Potenza della
globalizzazione, l'Ukip di Nigel Farage è entrato di forza nella
campagna elettorale livornese. Non certo perché la mentalità di questa
città, spesso chiusa in sé stessa, si sia allargata a comprendere
orizzonti più lontani di Stagno, ma perché il Pd volantina sul lungomare
come se Farage fosse pronto ad espugnare Livorno. Mai nessuno si
sarebbe aspettato che il Pd livornese fosse così disperato da fare una
campagna su personaggi e dinamiche politiche a migliaia di chilometri di
distanza pur di non parlare della città e di soluzioni ai problemi
locali. Diventa così interessante (qualcosa che aiuta a entrare un po'
nel vasto mondo) andare ad indagare sull'Ukip (United Kingdom
Indipendence Party), a nostro avviso pessimo partito ma oggetto di
vergognosa speculazione da parte di Repubblica e Pd livornese, nonché
ennesimo errore di Grillo che trova opposizione, per fortuna,
all'interno del Movimento 5 Stelle. È chiaro che Grillo cerca una sponda
europea per poter incidere nel parlamento e vuole sfruttare il gruppo
EFD Europe of Freedom and Democracy di cui Ukip fa parte. Queste le sue
parole: "Si tratta di una scelta strategica e pragmatica al fine di
ottenere posizioni nelle commissioni, avere finanziamenti, tempo di
parola in Parlamento e un segretariato esperto e professionale. Non è
programmatica".
Ma cerchiamo
di capire meglio l'Ukip, partito nazionalista ed euroscettico (ha la
sterlina come simbolo). Ecco qui la foto della homepage di
ringraziamento, all'elettorato britannico, sul sito Ukip. Guardiamola
bene.
Due signori di evidenti origini non
britanniche a sinistra e una signora, altrettanto di origini non
britanniche, con Farage nel mezzo. Balza subito agli occhi l'evidente
differenza con la Lega, che magari candida qualche immigrato nei
territori ma sul palco nazionale ci va Salvini. Qui siamo sulla homepage
nazionale dell'Ukip ed è la foto di ringraziamento a TUTTO l'elettorato
britannico che li ha sostenuti. Insomma, sul palco della festa della
vittoria elettorale nazionale ci sono più persone di origine immigrata
che nei sogni arditi di qualsiasi comizio Pd. In coerenza, come si lamentano i filoleghisti dell'Indipendenza, Farage ha fatto espellere Borghezio dal gruppo degli euroscettici durante la scorsa legislatura al parlamento di Strasburgo. E anche il Sole24Ore racconta nel dettaglio il perché.
Strana la
realtà, no? Ma che cosa è l'Ukip? Scopriamo i tratti di un partito che
non è di sinistra, che non ci piace, ma che è comunque inservibile per
la propaganda piddina. Anzi, la mette in difficoltà quando non la fa
stramazzare al suolo. Guardiamo ad esempio questa immagine dove risulta
evidente addirittura che dei FASCISTI britannici ACCUSANO i supporter
UKIP di odiare i bianchi. Traduzione letterale del giochino photoshop
fascista "Sostenitrice Ukip che odia gli inglesi".
Ora a noi non interessano le polemiche tra fascisti e Ukip, che è un
fenomeno populista ma evidentemente non di camicie brune ariane, e
troviamo importante capire un partito del genere. Per sfuggire a
strumentalizzazioni che rischiano (paradossi del mondo della
comunicazione istantanea) di rovesciarsi su Livorno. Prima di tutto
andiamo a cercare gli esperti della crescita del fenomeno Ukip che non
si annidano a Livorno in via Donnini, alla disperata ricerca di qualche
fantasma da gettare in campagna elettorale, ma all'Università di
Manchester e precisamente nello studio del dottor Robert Ford. Cosa dice Ford a proposito dell'apertura o meno al matrimonio tra persone dello stesso sesso da parte di Farage?
Ford ci regala una risposta molto utile a capire il fenomeno. Come viene espressa in questo articolo del Telegraph.
