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05/08/2013

Egitto, proseguono negoziati tra militari e islamisti

Continuano i negoziati segreti tra il governo egiziano formato dopo il colpo di stato attuato dai militari e i Fratelli musulmani. A rivelarli era stato il sito del quotidiano al Ahram che cita i mediatori coinvolti nei colloqui, aggiungendo che sarà avviata un'iniziativa di riconciliazione nazionale se non si registreranno altre vittime e altri scontri.

In cambio della fine delle proteste e delle manifestazioni i Fratelli musulmani chiedono, come gesto distensivo, il rilascio di alcuni loro leader attualmente in carcere.

Tre giorni fa il governo aveva dato mandato al ministero degli interni di usare "tutti i mezzi a sua disposizione" per sgomberare i sit-in dei sostenitori del presidente islamista deposto Mohammed Morsi nelle piazze di Rabaa al-Adawiya a Nasr City e di al-Nahda a Giza, entrambe al Cairo. Per tutta risposta i Fratelli Musulmani avevano confermato l'intenzione di proseguire con la protesta e organizzare per oggi 33 cortei nella capitale e a Giza "contro il golpe".

La tensione resta alta e si registra anche l'arrivo di un nuovo messaggio audio postato su alcuni forum web jihadisti dall'emiro di Al Qaeda, Ayman Zawahri, che accusa gli Stati Uniti di aver ordito un complotto con l'esercito egiziano per far destituire Morsi. "I crociati, i laici e l'esercito americanizzato si sono messi d'accordo grazie al denaro dei Paesi del Golfo e a un complotto degli americani per rovesciare il governo di Morsi", ha detto Zawahiri. Parlando di "crociati" Zawahri non e' sembrato riferirsi solo agli Stati Uniti ma anche agli egiziani copti che a suo dire avrebbero "sostenuto la destituzione di Morsi per creare un Stato copto nel sud dell'Egitto".

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