"Di chi è l'oro della Banca d'Italia?". A questa domanda un qualunque cittadino risponderebbe subito "Quell'oro appartiene allo Stato perché la Banca d'Italia è dello Stato".
Lo dice la parola stessa, la banca in questione dovrebbe appartenere
all'Italia. Gli azionisti della Banca d'Italia non sono però gli
italiani, ma le banche private.
Quali? IntesaSanpaolo con il 30,3%, UniCredit con il 22,1% e con quote
minori Assicurazioni Generali, Cassa di Risparmio in Bologna, Carige,
BNL, Monte dei Paschi, Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli, Cassa di
Risparmio di Parma e Piacenza. Nei caveau della Banca d'Italia ci sono
circa 2.500 tonnellate di lingotti d'oro che si continuano a rivalutare e
il cui valore ha raggiunto i 100 miliardi di euro. Siamo terzi al mondo
per depositi. "Chi si prenderà l'oro della Banca d'Italia?". A questa domanda qualunque cittadino risponderà senza problemi "Le banche, per evitare un eventuale fallimento, e il Governo come garanzia ai prestiti offerti dal Fondo Monetario Internazionale". Addio anche alle riserve auree?
Fonte.
Alla faccia dell'addio... i privati in Banca d'Italia comandano da una vita, quindi a cosa dire addio? A quanto non abbiamo mai posseduto forse?
Ah la sovranità monetaria...
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