Perché Farage ha tenuto una doppia posizione, da una parte apre,
dall'altra temporeggia nel dibattito sui matrimoni tra persone dello
stesso sesso (approvati in Inghilterra), per la natura dell'elettorato
Ukip. Posizione che è sia conservatrice, non dimentichiamo l'origine
Tory di Farage, sia, come sostiene Ford, per niente disponibile a farsi
appellare come bigotta e fuori dal tempo. Si comprende quindi che Ukip
sia un fenomeno nel quale si mescolano, e pure si scontrano, esigenze
differenti dell'elettorato britannico: quella conservatrice e quella
che non vuol essere appellata come bigotta. Il risultato è un populismo
insulare che si trova unito soprattutto nella protesta contro Bruxelles.
Un populismo insulare che elegge David Coburn, membro scozzese del partito e gay dichiarato al parlamento di Strasburgo. Allo stesso tempo, l'Ukip ha membri che chiedono che il NHS, il servizio sanitario nazionale britannico, fornisca una cura contro l'omosessualità ai gay che lo richiedano.
Contraddittorio? Chiaramente. Però qui
sui matrimoni di persone dello stesso sesso, il Pd ha fatto passare due
governi (Prodi I e Prodi II) senza fare una legge e al suo interno ha la
Concia (quella a favore dei matrimoni gay che andò a parlare di diritti
a Casapound e disse che su alcune cose erano più avanti del Pd) e la Binetti (quella per cui l'omosessualità è una devianza e che è contro l'aborto e per l'obiezione di coscienza dei medici). Renzi, tra le tante "riforme" in cantiere non ne ha parlato. Non sarà
quindi che anche nel Pd ci sono un po' di omofobi che bloccano le leggi
sui diritti dei gay? Già, ecco una recente protesta delle associazioni gay all'assemblea nazionale del Pd.
Ah, a proposito. Anche il Consiglio Comunale di Livorno ci ha messo più di 15 anni per inserire il registro delle Unioni Civili e non, dopo rinvii e polemiche.
Tornando
all'Ukip, stiamo parlando di un populismo che mette radici nel profondo
della società britannica, che offre soluzioni semplicistiche a problemi
complessi, che magari è meglio, per gli inglesi, che si sgonfi
velocemente. Ma non si tratta di fascismo. Si fa spesso CONFUSIONE,
specie se la politica inglese non la si segue tutti i giorni, con il
BNP, il British National Party, che ottenne un parziale successo alle
elezioni europee del 2009. Ma è proprio il BNP, partito cofondato dal
leader fascista del National Front John Tyndall, che prende le distanze
dall'Ukip. Come riporta la BBC, l'attuale leader del BNP Griffin afferma
che il suo partito è molto diverso dall'Ukip proprio in materia di immigrazione.
Si capisce
quindi come il gruppo Repubblica-L'Espresso, confondendo Ukip con BNP, e
tanto più il Pd livornese in disperata ricerca di pretesti per
attaccare, abbiano fatto una tremenda marmellata di argomenti mescolando
Ukip, BNP, fascisti, populisti, omofobi e camere a gas (su Facebook si è
visto anche questo). L'ignoranza e la propaganda sono una brutta
bestia, evidentemente.
Nell'Ukip
troviamo posizioni a favore della ripubblicizzazione del servizio
sanitario nazionale come quelle sulla sua privatizzazione, come nel Pd,
ma soprattutto l'oggetto di tanta discussione è sconosciuto anche ai
britannici. Si guardi i risultati di questo sondaggio sulla piattaforma
inglese di informazione politica YouGov.
Traduciamo:
mentre il 23% degli inglesi non conosce le posizioni Ukip in materia di
Europa e immigrazione, la percentuale di disinformati sale al 63% per i
temi della sanità e dell'economia e al 68% in materia di educazione. Insomma,
mentre un soggetto politico bizzarro e controverso è sconosciuto agli
stessi inglesi, si pretende categoricamente di affermare che, per chissà
quale mistero della politica, Ukip promuova il fascismo in Italia e a
Livorno.
Ma perché gli
immigrati si candidano alle elezioni locali Ukip come in questo caso?
Si noti lo Stop Racism del candidato nel volantino.
