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08/04/2024

L’invenzione delle decapitazioni di bimbi e degli stupri di massa del 7 ottobre 2023

Breve storia dei fake usati per giustificare un genocidio e della pagina più buia del giornalismo italiano dal dopoguerra.

Ricordate la notizia dei 40 bambini decapitati nel kibbutz di Kfar Aza da parte di Hamas? Ebbene, dopo più di sei mesi, anche il quotidiano francese Le Monde riporta che la notizia era assolutamente falsa. Ed in ciò l’importante testata transalpina era stata preceduta, appena due settimane fa, dell’eccellente inchiesta dell’unità investigativa di Al Jazeera, “October 7”.

Ma come non ricordare quando il direttore del TG La7, Enrico Mentana, subito dopo il 7 ottobre 2023, diceva di avere le foto dei bambini decapitati, ma anche che chiedere di vederle fosse da “negazionisti di Hamas”?

Già l’11 ottobre 2023 alcuni reporter francesi ed il giornalista israeliano Oren Ziv, che si trovavano a Kfar Aza insieme a Nicole Zedek e all’esercito israeliano, affermavano di non aver visto “bambini decapitati”.

Quella stessa giornalista israeliana ammise, poi, di non aver mai visto i corpi e che la “notizia” le era stata riferita dai soldati stessi che stavano rastrellando le case.

Lo stesso avvenne per gli stupri di massa, riferiti dallo stesso Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu al Presidente Biden. La notizia circolò in tutto il mondo, ma di fronte all’assenza di evidenze, il Los Angeles Times pubblicò per primo la smentita. A ruota (come sempre) le “grandi e indipendenti” agenzie di stampa italiane rilanciarono la notizia che si trattava di un falso.

Ma ormai la macchina della disinformazione era partita.

Tuttavia, il direttore di Repubblica, Maurizio Molinari, noto per la sua proterva faziosità, quando si parla di Israele, nonostante le smentite, accettò ugualmente la notizia come vera parlando di un “Male che si manifesta decapitando e bruciando bambini inermi”.

E, ancora oggi, basta googlare e trovare titoli di giornali e di vari siti di informazione che riportano quella notizia assolutamente falsa che ha avvelenato, per più di sei mesi, i pozzi del dibattito pubblico intorno a ciò che davvero successe quel 7 ottobre e sugli orrori e le carneficine quotidiane che da quel 7 ottobre in poi continuano a ripetersi a Gaza, nonostante le massicce proteste globali ed uno storico pronunciamento di condanna di Israele da parte della Corte Internazionale di Giustizia dell’ONU.

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