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03/06/2014

Farage non può aiutare Ruggeri: l'Ukip tra nazionalismo, apertura ai matrimoni gay e candidati di colore

Potenza della globalizzazione, l'Ukip di Nigel Farage è entrato di forza nella campagna elettorale livornese. Non certo perché la mentalità di questa città, spesso chiusa in sé stessa, si sia allargata a comprendere orizzonti più lontani di Stagno, ma perché il Pd volantina sul lungomare come se Farage fosse pronto ad espugnare Livorno. Mai nessuno si sarebbe aspettato che il Pd livornese fosse così disperato da fare una campagna su personaggi e dinamiche politiche a migliaia di chilometri di distanza pur di non parlare della città e di soluzioni ai problemi locali. Diventa così interessante (qualcosa che aiuta a entrare un po' nel vasto mondo) andare ad indagare sull'Ukip (United Kingdom Indipendence Party), a nostro avviso pessimo partito ma oggetto di vergognosa speculazione da parte di Repubblica e Pd livornese, nonché ennesimo errore di Grillo che trova opposizione, per fortuna, all'interno del Movimento 5 Stelle. È chiaro che Grillo cerca una sponda europea per poter incidere nel parlamento e vuole sfruttare il gruppo EFD Europe of Freedom and Democracy di cui Ukip fa parte. Queste le sue parole: "Si tratta di una scelta strategica e pragmatica al fine di ottenere posizioni nelle commissioni, avere finanziamenti, tempo di parola in Parlamento e un segretariato esperto e professionale. Non è programmatica".

Ma cerchiamo di capire meglio l'Ukip, partito nazionalista ed euroscettico (ha la sterlina come simbolo). Ecco qui la foto della homepage di ringraziamento, all'elettorato britannico, sul sito Ukip. Guardiamola bene.


Due signori di evidenti origini non britanniche a sinistra e una signora, altrettanto di origini non britanniche, con Farage nel mezzo. Balza subito agli occhi l'evidente differenza con la Lega, che magari candida qualche immigrato nei territori ma sul palco nazionale ci va Salvini. Qui siamo sulla homepage nazionale dell'Ukip ed è la foto di ringraziamento a TUTTO l'elettorato britannico che li ha sostenuti. Insomma, sul palco della festa della vittoria elettorale nazionale ci sono più persone di origine immigrata che nei sogni arditi di qualsiasi comizio Pd. In coerenza, come si lamentano i filoleghisti dell'Indipendenza, Farage ha fatto espellere Borghezio dal gruppo degli euroscettici durante la scorsa legislatura al parlamento di Strasburgo. E anche il Sole24Ore racconta nel dettaglio il perché.

Strana la realtà, no? Ma che cosa è l'Ukip? Scopriamo i tratti di un partito che non è di sinistra, che non ci piace, ma che è comunque inservibile per la propaganda piddina. Anzi, la mette in difficoltà quando non la fa stramazzare al suolo. Guardiamo ad esempio questa immagine dove risulta evidente addirittura che dei FASCISTI britannici ACCUSANO i supporter UKIP di odiare i bianchi. Traduzione letterale del giochino photoshop fascista "Sostenitrice Ukip che odia gli inglesi".


Ora a noi non interessano le polemiche tra fascisti e Ukip, che è un fenomeno populista ma evidentemente non di camicie brune ariane, e troviamo importante capire un partito del genere. Per sfuggire a strumentalizzazioni che rischiano (paradossi del mondo della comunicazione istantanea) di rovesciarsi su Livorno. Prima di tutto andiamo a cercare gli esperti della crescita del fenomeno Ukip che non si annidano a Livorno in via Donnini, alla disperata ricerca di qualche fantasma da gettare in campagna elettorale, ma all'Università di Manchester e precisamente nello studio del dottor Robert Ford. Cosa dice Ford a proposito dell'apertura o meno al matrimonio tra persone dello stesso sesso da parte di Farage?