Ora, il
nostro Farooq, canditato Ukip in un sobborgo dell'estremo East End
londinese, è confuso e impreparato come tanti. Sostiene che è Israele ad
aver creato Hamas. Ma si è buttato nell'Ukip, come altri uguali
a lui, per un motivo semplice: l'accesso ai partiti principali in
Inghilterra, alle candidature vere è selezionato da grandi aziende,
banche, finanza, cordate di interessi che vanno per la maggiore (proprio
come accade nel Pd nazionale). L'Ukip diventa così il
contenitore politico della media e piccola, quando non piccolissima
borghesia britannica, immigrazione compresa, quella che non ha accesso
alla grande politica. Il risultato è bizzarro, con posizioni interne
molto diverse tra di loro, con scivoloni e cambiamenti di argomenti
anche in poche ore, un partito che è polimorfo e acceso al proprio
interno dopo decenni di quadro politico paludato della politica inglese.
L'Ukip è un
partito rissoso al proprio interno, quanto le correnti del Pd livornese,
pasticcione, per certi versi clownesco (è un'accusa di Cameron, attuale
premier britannico) e in parte liberista mentre dall'altra parte è
welfarista. È quindi un partito nazionalista, complesso, con conflitti
al proprio interno che riflettono le tante, drammatiche contraddizioni
della società britannica. Noi non lo voteremo o lo sosterremo mai in
nessun modo, ci mancherebbe altro. Ma non è il Ku Klux Klan, con i
cappucci bianchi e le le croci di fuoco e i militanti pronti ad
appendere i neri per i piedi. Dire quindi, per chi sa quale
processo di transazione, che si tratta di nazisti inglesi che sono
pronti a infettare i livornesi è una solenne e clamorosa boiata.
Piuttosto si vadano a vedere i punti di contatto tra le posizioni Ukip e
la logica della legge Turco-Napolitano sull'immigrazione. L'impressione
è che Giorgio Napolitano, oggi Presidente della Repubblica che parla un
ottimo inglese, potrebbe tranquillamente parlare di immigrazione con
Farage. E trovare tanti punti d'accordo. Magari assieme a Livia Turco,
grande sponsor del ministro Kyenge. Allora chi è che fa il furbo in
Europa, in Italia e a Livorno?
In qualsiasi
caso Farage non può aiutare Ruggeri. Al massimo lo può invitare a bersi
assieme una birra in un pub. E l'Ukip? Basta seguire le indicazioni del
Telegraph, che ha detto che insultare l'Ukip non serve a batterla
politicamente. Anche insultarlo a Livorno non serve, come è evidente.
Farage non
piace certamente a chi scrive, non si sa nemmeno ancora se stabilirà
veramente rapporti in Italia, ma una cosa va detta. Quando sospende membri del partito accusati di razzismo
si capisce che va anche a caccia di voti in una Inghilterra che oggi
non ha rappresentanza: quella della media e piccola borghesia immigrata
che vuole risposte alla crisi. I motivi? Basta leggere l'intervista ad un immigrato di origine polacca che si è candidato con l'Ukip. O vedere le dichiarazioni di Amjad Bashir, imprenditore pakistano di Leeds che è stato eletto al parlamento europeo che afferma di essere stato selezionato con metodo democratico.
Le dichiarazioni e l'elezione di Bashir hanno suscitato, come si vede dalla web cache, le riprovazioni del sito nazista Stormfront.
Già, lo stesso sito, monitorato da Repubblica, santuario dell'informazione filo Renzi e filo Pd, che difende sempre tutti i soggetti attaccati da Stormfront.
Si può dire, e
noi siamo d'accordo, che le risposte politiche dell'Ukip non ci sono,
sono illusorie o solo sbagliate. Ma il fascismo è un'altra cosa. Quando
si scelgono argomenti di propaganda sul Ku Klux Klan alle porte di
Livorno, documentarsi non fa male. Ma c'è poco da chiedere a chi non
osa nemmeno accennare ai patti Renzi-Berlusconi. Mentre noi, come si
vede, non abbiamo timore di affrontare nessun argomento. Intanto Amjad
Bashir si siederà nello stesso parlamento dove è stata eletta Cècile
Kyenge.
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