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04/09/2013

L'Iran aveva avvisato gli USA del traffico di armi chimiche in Siria

Due notizie, potrebbero anche cambiare il corso dell'escalation di guerra sulla Siria. L'Iran infatti ha rivelato di aver passato agli Stati Uniti ben otto mesi fa informazioni sull'introduzione in Siria di gas nervini, attraverso un traffico che avrebbe preparato il terreno agli attacchi chimici che Teheran ed altri osservatori internazionali attribuiscono ai miliziani jihadisti siriani che combattono contro il governo di Assad. La rivelazione è stata fatta dal ministro della Difesa, il generale di brigata Hossein Dehqan, all'emittente iraniana Press Tv.  Dehqan ha affermato che ''la minaccia di un attacco militare col pretesto dell'uso di armi chimiche in Siria arriva dopo che gli Usa hanno ignorato gli avvertimenti dell'Iran circa gas Sarin che veniva portato in Siria otto mesi fa, praticamente spianando la strada per attacchi chimici in Siria''. Il ministro iraniano non fornisce altri dettagli, ma afferma che tutto ciò rende chiaro che ''gli Usa vogliono lanciare limitati attacchi per risollevare l'abbattuto morale dei terroristi in Siria'' e, fra l'altro, ''indebolire le capacità operative delle Forze armate siriane''.

Intanto negli USA è scoppiata un'altra grana tra le gambe dell'amministrazione Obama. Dagli archivi fotografici della Agence France Presse, è riemersa una foto che riprende l'attuale segretario di Stato Kerry e la moglie Teresa a cena in un ristorante di Damasco con il presidente siriano Bashar al Assad e la moglie.



La foto che vede i quattro seduti a un tavolo del prestigioso ristorante Naranj, è stata ripubblicata dal sito Buzzfeed.com e risale a solo quattro anni fa, era il febbraio 2009. Kerry era all'epoca senatore del Massachusetts e presidente commissione esteri del Senato. Kerry e Assad appaiono immersi in conversazione. L'attuale Segretario di Stato Kerry - che adesso accusa Assad di essere un Hitler - era in quei giorni alla guida di una delegazione del Congresso andata in Siria per discutere la situazione in Medio Oriente.

Dal canto suo, il presidente siriano Assad mette in guardia dall'escalation che potrebbe derivare da un attacco militare contro la Siria. Con la degenerazione del conflitto siriano "esiste il rischio di una guerra in tutta la regione mediorientale", ha detto il presidente siriano Bashar al-Assad in un'intervista al quotidiano francese Le Figaro. "Il Medio Oriente oggi è una polveriera minacciata dal fuoco". Di fronte alla prospettiva di un attacco contro la Siria, dice Assad, "non bisogna pensare solo alla risposta siriana, ma a cosa può accadere dopo il primo attacco. Nessuno può sapere ciò che accadrà. Quando la polveriera esploderà tutti perderanno il controllo della situazione. Il caos e l'estremismo dilagheranno. Per questo esiste il rischio di una guerra regionale". Sembra l'ennesimo paradosso ma sembra esserci maggiore saggezza e lungimiranza nelle parole del presidente siriano che in quelle del presidente statunitense.

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