Ford ci regala una risposta molto utile a capire il fenomeno. Come viene espressa in questo articolo del Telegraph. Perché Farage ha tenuto una doppia posizione, da una parte apre, dall'altra temporeggia nel dibattito sui matrimoni tra persone dello stesso sesso (approvati in Inghilterra), per la natura dell'elettorato Ukip. Posizione che è sia conservatrice, non dimentichiamo l'origine Tory di Farage, sia, come sostiene Ford, per niente disponibile a farsi appellare come bigotta e fuori dal tempo. Si comprende quindi che Ukip sia un fenomeno nel quale si mescolano, e pure si scontrano, esigenze differenti dell'elettorato britannico: quella conservatrice e quella che non vuol essere appellata come bigotta. Il risultato è un populismo insulare che si trova unito soprattutto nella protesta contro Bruxelles. Un populismo insulare che elegge David Coburn, membro scozzese del partito e gay dichiarato al parlamento di Strasburgo. Allo stesso tempo, l'Ukip ha membri che chiedono che il NHS, il servizio sanitario nazionale britannico, fornisca una cura contro l'omosessualità ai gay che lo richiedano.

Contraddittorio? Chiaramente. Però qui sui matrimoni di persone dello stesso sesso, il Pd ha fatto passare due governi (Prodi I e Prodi II) senza fare una legge e al suo interno ha la Concia (quella a favore dei matrimoni gay che andò a parlare di diritti a Casapound e disse che su alcune cose erano più avanti del Pd) e la Binetti (quella per cui l'omosessualità è una devianza e che è contro l'aborto e per l'obiezione di coscienza dei medici). Renzi, tra le tante "riforme" in cantiere non ne ha parlato. Non sarà quindi che anche nel Pd ci sono un po' di omofobi che bloccano le leggi sui diritti dei gay? Già, ecco una recente protesta delle associazioni gay all'assemblea nazionale del Pd. 

Ah, a proposito. Anche il Consiglio Comunale di Livorno ci ha messo più di 15 anni per inserire il registro delle Unioni Civili e non, dopo rinvii e polemiche.

Tornando all'Ukip, stiamo parlando di un populismo che mette radici nel profondo della società britannica, che offre soluzioni semplicistiche a problemi complessi, che magari è meglio, per gli inglesi, che si sgonfi velocemente. Ma non si tratta di fascismo. Si fa spesso CONFUSIONE, specie se la politica inglese non la si segue tutti i giorni, con il BNP, il British National Party, che ottenne un parziale successo alle elezioni europee del 2009. Ma è proprio il BNP, partito cofondato dal leader fascista del National Front John Tyndall, che prende le distanze dall'Ukip. Come riporta la BBC, l'attuale leader del BNP Griffin afferma che il suo partito è molto diverso dall'Ukip proprio in materia di immigrazione.
Si capisce quindi come il gruppo Repubblica-L'Espresso, confondendo Ukip con BNP, e tanto più il Pd livornese in disperata ricerca di pretesti per attaccare, abbiano fatto una tremenda marmellata di argomenti mescolando Ukip, BNP, fascisti, populisti, omofobi e camere a gas (su Facebook si è visto anche questo). L'ignoranza e la propaganda sono una brutta bestia, evidentemente.
Nell'Ukip troviamo posizioni a favore della ripubblicizzazione del servizio sanitario nazionale come quelle sulla sua privatizzazione, come nel Pd, ma soprattutto l'oggetto di tanta discussione è sconosciuto anche ai britannici. Si guardi i risultati di questo sondaggio sulla piattaforma inglese di informazione politica YouGov.


Traduciamo: mentre il 23% degli inglesi non conosce le posizioni Ukip in materia di Europa e immigrazione, la percentuale di disinformati sale al 63% per i temi della sanità e dell'economia e al 68% in materia di educazione. Insomma, mentre un soggetto politico bizzarro e controverso è sconosciuto agli stessi inglesi, si pretende categoricamente di affermare che, per chissà quale mistero della politica, Ukip promuova il fascismo in Italia e a Livorno.
Ma perché gli immigrati si candidano alle elezioni locali Ukip come in questo caso? Si noti lo Stop Racism del candidato nel volantino.


