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04/11/2011

Quarant'anni di CPU.

Chi è Federico Faggin

Lo SMAU di Milano si è chiuso ormai da un po', ma non ha mancato di riservare alcune sorprese inaspettate. In un periodo in cui la crisi è al centro di ogni dibattito abbiamo assistito a molta voglia di fare, per poter uscire da una situazione davvero grave che coinvolge un po' tutti gli ambiti di mercato. Fra le sorprese più gradite, però, ne spicca una in particolare, ovvero la presenza del fisico Federico Faggin, in occasione del 40esimo compleanno del processore per come è inteso oggi.
Un personaggio che forse non tutti conoscono, in quanto "cervello in fuga" già nel 1970 verso la California, dopo un percorso di studi di perito elettronico a Vicenza e la laurea in fisica all'Università di Padova. Nell'assolata Silicon Valley, fra le mura di una tutto sommato piccola realtà del tempo chiamata Intel,  Federico Faggin inventa qualcosa che entrerà nella storia. Stiamo parlando del microprocessore, che non tutti sanno avere un cognome italiano.
Stiamo parlando degli albori dell'informatica di massa, non per forza legata al personal computer per come lo intendiamo oggi. All'epoca Intel era incentrata più che altro sulla produzione di memorie, alle prese però con un problema nuovo: realizzare un chip in grado di accentrare alcune delle operazioni necessarie alla realizzazione di una calcolatrice per la giapponese Busincom. A capo del progetto fu messo proprio Faggin, che mise le basi teoriche e pratiche per la realizzazione del random logic design con tecnologia silicon gate.


Nacque allora il primo processore della storia, per come li intendiamo ora, ovvero il modello 4004. Qualche numero? 108KHz di frequenza, 2300 transistor, processo produttivo a 10 micron (ovvero 10.000 nanometri). Evoluzione tecnologica e progressi scientifici hanno migliorato il progetto di base, ma non nella sua filosofia: ancora oggi quasi il 95% dei processori sono realizzati con la Silicon Gate Technology, ideata all'epoca da Federico Faggin. Fu l'inizio dell'escalation a cui assistiamo ancora ora: dopo il 4004 venne il processore 8008, per poi passare all'8080, la cui architettura è stata interamente ideata dal nostro connazionale.


Dall'8080 venne poi creato il modello 8086, che inizia diventare familiare agli appassionati in quanto base della linea di processori moderni. Sempre di Faggin è anche la prima memoria statica RAM, realizzata sempre per Intel nel 1973. L'esperienza in Intel finì nel 1974, anno in cui decise di mettersi in proprio fondando la ZiLOG, incentrata sulla realizzazione di microprocessori. Questa azienda, che dice poco o nulla alle nuove generazioni, ha dato i natali al progetto di CPU Z80, visto nei primi PC Sinclair e utilizzato poi in svariati campi, tanto da essere in assoluto uno delle famiglie prodotto più utilizzate.
Nel 1980 se ne andò dalla ZiLOG per fondare un'altra azienda, Cygnet Technologies, per poi fondare nel 1986, insieme ad alcuni soci, la Synaptics. Grazie a questa azienda sono state messe le basi per la diffusione di massa di una componente che appare comune, ovvero il touchpad, ma che all'epoca era una vera e propria rivoluzione. Passano molti anni e lo ritroviamo amministratore delegato della Foveon, conosciuta per la realizzazione di sensori alternativi come tecnologia a quelli più diffusi oggi, di cui abbiamo parlato alcune volte anche sulle nostre pagine.
Una carriera brillante e pluri-decennale, fino a quando Federico Faggin decide di cambiare tutto ancora una volta. Nel 2010, all'età di quasi settant'anni, si ritira da tutti i consigli di amministrazione. Ora della pensione? No, di un altro progetto, molto più ambizioso.

L'importanza della consapevolezza

L'incontro allo SMAU si è tenuto in una sala dedicata, dove Nicola Procaccio, PR Specialyst di Intel, ha intervistato Federico Faggin, facendo emergere interessanti informazioni. Il fisico ha raccontato l'emozione, in quella notte del gennaio 1971, quando arrivarono le prime "fette" di silicio. Finite le prove, alle quattro del mattino, tutto funzionava a dovere. Pur consapevole di essere stato di fronte a una svolta epocale per la tecnologia, mai avrebbe pensato all'impatto che quella scoperta avrebbe avuto nel mondo della tecnologia  nella vita di tutti i giorni in genere.


In quei tempi  nemmeno i libri di fantascienza parlavano i telefoni cellulari o internet, motivo per cui gli ambiti di utilizzo dei primi processori si ipotizzava fossero solo computer per ingegneri, calcolatori o poco altro. La storia ha poi mostrato come quella scoperta fosse in realtà ben più che tutto questo, andando a fondare una rivoluzione informatica incentrata sul computer. Ma arriviamo ad oggi e soprattutto al futuro.
Federico Faggin, dopo essersi ritirato da ogni attività aziendale, ha fondato la Federico and Elvia Faggin Foundation. Lo scopo è andare oltre, mettere le basi ai computer del futuro, ma non solo. La fondazione si muove infatti fra filosofia, fisiologia e psicologia, andando alla ricerca dei meccanismi su cui si basa la consapevolezza umana. Sembra un azzardo associare discipline così distanti come informatica e psicologia ma la sfida è proprio quella, poiché molti dei meccanismi del nostro cervello rimangono ancora oscuri e poco studiati.
Un computer, per quanto potente, non fa altro che svolgere compiti per cui è programmato. Non ha esperienza cognitiva, non ha fantasia o intuizione. Citando Faggin, il computer cognitivo (probabilmente quantico) è in fieri, rimane un progetto sulla carta e molto lontano nel tempo, se mai ci sarà. Ma per mettere le basi a qualcosa che vada veramente oltre, occorre studiare il più possibile il cervello umano, capire cosa sta alla base della consapevolezza, alla coscienza di sé. L'uomo è molto di più di una macchina: consapevolezza , creatività, intuizione, volontà e intenzione sono tutte cose che una macchina, anche la più evoluta, non può avere.
Ecco quindi che la fondazione ha dato il via a ricerche a tutto campo nello studio della consapevolezza, un vero e proprio percorso all'interno del cervello umano, uscendo dal freddo ambito del silicio per approdare in più affascinanti ma estremamente complessi ambiti.
Nel corso degli anni Federico Faggin è stato insignito di prestigiosi riconoscimenti, fra i quali quattro lauree honoris causa, la presenza nella National Inventors Hall of Fame e in tempi recenti della National Medal of Technology and Innovation da parte del Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, per citarne solo alcuni. A Federico Faggin i nostri complimenti e un augurio per la sua nuova sfida, la più difficile di sempre. Di seguito un video ufficiale in cui Faggin parla del primo processore del 1971.

Fonte.

Un po' di orgoglio italiano ci vuole, soprattutto di questi tempi, dove ci facciamo prendere per il culo da chiunque.

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