Oggi, la presentazione della compagine di governo prosegue con Passera.
Nel 2005 ha votato alle elezioni primarie dell'Ulivo insieme all'ex rivale Alessandro Profumo, ma dal 2008 a oggi si è comportato come il più filo-berlusconiano dei banchieri. Questo è Corrado Passera, nato a Como nel 1954, da ieri superministro del governo Monti, responsabile di Sviluppo economico, Infrastrutture e Trasporti.
Dal luglio 1996 fino a ieri è stato l'amministratore delegato di banca
Intesa, all'inizio si chiamava Ambroveneto, l'istituto col maggior
numero di sportelli in Italia. Tranne per quattro anni, dal 1998 al
febbraio 2002, nei quali ha guidato le Poste. Lo chiamò Romano Prodi
e Passera trasformò un carrozzone in un'azienda più efficiente e con i
conti in nero. Un risultato ottenuto anche mandando a casa più di 20mila
persone.
Laureato in economia aziendale alla Bocconi, ha fatto le prime esperienze di lavoro alla McKinsey. Poi è stato con Carlo De Benedetti alla guida della Mondadori, all'Espresso e all'Olivetti,
un'azienda che andava male e che lasciò nel 1996 in condizioni
disperate, con qualche ombra sulla sua gestione. Passera ha trovato la
consacrazione alla corte del cattolico Giovanni Bazoli, il grande vecchio della finanza italiana che è il presidente di Intesa Sanpaolo. Come Bazoli, Passera negli ultimi anni ha presentato Intesa come banca per il paese, diversa dal modello liberista americano. Ma, più che a vantaggio della collettività, Intesa si è distinta soprattutto per le operazioni di sistema,
fatte cioè per favorire gli amici e salvaguardare gli equilibri del
potere economico-finanziario. E' stato così per l'intervento nella
cordata insieme a Mediobanca e Generali, il salotto buono della finanza,
che nel 2007 ha comprato il pacchetto di controllo di Telecom dalla Pirelli di Marco Tronchetti Provera. Il socio forte della cordata però è la spagnola Telefonica.
L'operazione di sistema più controversa è la partecipazione alla
cordata italiana che ha comprato la polpa dell'Alitalia pubblica, la Cai
dei patrioti chiamati a raccolta da Silvio Berlusconi nella campagna
elettorale del 2008, per respingere Air France. Intesa è stata sia il
consulente del governo per vendere l'Alitalia pubblica sia il motore
della cordata privata italiana, nella quale ha investito 100 milioni,
saliti a 113 pochi mesi fa, ma il suo impegno è superiore, infatti
finanzia molti dei soci, da Colaninno a Ligresti. Due ruoli in commedia, con un conflitto d'interessi.
L'operazione patriottica è stata una stangata da almeno tre miliardi per gli italiani. Ma la carriera di Passera ne ha beneficiato. Intesa è una delle banche che presta più soldi al gruppo Fininvest.
In ottobre le aziende del Cavaliere avevano debiti per un miliardo e
mezzo con la banca di Passera, ma il debito dovrebbe salire perché l'11
ottobre Intesa ha alzato di 400 milioni, fino a 2,7 miliardi, il
massimale degli affidamenti a Fininvest. Anche in politica Intesa
finanzia Berlusconi: nel 2007 ha anticipato a Forza Italia 94 milioni di
euro, i soldi dei rimborsi elettorali che avrebbe riscosso negli anni
successivi.
Poi c'è l'impegno della banca nelle autostrade, con una
presenza nella Brescia-Padova e in tratte da costruire come la
Pedemontana lombarda, c'è la quota del 20 per cento nella Ntv,
la società ferroviaria di Luca Cordero di Montezemolo e Diego Della
Valle (con dentro le ferrovie francesi) che vuole fare concorrenza alle
Ferrovie dello Stato. Come ministro Passera dovrà occuparsi di questi
settori: riuscirà a dimenticare il passato e ad essere imparziale?
Da banchiere Passera aveva uno stipendio sui 3 milioni e mezzo di euro lordi all'anno, oltre a una polizza sanitaria e previdenziale che costa alla banca 350mila euro. Nel 2006 ha guadagnato altri 26 milioni con le stock option di
Intesa, quando su questi guadagni le tasse erano appena il 12,5 per
cento. In questi giorni Intesa Sanpaolo, per aumentare la produttività
dei dipendenti, ha aumentato gli esuberi da 3mila a 5mila. Poi per l'ex "bocconiano dell'anno" è arrivata la chiamata nel governo.
Fonte.
Oggettivamente, come sì fa a pensare e sperare bene di personaggi così?
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