Un governo Monti, quale che sia la sua composizione, dovrebbe essere
presentato per l'apertura dei mercati finanziari di lunedì. Questo per
capire chi comanda in Italia, gli analisti finanziari e il commissario
Ue Rehn che consigliano questo passaggio, sempre se qualcuno si fosse
illuso in materia di poteri della sovranità popolare nelle democrazie
liberali.
L'interpretazione finanziario-patriottica della crisi
italiana, della serie "ora gli facciamo vedere noi se siamo capaci di
tenere i conti in ordine", può però andare bene per i ghost-writer di
Bersani o per le redazioni de La7 o del tg3. Il glamour bocconiano di
Monti è ottimo infatti per le pagine del Sole 24 ore e per dare una
qualche impressione di controllo della crisi. Il punto però è che la
crisi del debito sovrano è europea e non italiana. L'Italia potrebbe
benissimo massacrare la propria popolazione, e su questo Monti e
Napolitano in nome dei "mercati" non avrebbero esitazioni, e la crisi
del debito europeo potrebbe esplodere lo stesso. Grecia, Irlanda,
Portogallo, la stessa Francia che rischia di perdere la tripla A con le
banche gonfie di titoli tossici ci mostrano problemi più ampi della
dimensione nazionale. E' l'euro così come è, a garanzia di una
immaginaria economia liberale, che non tiene. Con buona pace di chi ci
ha portato verso questo abisso: i Ciampi, i Prodi, i D'Alema, i
Napolitano.
Intanto il Guardian porta in prima notizia il rischio che
il debito italiano sia fuori controllo. "Too big to bail", dicono gli
inglesi: troppo grande per essere finanziato. Siccome le notizie vengono
dalla piazza borsistica più importante d'Europa, quella di Londra, una
certa attenzione a queste considerazioni la si dovrebbe avere.
Ma
intanto comincerà l'operazione di accanimento terapeutico di Mario Monti
nei nostri confronti. Durerà poco? Sarà inutile? Che importa, i governi
"postideologici", al di sopra delle parti, funzionano così: agiscono,
in nome dell'ideologia del "fare", anche se tutto questo significa
deragliare.
Una cosa è sicura. Lo spettacolo non mancherà. A nostre spese, naturalmente.
Fonte.
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