Continuano i negoziati segreti tra il governo egiziano formato dopo il
colpo di stato attuato dai militari e i Fratelli musulmani. A rivelarli
era stato il sito del quotidiano al Ahram che cita i mediatori coinvolti
nei colloqui, aggiungendo che sarà avviata un'iniziativa di
riconciliazione nazionale se non si registreranno altre vittime e altri
scontri.
In cambio della fine delle proteste e delle manifestazioni i Fratelli
musulmani chiedono, come gesto distensivo, il rilascio di alcuni loro
leader attualmente in carcere.
Tre giorni fa il governo aveva dato mandato al ministero degli interni
di usare "tutti i mezzi a sua disposizione" per sgomberare i sit-in dei
sostenitori del presidente islamista deposto Mohammed Morsi nelle piazze
di Rabaa al-Adawiya a Nasr City e di al-Nahda a Giza, entrambe al
Cairo. Per tutta risposta i Fratelli Musulmani avevano confermato
l'intenzione di proseguire con la protesta e organizzare per oggi 33
cortei nella capitale e a Giza "contro il golpe".
La tensione resta alta e si registra anche l'arrivo di un nuovo
messaggio audio postato su alcuni forum web jihadisti dall'emiro di Al
Qaeda, Ayman Zawahri, che accusa gli Stati Uniti di aver ordito
un complotto con l'esercito egiziano per far destituire Morsi. "I
crociati, i laici e l'esercito americanizzato si sono messi d'accordo
grazie al denaro dei Paesi del Golfo e a un complotto degli americani
per rovesciare il governo di Morsi", ha detto Zawahiri.
Parlando di "crociati" Zawahri non e' sembrato riferirsi solo agli
Stati Uniti ma anche agli egiziani copti che a suo dire avrebbero
"sostenuto la destituzione di Morsi per creare un Stato copto nel sud
dell'Egitto".
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