borrell, capo della politica estera europea.
È una posizione vergognosa che merita di essere denunciata e contrastata apertamente da chiunque abbia un minimo di senso della giustizia e della legalità internazionale.
Tra l’altro, il “triangolo” europeo presenterà questo documento mentre altri quattro paesi europei – Spagna, Belgio, Irlanda, Malta – porteranno al Consiglio Europeo di giovedì e venerdì un altro tipo di documento, completamente diverso, e nel quale chiedono che la Ue si schieri per il cessate il fuoco a Gaza, e questo nonostante possa rappresentare un “dispiacere” per gli Usa e Israele.
È bene ricordare che l’Unione Europea non è nuova a questa manifestazione di accanimento contro i più deboli e di complicità con i forti. In fondo, la presunzione stessa di “superiorità europea” nei confronti dei paesi che Borrell ha definito “Jungla” conferma un doppio standard e un suprematismo diventato sempre più odioso per il resto del mondo.
Proprio su Gaza è difficile dimenticare che già nel 2007 fu dichiarato l’embargo a Gaza perché il risultato delle elezioni palestinesi aveva visto la vittoria di Hamas e non era piaciuto a Israele, agli Usa e all’Unione Europea.
Per la prima volta un’entità già sotto occupazione veniva sottoposta a embargo internazionale che si andava ad aggiungere al blocco terrestre, marittimo e aereo esercitato da Israele su Gaza.
Al contrario, nei confronti di Israele, delle sue violazioni delle risoluzioni Onu e della Corte internazionale dell’Aja sul Muro di separazione, dei ripetuti e sanguinosi bombardamenti a tappeto su Gaza, dell’espansione delle colonie nonostante sia illegale, i governi di paesi come Italia, Francia e Germania si sono sempre ben guardati dal richiedere sanzioni.
Le uniche misure restrittive verso Israele introdotte dall’Unione Europea riguardano l’etichettatura dei prodotti provenienti dalle colonie israeliane ritenute illegali. Poca roba. In compenso su armamenti, tecnologie, investimenti economici, scambi universitari, la complicità della Ue con Israele è estesissima e consolidata.
Altri paesi, per molto meno di quello che ha fatto e sta facendo Israele, sono stati sottoposti a embargo, sanzioni, addirittura bombardamenti.
Il documento di Italia, Francia e Germania sulle sanzioni ad Hamas rischia però di diventare anche un boomerang, perché con le sanzioni riconosce “politicamente” Hamas come entità politica.
In pratica è quanto affermano Erdogan o il Qatar e quanto nega Israele che liquida il tutto (da sempre e non da ora) come “terrorismo”, prima contro l’Olp ed ora verso Hamas.
Dall’altro la schifezza di questa posizione legittima ampiamente la campagna popolare di boicottaggio verso Israele. Se le sanzioni non hanno il coraggio o la volontà di farle i governi, le faranno la società, autonomamente e in aperta contrapposizione ai propri governi.
Fonte
Nessun commento:
Posta un commento