Ora, il nostro Farooq, canditato Ukip in un sobborgo dell'estremo East End londinese, è confuso e impreparato come tanti. Sostiene che è Israele ad aver creato Hamas. Ma si è buttato nell'Ukip, come altri uguali a lui, per un motivo semplice: l'accesso ai partiti principali in Inghilterra, alle candidature vere è selezionato da grandi aziende, banche, finanza, cordate di interessi che vanno per la maggiore (proprio come accade nel Pd nazionale). L'Ukip diventa così il contenitore politico della media e piccola, quando non piccolissima borghesia britannica, immigrazione compresa, quella che non ha accesso alla grande politica. Il risultato è bizzarro, con posizioni interne molto diverse tra di loro, con scivoloni e cambiamenti di argomenti anche in poche ore, un partito che è polimorfo e acceso al proprio interno dopo decenni di quadro politico paludato della politica inglese.

L'Ukip è un partito rissoso al proprio interno, quanto le correnti del Pd livornese, pasticcione, per certi versi clownesco (è un'accusa di Cameron, attuale premier britannico) e in parte liberista mentre dall'altra parte è welfarista. È quindi un partito nazionalista, complesso, con conflitti al proprio interno che riflettono le tante, drammatiche contraddizioni della società britannica. Noi non lo voteremo o lo sosterremo mai in nessun modo, ci mancherebbe altro. Ma non è il Ku Klux Klan, con i cappucci bianchi e le le croci di fuoco e i militanti pronti ad appendere i neri per i piedi. Dire quindi, per chi sa quale processo di transazione, che si tratta di nazisti inglesi che sono pronti a infettare i livornesi è una solenne e clamorosa boiata. Piuttosto si vadano a vedere i punti di contatto tra le posizioni Ukip e la logica della legge Turco-Napolitano sull'immigrazione. L'impressione è che Giorgio Napolitano, oggi Presidente della Repubblica che parla un ottimo inglese, potrebbe tranquillamente parlare di immigrazione con Farage. E trovare tanti punti d'accordo. Magari assieme a Livia Turco, grande sponsor del ministro Kyenge. Allora chi è che fa il furbo in Europa, in Italia e a Livorno?

In qualsiasi caso Farage non può aiutare Ruggeri. Al massimo lo può invitare a bersi assieme una birra in un pub. E l'Ukip? Basta seguire le indicazioni del Telegraph, che ha detto che insultare l'Ukip non serve a batterla politicamente. Anche insultarlo a Livorno non serve, come è evidente.

Farage non piace certamente a chi scrive, non si sa nemmeno ancora se stabilirà veramente rapporti in Italia, ma una cosa va detta. Quando sospende membri del partito accusati di razzismo si capisce che  va anche a caccia di voti in una Inghilterra che oggi non ha rappresentanza: quella della media e piccola borghesia immigrata che vuole risposte alla crisi. I motivi? Basta leggere l'intervista ad un immigrato di origine polacca che si è candidato con l'Ukip. O vedere le dichiarazioni di Amjad Bashir, imprenditore pakistano di Leeds che è stato eletto al parlamento europeo che afferma di essere stato selezionato con metodo democratico.


Le dichiarazioni e l'elezione di Bashir hanno suscitato, come si vede dalla web cache, le riprovazioni del sito nazista Stormfront.
Già, lo stesso sito, monitorato da Repubblica, santuario dell'informazione filo Renzi e filo Pd, che difende sempre tutti i soggetti attaccati da Stormfront. 

Si può dire, e noi siamo d'accordo, che le risposte politiche dell'Ukip non ci sono, sono illusorie o solo sbagliate. Ma il fascismo è un'altra cosa. Quando si scelgono argomenti di propaganda sul Ku Klux Klan alle porte di Livorno, documentarsi non fa male. Ma c'è poco da chiedere a chi non osa nemmeno accennare ai patti Renzi-Berlusconi. Mentre noi, come si vede, non abbiamo timore di affrontare nessun argomento. Intanto Amjad Bashir si siederà nello stesso parlamento dove è stata eletta Cècile Kyenge.
 
Redazione - 2 giugno 2014

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