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05/11/2011

Servizio Pubblico.



Francamente se è questo ciò che intendono Santoro e Travaglio per servizio pubblico (d'informazione), a mio parere è meglio che sì diano ad altro.
Per come s'è macroscopicamente configurata la situazione, la costante "denuncia" delle misfatte compiute dal gallo del recinto italiano è riduttiva e spesso da l'impressione d'essere volutamente depistatoria nei confronti di quelli che sono i reali problemi che impattano la nostra quotidianità, le cui origini travalicano ampiamente i confini nazionali.
Senza eccepire in merito a forma e precisione espositiva dei propri resoconti, perché mai Travaglio non dedica 5 minuti della propria attività a contestualizzare la situazione italiana nello scacchiere politico-economico internazionale?
A sentir parlare lui, Italia esclusa, l'emisfero occidentale è un gaudio di rappresentanza politica, in cui l'unica anomalia è Berlusconi, peccato che la realtà dimostri che tutte le opinioni pubbliche in causa inizino a mal sopportare la propria classe dirigente, da Obama alla Merkel passando per Sarkozy e Cameron e scavando appena al di sotto dell'informazione ufficiale, ci si renda conto che la condotta di Berlusconi, nella pratica, non è più anomala di quella dei personaggi sopra citati.
Se poi si tocca il tasto finanziario, il duo più gettonato dell'informazione contro italiana si dimostra omologato quanto un Porro o Giannino qualsiasi. Belìn, avessi mai sentito anche per sbaglio Travaglio/Santoro denunciare le storture antidemocratiche insite in istituzioni elette da nessuno come la BCE, il FMI o la Federal Reserve.
Finisce così che ripenso alle interviste che rilasciava anni fa Montanelli a Elkann in merito alla P2 in cui traspariva un "candido stupore" e una minimizzazione della figura ed azione di Gelli che mi lascia piuttosto interdetto e incline al mal pensiero.

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